Coltivazione di grano duro giallo sotto al sole

Svelato il genoma del grano duro: nasce la pasta del futuro

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Svelato il genoma del grano duro: nasce la pasta del futuro ultima modifica: 2019-04-13T08:00:23+02:00 da Davide Zarri
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Ricercatori decodificano il genoma del grano duro. Il DNA della pasta ora non ha più segreti.

Da sempre parte integrante della dieta mediterranea, ha una storia lunga millenni quella pasta oggi diventata la vera icona del Made in Italy nel mondo.

Mani di cuoco preparano pasta fresca all'uovo

Il grano duro, infatti, ovverosia il principale ingrediente di cui è fatta, trae origine da molto lontano, più precisamente dalla Mesopotamia di oltre diecimila anni fa. In quel tempo, il grano principale utilizzato in agricoltura era il Triticum dicoccum, oggi più comunemente conosciuto col nome di farro dicocco. Una serie di mutazioni genetiche casuali, unite ad un processo di selezione artificiale per privilegiare alcuni caratteri piuttosto che altri, hanno trasformato questo ultimo nel Triticum durum, vale a dire il grano duro che tutti noi conosciamo.

Agricoltore sul trattore coltiva i campi

Da sempre, dunque, l’agricoltura è una storia di geni che mutano, si trasformano, e si fondono gli uni con gli altri. Molti di questi passaggi, tuttavia, sono ad oggi sconosciuti.

La comunità scientifica ha da anni avviato una serrata ricerca per mettere a punto nuove varietà di frumento maggiormente produttive ed ecosostenibili, che possano fare i conti con il cambiamento climatico e l’incalzante crescita demografica.

filari di pomodori gialli e rossi orto

Dopo che, già lo scorso anno, un gruppo di ricerca di oltre 200 scienziati era riuscito con successo a realizzare la mappa genetica della varietà ‘Cinese’ di grano tenero, questa volta a finire sotto i riflettori è stato il grano duro della varietà ‘Svevo’. Il progetto, realizzato da un team internazionale di ricercatori guidato da Luigi Cattivelli, del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’economia agraria (CREA), è riuscito nel tentativo di risalire alla sequenza completa dei 14 cromosomi che ne compongono il DNA.

Lo studio a firma di un pool di oltre 60 autori provenienti da 7 paesi – tra cui ricercatori del CNR, dell’Università di Bologna e dell’Università di Bari a tenere alta la bandiera italiana – è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature Genetics lo scorso 8 aprile, ed è ritenuto da molti un fondamentale passo in avanti per sostenere il futuro della filiera del grano duro.

trattore falciatrice per raccolta grano duro campo agricolo

In assoluto la coltivazione più diffusa nelle regioni del bacino del Mediterraneo, il frumento rappresenta oggi il 25% della produzione mondiale di cereali. Innumerevoli sono i piccoli agricoltori che del frumento hanno fatto la propria principale fonte di reddito, e che oggi si ritrovano a dover fare i conti con le sfide dettate dal cambiamento climatico. L’Italia non ne è esclusa – come sostiene Marco Tuberosa, professore del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna – dove già si preannuncia un’annata molto siccitosa.

territorio rurale agricoltura ulivi

A questo si aggiunge una popolazione in forte espansione, che per essere sfamata avrà bisogno di varietà più produttive ed ecosostenibili. Varietà, queste, che riescano a sopperire alla limitata disponibilità di risorse naturali e, come detto, all’intensificarsi di fenomeni climatici anomali.

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L’analisi del suo genoma – secondo il primo autore della ricerca Marco Maccaferri, ricercatore dell’Università di Bologna – permetterà dunque di essere utilizzata per la selezione e lo sviluppo di nuove varietà migliorate, caratterizzate da un aumentato rendimento ed una maggiore resilienza, con le quali affrontare le sfide alimentari dei prossimi decenni.

«Il rilascio della sequenza del genoma apre prospettive totalmente nuove per la filiera del frumento duro», conferma Luigi Cattivelli, direttore del CREA – Genomica e Bioinformatica. «I dati ottenuti ci consentiranno di identificare geni di grande rilevanza pratica come quelli responsabili della resistenza alle fitopatie e dell’adattamento alle nuove condizioni climatiche o, ancora, della celiachia, e forniranno il background necessario per una tracciabilità molecolare avanzata di tutte le tipologie di frumento duro e di farro».

Tutti i risultati sono consultabili sul sito del progetto e nella banca dati scientifica GrainGenes.

 

Svelato il genoma del grano duro: nasce la pasta del futuro ultima modifica: 2019-04-13T08:00:23+02:00 da Davide Zarri
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Svelato il genoma del grano duro: nasce la pasta del futuro ultima modifica: 2019-04-13T08:00:23+02:00 da Davide Zarri

Classe 1992, di origini bolognesi, ha vissuto i suoi ultimi cinque anni con la valigia in mano. Ambasciatore italiano all’estero, è innamorato della sua terra, con i suoi colori, i suoi odori, i suoi sapori. Laureato in Food System Management all’Università di Bologna, ha una passione per il cibo, le lingue e la politica. Creativo, dinamico, affascinato dall’innovazione ed il cambiamento, nutre un interesse genuino per tutti i temi relativi alla sostenibilità. Alla continua ricerca della meraviglia, sostiene con forza che solo la conoscenza renda le persone davvero libere.

1 Commento

  1. Un grande contributo allo sviluppo di qualità superiori ma attenzione a non creare da questo un alimento ‘troppo’ diverso.

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