Morten Thorsby, centrocampista della Sampdoria, ha scelto di cambiare numero di maglia per un motivo tutto green. Durante il prossimo campionato scenderà in campo con il 2, come i gradi entro cui limitare l’aumento della temperatura del Pianeta.
Dal 2019, il calciatore norvegese Morten Thorsby si distingue per le sue prodezze in blucerchiato, ma si è subito fatto notare anche fuori dal campo come il giocatore più ambientalista della Serie A.
Dal prossimo campionato, al via sabato 21 agosto, Morten non avrà più sulla schiena il suo 18, ma il 2, un numero piuttosto inconsueto per un giocatore del suo ruolo.
La decisione è strettamente collegata con gli Accordi di Parigi sul clima e con l’impegno di limitare l’aumento della temperatura globale tenendolo al di sotto di un delicatissimo range. “A dire il vero, l’obiettivo sarebbe preferibilmente al di sotto di 1,5, ma è un numero difficilmente indossabile sulla maglia”, ha dichiarato Morten Thorsby ad NRK. “So che questo non è un cambiamento, da solo, ma può servire a creare consapevolezza sull’argomento, dunque ho pensato che potesse essere bello fare una cosa del genere”.
Atleti in campo per l’ambiente, la sfida è rendere lo sport sempre più green
Così, il giovane atleta, durante l’annuale rito delle assegnazioni dei numeri di maglia, ha condiviso con i suoi compagni la volontà di compiere una scelta simbolica. Un gesto fatto con il cuore e con la testa, che potrà colpire l’attenzione dei tifosi e degli appassionati e spingerli ad informarsi sulle ragioni di una preferenza numerica così insolita.
“Avevo parlato con alcuni, spiegando loro perché volevo farlo. Ovviamente hanno anche riso un po’, ma poi tutta la squadra mi ha applaudito”. Un sostegno condiviso dall’intero spogliatoio della Samp e in particolare dal compagno Kaique Rocha, difensore centrale che, data la buona causa e il risaputo spirito ambientalista del compagno, ha ceduto volentieri la sua casacca numero 2.
Non è difficile venire a conoscenza della passione e delle energie che Morten Thorsby mette nella tutela dell’ambiente e nel coinvolgere gli altri sul tema, anche sfruttando in modo positivo la sua notorietà di calciatore professionista.
Presente ai Friday For Future e sempre deciso ad evitare viaggi con mezzi inquinanti o ad annullarne eventualmente le emissioni, Morten Thorsby ha sempre cercato di rendere più eco-friendly le società in cui ha militato. Lo ha fatto, ad esempio attraverso l’aumento di pasti vegetariani nelle mense o con un’attenzione maggiore all’utilizzo di materiali sostenibili, ma anche facendo installare pannelli solari negli stadi. Sua anche l’idea di We Play Green, per coinvolgere le federazioni calcistiche in un impegno virtuoso in fatto di cambiamenti climatici, inquinamento e tutela della biodiversità.
“Noi tutti stiamo vivendo questi tempi così fuori dall’ordinario e il capitolo finale tocca a noi scriverlo”, si legge in uno dei post più recenti del suo profilo Instagram. “Prendendo le giuste decisioni, nei prossimi dieci anni, potremo creare un futuro ricco, prospero e sostenibile per noi stessi e per tutta la vita sulla Terra. Salvare il nostro Pianeta è una sfida di comunicazione, se abbastanza persone vorranno cambiare e passare all’azione, un futuro sostenibile sarà alla nostra portata. Disastro o trionfo, questo è un gioco che non possiamo permetterci di perdere”.
Parole di grande consapevolezza e di estrema saggezza da parte di un giovane sportivo figlio della sua generazione, che non si tira indietro quando si tratta di portare avanti con coraggio le sue battaglie, che sono anche le battaglie che ognuno di noi è chiamato a combattere per il bene dell’ambiente che ci circonda.
Una filosofia di vita che da oggi sarà simbolicamente cucita sul retro di una maglietta blucerchiata, la maglietta di un ragazzo che crede nella possibilità di cambiare il mondo e per il quale faremo tutti un po’ più il tifo.