Green jobs, le professioni di oggi e di domani: ma cosa sono i lavori verdi?

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Green jobs, le professioni di oggi e di domani: ma cosa sono i lavori verdi? ultima modifica: 2019-04-12T13:54:38+02:00 da Barbara Pignataro
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Dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con FIMA una panoramica sul  green lifestyle. È la volta di opportunità, numeri e testimonianze di chi lavora verde in Italia. Presto nuovi appuntamenti rivolti ai giornalisti.

Green jobs, le professioni di oggi e di domani: questo il tema dell’incontro tenutosi il 25 marzo 2019 presso l’Auditorium del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare a Roma, organizzato dalla Federazione Italiana Media Ambientali (FIMA) e dedicato ai lavori verdi e alle professioni 2.0.  Per i giornalisti l’occasione di acquisire crediti e giusta sede per tutti coloro che desideravano conoscere le nuove opportunità di lavoro che l’ambiente offre.

Relatori dell’interessante incontro –  secondo dei tre appuntamenti formativi al Ministero dell’Ambiente – sono stati Alessandro Rinaldi, coordinatore del rapporto GreenItaly  – Le imprese che stanno facendo la rivoluzione verde – e il giornalista e divulgatore ambientale Marco Gisotti, intervenuti per far conoscere le opportunità, i numeri e gli strumenti di orientamento dei green jobs.

Letizia Palmisano con Storie di Campagne 2.0 green di successo ha portato una piacevole testimonianza su come sia possibile con la giusta comunicazione trasferire efficacemente un messaggio, utilizzando i social network. Su come caparbietà, impegno e passione siano vincenti in ogni ambito.  Ha contribuito alla giornata dedicata al lavoro green Stefano D’Ambrosio della Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’ Energia (FIRE) che. con Dall’energy manager all’esperto in gestione dell’energia, ha introdotto un’emergente figura nel panorama lavorativo.

Green jobs. Campagne di comunicazione 2.0
Green jobs. Campagne di comunicazione 2.0

Green jobs: responsabilità, risparmio e risultati

Tre “R” per descrivere come nasce e cosa porta il lavoro verde oggi sul mercato economico nazionale e non solo. Nello scenario mondiale l’economia sta cambiando e l’Italia, come vedremo dall’analisi effettuata da Unioncamere, non resta indietro per quanto riguarda l’orientamento sostenibile delle piccole, medie e grandi imprese presenti.

Una responsabilità  globale quella di convertire i processi produttivi in un regime rispettoso dell’ambiente. Una sfida non affatto facile di cui non sorprendono però gli esiti positivi sotto il punto di vista dell’efficienza sia produttiva che economica. Dal 2014 al 2018, secondo l’analisi illustrata da Alessandro Rinaldi, in Italia 345mila imprese hanno investito nel green. Sono il 24,9%, mentre il 75,1% è rimasta immobile davanti all’urgente necessità di cambiamento.

Il parametro di riflessione scelto per l’indagine è quello degli investimenti per divenire sostenibili che riguardano i settori: public utility, manifatturiero, servizi e costruzioni. Nel contesto europeo l’Italia è prima nel riciclo dei rifiuti, il  secondo paese  per utilizzo di energie rinnovabili e al terzo posto per le emissioni inquinanti.

Sebbene la spinta all’innovazione sia stata dettata per molte realtà dalla necessità di ridurre i costi, sopratutto in campo energetico, il trend è positivo. «La sostenibilità oggi è richiesta dai consumatori, una necessità  delle aziende per rimanere sul mercato – sottolinea Rinaldi – Le performance degli investimenti delle aziende: una riduzione dei costi del 27%, un miglioramento dei prodotti offerti del 23% e un aumento della produttività del 19,6%».

Un risultato che colloca l’Italia in crescita come eco-tendenza e eco-efficienza e che fa ben sperare per il futuro. Il tema dell’occupazione, centrale in questo dibattito, sottolinea il peso della green economy: quanti sono i green jobs nel nostro paese? 3 milioni di occupati, il 13% (dati Istat) del totale dell’economia nazionale. La richiesta da un punto di vista contrattuale vede 473.000 contratti nei green jobs.

Le caratteristiche del profilo evidenziano l’importanza della formazione, favorendo gli under 30 con  laurea a cui proporre un tempo indeterminato. «Le competenze della persona sono centrali nei green jobs – evidenzia Rinaldi – e quelle green sono centrali rispetto alle esperienze del settore» conclude.

