Nella Green List della IUCN entrano il Parco dell’Arcipelago Toscano e il Parco delle Foreste Casentinesi, aggiungendosi al Parco Nazionale del Gran Paradiso che, invece, rinnova la sua presenza per la terza volta dal 2014.
La Green List si arricchisce di ben tre parchi italiani: Il Parco dell’Arcipelago Toscano e il Parco delle Foreste Casentinesi, mentre il Parco del Gran Paradiso rientra nella lista per la terza volta dal 2014.
La Green List dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) è l’elenco in cui rientrano le migliori aree protette in termini di conservazione naturalistica e gestione sostenibile.
Questa Ong è composta da oltre 1200 organizzazioni affiliate di cui 200 governative.
Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi è candidato al Nobel della natura
Federparchi e la sezione italiana di Europarc hanno dato la notizia e informato che oltre ai nostri parchi, si sono aggiunte alla lista anche sette aree francesi, una svizzera e tre della Corea del Sud.
Salgono, dunque, a 59 i siti nella Green List che copre ora 16 paesi in tutto il mondo.
Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, nell’Appenino, conserva una delle più grandi faggete antiche d’Italia, è Patrimonio dell’Umanità UNESCO ed è riconosciuto anche dal Diploma Europeo delle Aree Protette.
Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, invece, è composto da sette isole dall’elevata diversità floreale endemica e fa parte della Riserva della Biosfera dell’Unesco Isole di Toscana.
Il Ministro per la transizione Ecologica Roberto Cingolani ha commentato: “È motivo di grande soddisfazione che tre parchi nazionali italiani, Arcipelago Toscano, Foreste Casentinesi e Gran Paradiso, abbiano centrato questo obiettivo, a dimostrazione del valore non solo in termini di tutela della biodiversità ma anche di gestione complessiva del nostro prezioso capitale naturale.”
La biodiversità ci rende felici quanto un aumento del reddito
Tutte le aree protette del mondo possono decidere di aderire alla Green List e per rientrarvi hanno un massimo di cinque anni di tempo per applicarsi e raggiungere gli standard gestionali fissati dalla IUCN: il Green List Global Standard.
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