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Sea Shepherd Italia e Parco Cinque Terre siglano un’intesa per difendere l’ecosistema marino

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Sea Shepherd Italia e Parco Cinque Terre siglano un’intesa per difendere l’ecosistema marino ultima modifica: 2023-10-19T07:23:29+02:00 da Marco Grilli
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Sea Shepherd Italia ed il Parco nazionale delle Cinque Terre hanno firmato un protocollo d’intesa per tutelare l’area marina protetta

Il prezioso ecosistema marino delle Cinque Terre da oggi è più al sicuro. A bordo della nave M/Y Sea Eagle, ormeggiata a La Spezia, è stato siglato un importante protocollo d’intesa tra Andrea Morello, presidente di Sea Shepherd Italia, ed i rappresentati del Parco nazionale delle Cinque Terre. Obiettivo: garantire una tutela ancora più efficiente della splendida area marina protetta ligure, che costituisce da sempre una risorsa notevole per il turismo del Bel Paese.

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Il protocollo d’intesa

“Gli obiettivi del protocollo sono in linea con quelli siglati nel corso degli anni da Sea Shepherd Italia con le altre due aree marine protette da noi presidiate: Area marina del Plemmirio e Area marina Parco Arcipelago Toscano. La salvaguardia della biodiversità marina, la sensibilizzazione delle comunità locali, il presidio e la collaborazione con le autorità competenti per contrastare il bracconaggio, la pesca illegale e di specie a rischio di estinzione nell’Area Marina Protetta sono i perni attorno ai quali ruoterà tutta la nostra azione diretta”, specifica Sea Shepherd Italia.

Soddisfazione è stata espressa anche da Donatella Bianchi, presidente del Parco nazionale Area marina protetta delle Cinque Terre: “Siamo particolarmente onorati dell’avvio di questa collaborazione con la costola italiana di un movimento internazionale da sempre in prima linea in difesa degli oceani e degli ecosistemi marini. Sea Shepherd Italia Onlus nasce nel nostro Golfo, nel luglio del 2010, a bordo della nave ammiraglia della flotta, la MV Steve Irwin. Da allora l’associazione è al fianco degli enti gestori di aree marine protette italiane, garantendo con i propri volontari un importante presidio costiero per il contrasto allo sfruttamento illegale delle risorse marine e la difesa delle specie protette. Doveroso ricordare i risultati conseguiti in Sicilia, nell’Area marina protetta del Plemmirio, al fianco del caro amico Enzo Maiorca, dove oggi si festeggia il ritorno della foca monaca anche grazie a questa preziosa alleanza”.

Questa importante collaborazione, che mira a rafforzare la vigilanza ed i controlli per il contrasto alle attività illegali ed al bracconaggio, rappresenta per Bianchi un valido ausilio al lavoro quotidiano della Capitaneria di Porto e delle forze dell’ordine impegnate lungo le coste. In più, aggiunge ancora Bianchi, tale intesa “ci aiuterà anche ad accrescere la consapevolezza dei suoi fruitori sull’importanza della tutela degli ambienti marino-costieri attraverso incontri e attività divulgative”.

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Gli sforzi collettivi, volti ad impiegare le risorse a disposizione per proteggere la biodiversità e conservare gli habitat marini e costieri anche nelle aree marine protette, rappresentano la “corretta rotta verso il futuro” per Andra Morello, presidente di Sea Shepherd Italia e firmatario del protocollo d’intesa.

L’inibizione delle attività illegali dei bracconieri e la sensibilizzazione delle comunità locali sull’importanza della salvaguardia di queste aree stanno già portando importanti risultati in Italia. Certamente un’azione di vigilanza e protezione sempre più estesa e capillare non può che fornire un contributo fondamentale per la tutela della biodiversità; se protette dal bracconaggio in modo efficace queste realtà rappresentano un vero e proprio scrigno di biodiversità per il futuro del mare e per il futuro delle nostre stesse generazioni”, ha aggiunto Morello.

Sulla stessa linea d’onda è Patrizio Scarpellini, direttore del Parco nazionale Area marina protetta Cinque Terre, secondo cui l’accordo con Sea Shepherd “rappresenta un ulteriore rinforzo alle azioni di controllo e presidio a salvaguardia dell’area marina, soprattutto nelle Zone A, più ricche di peculiarità e specie a rischio e per questo bisognose di maggiore protezione. Un presidio all’eccellenza nei nostri habitat marini e del capitale naturale e un aiuto nel diffondere la cultura della legalità verso un bene prezioso e collettivo che abbiamo il dovere di preservare per le generazioni future”.

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L’impegno di Sea Shepherd

Sea Shepherd Italia si è meritata la fiducia sul campo grazie alle numerose e proficue campagne svolte anche lungo le nostre coste. Per quanto riguarda le azioni condotte nelle riserve protette è stata sopra citata l’Operazione Siracusa, che dal 2014 vede i volontari dell’organizzazione impegnati ininterrottamente a fianco delle forze dell’ordine nell’Area marina protetta del Plemmirio, istituita nel 2004 per coprire circa 2.500 ettari di territorio nel siracusano.

L’obiettivo è quello di difendere le cernie brune ed i ricci di mare dalla pesca massiva, illegale e indiscriminata che colpisce da tempo queste aree, mettendo fortemente a rischio tali specie. La campagna è attiva tutto l’anno ed i volontari di terra, grazie anche all’ausilio in mare del trimarano Brigitte Bardot, pattugliano le coste per documentare e prontamente segnalare alle autorità competenti gli episodi di bracconaggio.

Il ricorso a tecnologie di avanguardia, oltre al continuo coinvolgimento della popolazione con attività di sensibilizzazione sull’importanza della tutela dei mari, sono altri fattori fondamentali in queste preziose azioni che prevedono pure attività di ripristino delle condizioni ambientali naturali delle aree coinvolte, quali ad esempio la raccolta di rifiuti gettati in mare e sulla terra ferma.

Nel Mediterraneo ci sono attualmente 1.062 aree marine protette ma troppo spesso le risorse a disposizione per garantire una reale tutela di questi preziosi ecosistemi si rivelano insufficienti. È dunque lodevole l’attività di lotta al bracconaggio di Sea Shepherd Italia, che per l’avvio dell’Operazione Siracusa si è avvalsa della collaborazione della famiglia Maiorca.

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Tracciando un primo bilancio a nove anni dal lancio della campagna possiamo tranquillamente dire che gli sforzi hanno avuto il loro giusto premio. “La differenza è sbalorditiva. La biodiversità dell’area marina protetta diventa sempre più rigogliosa, i pesci non temono più l’uomo e le specie che erano a rischio come ricci e cernie, ora prosperano. Un’ulteriore prova dei risultati di Operazione Siracusa è stato l’avvistamento, lo scorso anno nel mese di marzo, di un esemplare di Foca monaca (Monachus monachus). La specie, endemica del Mare Nostrum, era sull’orlo dell’estinzione fino a pochi anni fa. È ormai chiaro che la protezione delle aree marine protette, oltre a difendere le vite che le abitano, crea dei corridoi migratori per tutti i mammiferi marini, determinando la possibilità di ripopolamento del Mediterraneo da parte di animali a rischio di estinzione”, chiarisce Sea Shepherd Italia

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Buone nuove per le Cinque Terre.

[Credits foto: Sea Shepherd]

 

Sea Shepherd Italia e Parco Cinque Terre siglano un’intesa per difendere l’ecosistema marino ultima modifica: 2023-10-19T07:23:29+02:00 da Marco Grilli

Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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