La Commissione Europea propone lo stop alla vendita di auto a combustione per ridurre le emissioni di gas serra. L’iter per l’approvazione è ancora lungo ma la risposta delle case automobilistiche non si è fatta attendere
Passo avanti dell’UE nella lotta per il clima. La Commissione Europea ha presentato mercoledì 14 luglio il suo nuovo pacco di misure, chiamate “Fit for 55”. Un piano che principalmente cerca di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Una delle proposte più discusse del progetto è lo stop alla vendita di auto a combustione interna –diesel e benzina- dal 2035. Una misura che, secondo l’UE, è essenziale per raggiungere l’obiettivo principale: le emissioni zero al 2050. “L’economia dei combustibili fossili ha raggiunto i suoi limiti e ci serve un nuovo modello”, ha riconosciuto in conferenza stampa la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
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La risposta delle case automobilistiche
Le reazioni delle case automobilistiche europee non si sono fatte attendere. Tutti i membri dell’European Automobile Manufacturers’ Association (ACEA) sostengono l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 e si impegnano a ridurre le emissioni sin da ora.
Tuttavia, riconoscono che “vietare una singola tecnologia non è una soluzione razionale in questa fase”, soprattutto in un contesto in cui l’Unione “sta ancora lottando per creare le giuste condizioni abilitanti per i veicoli a propulsione alternativa”.
Questo vuol dire che, secondo ACEA, si tratta di un obiettivo “molto impegnativo che può avere successo solo con obiettivi obbligatori per tutti gli Stati membri per il potenziamento delle infrastrutture di ricarica e rifornimento necessarie”. Elementi essenziali per caricare i milioni di veicoli elettrici che si porteranno sul mercato nei prossimi anni.
Il presidente di ACEA e CEO di BMW, Oliver Zipse, afferma che “senza un significativo aumento degli sforzi da parte di tutte le parti interessate, inclusi gli Stati membri e tutti i settori coinvolti, l’obiettivo proposto è semplicemente non raggiungibile“.
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“Fit for 55”, un pacchetto di 12 iniziative
Il pacchetto “Fit for 55” contiene 12 iniziative per la transizione verde che prevedono, in termini generali, il dover “pagare un prezzo per le emissioni nocive”. Tra i punti del progetto si vuole ridurre la dipendenza energetica dell’Unione, che spende circa 27,5 miliardi di euro al mese in importazioni, in particolare di combustibili fossili; introdurre progressivamente biocarburanti nell’aviazione commerciale e ridurre carburanti inquinanti nelle navi e attuare una riforma del sistema di scambio di quote di emissione (ETS) varato nel 2005. Tuttavia, la strategia della Commissione non è ancora definitiva: dovrà superare i negoziati con il Parlamento e il Consiglio.