Secondo uno studio commissionato da Coreve, il 9,1% degli italiani ritiene di non essere sufficientemente abile nel riciclare il vetro
Il riciclo del vetro aiuta l’ambiente, favorendo lo sviluppo dell’economia circolare. Questo materiale ha il potenziale per avere una vita infinita, se recuperato e rimesso nel mercato correttamente, consentendo un riutilizzo senza limiti temporali. Peccato che nel nostro Paese esistano ancora degli ostacoli.
Nonostante l’Italia abbia superato con dieci anni di anticipo l’obiettivo di riciclo del vetro fissato dall’Europa per il 2030, una percentuale significativa dei cittadini si sente insicura nel compiere questa pur semplice attività, effettuabile con un minimo di impegno e costanza. A oggi, il 9,1% degli italiani ammette di non avere competenze adeguate. La percentuale sale al 18% tra i giovani. Il quadro emerge da un’indagine condotta per Coreve su un campione di 1500 persone.
I dati dello studio sul riciclo del vetro
In base al quadro tracciato, nel 2022 il tasso di riciclo del vetro ha segnato un +4,2%, raggiungendo quota 80,8%, per il quarto anno consecutivo sopra il 75% indicato dall’Unione Europea. In media, ogni cittadino ha riciclato 1,6 Kg di vetro in più, passando da una media di 41 Kg del 2021 a 42,6 Kg.
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L’impegno ha dato i suoi frutti, comportando una diminuzione di 100.000 tonnellate di vetro nelle discariche, un risparmio di 18 milioni di euro sui costi di smaltimento e una riduzione diretta di quasi 4 milioni di metri cubi di gas.
Gli errori comuni nel riciclo del vetro
Nonostante i dati appaiano positivi, c’è ancora molto da fare. Coreve ha l’obiettivo di raggiungere il 86% di riciclo entro il 2025. La meta richiederà un miglioramento nella raccolta differenziata, specialmente tra coloro che commettono errori comuni, come il conferimento di oggetti non adatti al riciclo del vetro.
La ricerca ha rivelato che gli italiani sbagliano nel conferimento di bicchieri (71%), vetri delle finestre (42,9%), lenti degli occhiali (20,7%), cristallo (22,9%), lampadine (14,1%), oggetti in porcellana come tazze e tazzine e pirofile in borosilicato (8,6%), tubi catodici (quasi il 20%, pur sapendo di sbagliare), tubi al neon (5,3%).
Gli errori variano da regione a regione, oltre che sotto il profilo generazionale, con i giovani che mostrano incertezze riguardo al riciclo di cristallo e ceramica. Le persone anziane tendono a confondere il borosilicato con il vetro standard.
La sfida da affrontare: migliorare la qualità della raccolta
Per migliorare la qualità della raccolta, è essenziale aumentare la consapevolezza sul corretto riciclo del vetro. Rimuovere oggetti non adatti e separare il vetro da altri materiali sono le azioni basilari per garantire un processo efficace.
Simboli di riciclabilità: un valido aiuto per una corretta raccolta differenziata
Durante le vacanze, è consigliabile informarsi sulle procedure di raccolta differenziata locali per garantire il corretto smaltimento dei rifiuti.
Ma non solo solo i cittadini a essere chiamati all’appello. È fondamentale che le amministrazioni comunichino le norme di raccolta con chiarezza. Una competenza in cui i comuni italiani si dimostrano spesso limitati. Come accade con qualsiasi sfida ambientale, l’impegno deve essere condiviso. Del resto, l’unione fa la forza.