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Strade scolastiche per città più felici e a misura di bambino, il dossier di BYCS e Clean Cities

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Strade scolastiche per città più felici e a misura di bambino, il dossier di BYCS e Clean Cities ultima modifica: 2023-01-23T07:18:53+01:00 da Marco Grilli
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Il dossier di BYCS e Clean Cities evidenzia come le strade scolastiche rendano le città meno inquinate e più sicure e felici

Le strade scolastiche per costruire città a misura di bambino sono l’oggetto di un interessante dossier appena redatto da  BYCS e Clean Cities. Questi semplici interventi a basso costo di chiusura delle strade nei pressi delle scuole, volti a limitare il traffico dei veicoli a motore quanto meno negli orari di entrata e di uscita degli alunni, prevedono la creazione di zone ciclabili e pedonali e migliorano la qualità dell’aria, la sicurezza e più in generale il benessere delle comunità coinvolte.

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Le premesse 

“Le problematiche crescenti relative a sicurezza stradale, salute e qualità dell’aria hanno spinto le città ad adottare questi interventi di urbanismo tattico come soluzioni per creare ambienti urbani più incentrati sulle persone, si legge nel dossier.

Le strade scolastiche nascono spesso come progetto pilota per misurare il loro impatto a breve termine. Da iniziative temporanee tendono poi a passare ad una fase intermedia più lunga con l’obiettivo di diventare permanenti, dando modo così  alle comunità coinvolte di sperimentare il portato del progetto ed adattare i cambiamenti a lungo termine alle esigenze locali. I vari passaggi richiedono quindi un processo di transizione collaborativo e flessibile, con una metodologia basata sull’esperienza che permette di venire incontro ai desideri dei residenti e ridurre i conflitti.

Rendere le città più a misura di bambino è l’obiettivo di questa forma di urbanismo tattico che sorge da ulteriori premesse: i bambini sono una categoria vulnerabile perché più esposti agli effetti nocivi degli inquinanti; gli incidenti stradali sono la principale causa di morte per bambini e giovani dai 5 ai 29 anni, ed infine l’81% degli adolescenti in tutto il mondo non svolge attività fisica soddisfacente.

I benefici

Se pensiamo che l’accompagnamento a scuola contribuisce notevolmente ad aumentare il traffico motorizzato e che le distanze percorse a tale fine potrebbero essere spesso coperte facilmente a piedi o in bicicletta, è facile capire che le strade scolastiche rappresentano strumenti efficaci per limitare l’uso delle automobili e  garantire spostamenti in sicurezza. D’altronde, in Europa il 30% dei tragitti in auto riguarda distanze inferiori ai 3 km.

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Nella stessa Londra, in meno di 10 minuti in bici o 25 a piedi si possono coprire 1/3 di tutti gli spostamenti in auto. “Transport for London ha stimato che nel 2018 il 25% degli spostamenti in auto nell’ora di punta mattutina dei giorni feriali è dovuto all’accompagnamento dei bambini a scuola. […] Allo stesso orario corrisponde il più alto tasso di vittime gravi per incidenti stradali sotto i 16 anni”, recita il dossier. I rimedi però sono a portata di mano. Un altro studio ha infatti analizzato l’impatto di 35 strade scolastiche di Londra, rilevando una riduzione del 18% degli spostamenti in auto come esito di tali realizzazioni.

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Perfino in Francia un recente studio commissionato dall’Unicef ha evidenziato che a seguito degli interventi di strade scolastiche gli accompagnatori hanno ridotto drasticamente gli spostamenti in auto, mentre l’87% degli intervistati si è dichiarato favorevole ad una loro realizzazione. In sintesi, quando sono realtà le strade scolastiche catturano il favore delle comunità coinvolte, regalando strade più sicure ed un’aria più pulita.

Anche su quest’ultimo fronte i numeri parlano chiaro: nella virtuosa Londra, dove le strade scolastiche rientrano tra le misure per migliorare la qualità dell’aria, le rilevazioni compiute intorno alle scuole dei quartieri Brent, Enfield e Lambeth hanno riscontrato una riduzione del 23% dell’inquinamento da biossido di azoto (NO2). Dati molto simili riguardano Gand in Belgio, dove l’implementazione delle strade scolastiche fa parte del Piano di mobilità 2030 ed a loro è dedicato un articolo di legge ed uno specifico segnale stradale.

Un altro degli obiettivi di questa forma di urbanismo tattico è il passaggio a modalità di trasporto attive. “Andare a scuola a piedi o in bicicletta è considerato un modo semplice per incentivare l’attività fisica dei bambini, aiutandoli ad attivare le loro energie e a ridurre stress e ansie. Inoltre, l’attività fisica è associata positivamente al rendimento scolastico, all’attenzione e alla concentrazione durante le lezioni”, le conclusioni del dossier.

Nel borgo londinese di Hackney, noto per uno dei programmi di strade scolastiche più importanti al mondo, la percentuale di bambini che si reca in bici nelle scuole partecipanti è aumentata di oltre il 50%, una manna anche per la lotta all’obesità. È del tutto evidente inoltre che gli spostamenti attivi in giovane età tenderanno ad incrementare gli spostamenti a piedi o in bici anche in età adulta.

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Il dossier si sofferma a lungo sugli studi che dimostrano la percezione positiva delle strade scolastiche tra  le comunità coinvolte, ma un altro aspetto è altrettanto degno di nota, il fatto che queste aree chiuse al traffico creino spazi per il benessere e la felicità pubblica, ovvero luoghi più sani sicuri dove poter giocare e socializzare, rafforzando così i legami comunitari. Dagli stessi casi di studio presi in considerazione (Hackney a Londra, l’Aia nei Paesi Bassi, la capitale albanese Tirana e Toronto in Canada) emerge che i seppur diversi approcci all’implementazione delle strade scolastiche mostrano tutti un impatto immediato e una partecipazione significativa delle comunità.

Raccomandazioni della Clean Cities Campaign

Affinché le strade scolastiche siano promotrici del cambiamento, la Clean Cities Campaign ha formulato le seguenti raccomandazioni. Prima di tutto serve lo sviluppo di un piano chiaro per la loro realizzazione davanti a tutte le scuole materne, elementari e medie entro il 2030, con obiettivi annuali intermedi.

La fase preliminare prevede la chiusura temporanea delle strade sfruttando questo tempo per il coinvolgimento partecipativo delle comunità coinvolte. Servono poi l’installazione di tutta l’infrastruttura di base necessaria (dissuasori, barriere, fioriere ecc.) e la pianificazione di una campagna di sensibilizzazione con i genitori sui loro vantaggi.

Infine le strade scolastiche devono essere affiancate da un programma per aumentare la sicurezza degli spostamenti, con interventi di miglioramento delle infrastrutture e la nomina dei responsabili della mobilità per ogni scuola o distretto, in veste di intermediari. Parola d’ordine: streets for kids!

[Credits foto Qendra Marrëdhënie]

Strade scolastiche per città più felici e a misura di bambino, il dossier di BYCS e Clean Cities ultima modifica: 2023-01-23T07:18:53+01:00 da Marco Grilli

Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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