La Francia è stata condannata per non aver intrapreso misure adeguate per contrastare il cambiamento climatico. Lo Stato dovrà versare la cifra simbolica di un euro ad ognuna delle quattro ong che hanno intrapreso l’azione legale.
La Francia non ha fatto abbastanza per contrastare i cambiamenti climatici.
A stabilirlo è stato il tribunale amministrativo di Parigi. Con una sentenza che non ha precedenti, il tribunale ha condannato lo Stato francese al pagamento simbolico di un euro alle quattro ong (Notre Affaire à Tous, Fnh, Greenpeace France e Oxfam France) che hanno intrapreso l’azione legale nel 2018.
La petizione, dal nome “l’Affaire du siècle”, è stata sostenuta da 2,3 milioni di persone che chiedevano interventi più incisivi per contrastare i cambiamenti climatici.
Ambientalisti portano in tribunale il governo francese per inazione climatica
Il tribunale ha deciso di concedersi due mesi di tempo per valutare se imporre al governo francese l’adozione di misure concrete, al fine di ridurre le emissioni di gas serra e tutelare l’ambiente. Tra due mesi sarà, dunque, prevista una nuova udienza.
Il governo francese potrebbe, dunque, essere obbligato ad agire in due modi: risarcire in denaro, attraverso una serie di sanzioni i danni ambientali oppure potrebbe essere obbligato a raggiungere una serie di obiettivi entro delle precise scadenze per rispettare gli accordi presi sul clima. Quest’ultima opzione è quella più apprezzata dagli attivisti.
Accordo di Parigi, a che punto siamo con le emissioni di CO2
La voce degli ambientalisti
Per gli ambientalisti questa sentenza storica si traduce in una vittoria. Per la prima volta, infatti, si riconosce l’inazione climatica come una colpa condannabile e non più tollerabile.
“La decisione odierna è una vittoria storica per chi si batte per il futuro del pianeta. Per la prima volta, un tribunale francese ha stabilito che lo Stato può essere ritenuto responsabile degli impegni assunti per affrontare la crisi climatica“ ha detto Elisa Bacciotti, responsabile campagne di Oxfam Italia.
“Tutto questo costituisce un importante precedente legale che potrà essere usato da milioni di persone in tutto il mondo, colpite dalla crisi climatica, per difendere i propri diritti. E allo stesso tempo sarà uno stimolo per tutti i Paesi del mondo, perché traducano le promesse in azioni concrete“.
[Photo by Chris Karidis on Unsplash]
