Incendi in Sardegna, bruciati 20.000 ettari di territorio in un fine settimana. Gravi danni all’agricoltura e moltissimi animali preda delle fiamme. Per ricostruire i boschi e la macchia mediterranea serviranno 15 anni.
Gli incendi in Sardegna hanno bruciato oltre 20.000 ettari di territorio.
I danni all’agricoltura sono gravi e gli animali divenuti preda delle fiamme sono tantissimi.
Il fuoco, infatti, si è lasciato alle spalle carcasse di greggi e animali selvatici che popolavano i boschi. Le fiamme hanno raggiunto anche l’olivastro millenario “Sa Tanca Manna”, simbolo della città di Cuglieri.
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L’incendio ha colpito il Montiferru, l’Oristanese e l’Ogliastra. Fortunatamente, nelle ultime ore, una parte delle fiamme è stata domata permettendo di bonificare varie aree. Il fronte di fuoco attorno a Cuglieri è stato contenuto, tuttavia ne resta ancora qualcuno attivo attorno a Santu Lussurgiu e Suni-Bonarcado.
Dalla Grecia e dalla Francia sono arrivati quattro Canadair per aiutare a far fronte all’emergenza.
Al momento, sono al lavoro 57 unità operative a terra, di cui 28 provenienti dai comandi di Nuoro, Sassari e Cagliari e 29 dal locale Comando di Oristano.
Secondo Coldiretti, serviranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi e la macchia mediterranea distrutti dalle fiamme che hanno raggiunto pascoli, ulivi, capannoni, fienili con le scorte di foraggio e mezzi agricoli.
Le cause del disastro sono ancora poco chiare.
Sembra che a generare le fiamme, alimentate dal forte vento degli scorsi giorni, sia stata un’auto incendiata venerdì sera a Bonarcado.
Tuttavia, data la vastità dell’area colpita, si sospetta che una o più persone abbiano innescato altri roghi.
A ciò si aggiunge una doverosa considerazione.
Negli ultimi decenni è aumentata la frequenza di condizioni meteorologiche che favoriscono gli incendi. La colpa è dovuta al cambiamento climatico che ha allungato i periodi di piogge durante gli inverni e di siccità durante le estati. È chiaro, dunque, che bisogna attuare tecniche di prevenzione, come un controllo più accurato della vegetazione, per evitare lo scoppio di grandi incendi.
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