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Marco Gisotti è intervenuto come esperto di eco-lavoro, un settore che ha visto fiorire dal 2006 a oggi professioni nuove. Dalle attività prevalentemente legate alla conservazione della natura si è passati alla ricerca del biologo e dell’esperto di comunicazione ambientale. In questo rapporto si trovano tutti i dati sull’Italia che cambia e sulla competenza verde, che è divenuta più importante della conoscenza della lingua inglese e dell’informatica. L’abitudine al risparmio energetico e la riduzione dell’impatto ambientale sono richieste in ogni settore: tutti i lavori diventeranno green jobs.

Oggi dobbiamo confrontarci con un clima che cambia, con delle esigenze dei trattati internazionali conseguenza di questo mutamento, fattori che spingono a una trasformazione delle imprese e di conseguenza alla ricerca di persone che abbiano idee da portare nell’innovazione.

«Fondamentale è capire l’importanza del rapporto con il territorio. Il rapporto sui disastri della Commissione europea fornisce dei numeri che sono di qualche anno fa ma che sono sempre validi: un decennio con 150 mila morti per dissesto idrogeologico, per i terremoti. Ma non è il terremoto che uccide. Sono le case costruite male che uccidono. Non è un torrente in piena che uccide, è l’aver costruito dentro al torrente» illustra Gisotti.

E prosegue: «Abbiamo un territorio a rischio, il 91% dei Comuni. Partendo dal mettere in sicurezza i territori interessati, quanta occupazione, quante figure professionali potrebbero lavorare a una progettazione di questo tipo?». E ancora bonificare le aree contaminate in Italia e restituirle per altre attività. Come un medico che cura una persona, occuparci del pianeta malato per professione potrebbe essere la mission della green economy.

Green jobs. La bicicletta: immagini un mondo senza?
Green jobs. La bicicletta: immagini un mondo senza?

Green jobs: dal carbone alla plastica il problema culturale dei rifiuti

Dal Clean Air Act del 1956, in una Londra affumicata dal carbone bruciato, ai gatti ballerini avvelenati dal mercurio in Giappone, alla primavera silenziosa del ’62 con lo sterminio degli insetti. Un’escalation di avvenimenti che già segnalavano che qualcosa nella nostra industria non andava.

Fino ad arrivare a oggi, con il problema culturale dei rifiuti e con i protocolli internazionali che impongono trasformazioni nel fare impresa e nuove abitudini domestiche. Si è sviluppata una sensibilità collettiva che cambia la visione del rifiuto, della materia che non cessa mai di esistere e si riusa. Il consumatore cerca questo senso di responsabilità nelle aziende, è disposto anche a pagare di più il prodotto. Come società siamo pronti. Dunque? Le imprese seguono questo percorso ricercando  lavoratori con competenze green e professioni totalmente verdi. 

Green jobs. Letizia Palmisano: campagne 2.0 green di successo
Green jobs. Letizia Palmisano: campagne 2.0 green di successo

Come si fanno delle campagne di comunicazione 2.0 per valorizzare progetti sostenibili lo ha svelato Letizia Palmisano. La giornalista ambientale, in supporto a pubblica amministrazione, aziende e associazioni, racconta storie positive, le buone pratiche legate alla sostenibilità. Un esempio tangibile di green jobs: il consulente ambientale dà voce a battaglie di territorio con campagne 2.0 green di successo. L’obiettivo è di «far sapere perché una società è definita virtuosa e come si può replicarla» afferma Palmisano.

Infine, Stefano D’Ambrosio, partendo dal tema del risparmio energetico, ha  presentato le figure professionali dell’energy manager e dell’esperto in energia. Certificazioni, qualifiche formazioni e competenze di un lavoro green divenuto indispensabile oggi, svolto  da dipendente dell’azienda o da consulente esterno.

Prossimo appuntamento con FIMA lunedì 15 aprile dalle ore 9.30 sempre all’Auditorium del Ministero dell’Ambiente. Si parlerà di Ambiente, cultura e spettacoloGaetano Capizzi, direttore del festival CinemAmbiente di Torino parlerà di Cinema e Ambiente: la crescita della coscienza ambientale e l’influsso sulle produzioni cinematografiche.

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Romana, ama il mare e per questo vive a Ladispoli. Alla ricerca del benessere attraverso il cibo e la natura. Vegetariana. Giornalista pubblicista e speaker radiofonica per passione. Come può partecipa alla presentazione di libri e racconta la sua esperienza di viaggio con l'autore. Esperta di web marketing ed eventi. Ama condividere le scoperte quotidiane, dall'alternativa naturale per il mal di denti alla cena di questa sera.

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