Il Decennio internazionale delle scienze per lo sviluppo sostenibile prende il via nel periodo compreso tra il 2024 e il 2033 grazie alle Nazioni Unite.
Il Decennio internazionale delle scienze per lo sviluppo sostenibile prende il via nel periodo compreso tra il 2024 e il 2033.
La proclamazione è avvenuta grazie all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite tenutasi il 25 agosto di quest’anno.
Il Decennio fa seguito all’Anno Internazionale delle Scienze di Base per lo Sviluppo Sostenibile che è stato nel 2022.
Come è ovvio che sia, la differenza è che in 10 anni la portata sarà molto più ampia.
Ripristino degli ecosistemi, le Nazioni Unite premiano 10 iniziative virtuose
Mentre l’Anno si è limitato a elevare il profilo delle scienze di base, il Decennio metterà a fuoco tutte le scienze (di base, applicata, sociale e umana), al fine di innescare cambiamenti alle nostre società, alle economie e all’ambiente.
Perché porre l’accento sulle scienze
Temi cruciali come la perdita della biodiversità e il cambiamento climatico sono sempre più cruciali nella nostra società e vanno affrontati tempestivamente. In tal senso, il ruolo delle scienze è essenziale per garantire una coesistenza sostenibile tra l’umanità e il nostro pianeta.
“Se proseguiamo con le politiche attuali, ci dirigeremo verso un riscaldamento globale con un aumento delle temperature di 3°C“ afferma Jim Skea, presidente del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici.
Prime, il libro dedicato a dieci donne-scienziate dell’ambiente
Il sito dell’UNESCO chiarisce l’importanza di questo Decennio:
“Troppo spesso la politica e la ricerca chiudono un occhio di fronte alle pressanti sfide sociali, come l’inquinamento chimico, la scarsa qualità dell’acqua o le colture vulnerabili. La scienza della sostenibilità non è una priorità a livello globale, come rivela uno studio contenuto nel Rapporto scientifico dell’UNESCO. Dobbiamo scrivere un nuovo contratto sociale per la scienza, se vogliamo mitigare le crisi che affrontiamo, come lo sconvolgimento climatico, la perdita di biodiversità, l’esaurimento delle risorse e le disuguaglianze socioeconomiche. Ciò comporterà l’allineamento delle politiche e della ricerca, in modo che entrambe puntino nella stessa direzione strategica, verso lo sviluppo sostenibile. Allo stesso tempo dobbiamo valorizzare la scienza promuovendo l’alfabetizzazione scientifica globale. Una società che comprende la scienza sarà più propensa a riconoscerne il potenziale e ad accettarne i limiti”.
Il lancio in Colombia e il sostegno di molti Paesi
Il Decennio sarà lanciato ufficialmente in Colombia l’anno prossimo durante l’incontro dei ministri della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione.
La risoluzione è sostenuta da tutti i Paesi e le istituzioni scientifiche che hanno partecipato all’Anno Internazionale delle Scienze di Base per lo Sviluppo Sostenibile.
Oltre all’Italia, dunque, c’è anche il sostegno dei seguenti Paesi: Andorra, Argentina, Armenia, Bangladesh, Bielorussia, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Cambogia, Cina, Croazia, Cuba, Cipro, Repubblica Dominicana, Egitto, Guinea Equatoriale, Guatemala, Grecia, Honduras, Ungheria, Indonesia, Kazakistan, Kenya, Kiribati, Kirghizistan, Lettonia, Lituania, Malesia, Maldive, Malta, Repubblica di Moldavia, Monaco, Montenegro, Marocco, Paesi Bassi, Pakistan, Perù, Filippine, Polonia, Portogallo, Federazione Russa, Senegal, Serbia, Singapore, Slovenia, Sudafrica, Spagna, Siria, Tagikistan, Tailandia, Timor Est, Turchia, Regno Unito, Repubblica Unita di Tanzania, Repubblica Bolivariana del Venezuela, Vietnam e Zimbabwe.
L’UNESCO produrrà tre rapporti nel 2026, 2029 e 2032.
Questi rapporti serviranno a monitorare i progressi verso gli obiettivi del Decennio.
[Foto di Matthew TenBruggencate su Unsplash]