Opere e ambiente, ecco come l’arte contemporanea racconta la crisi climatica ed emozionando spinge all’azione
Opere d’arte e ambiente, un binomio non più tanto insolito.
L’arte rappresenta la forma di comunicazione più pura e poetica. Veicolo di bellezza e pensiero, l’arte è sempre stata uno specchio riflettente della società, incanalando le emozioni e le preoccupazioni collettive in forme tangibili che vanno oltre le parole.
Life over growth! In un’opera d’arte il messaggio di Greenpeace per il Forum di Davos
In un periodo storico particolarmente delicato e caratterizzato da sfide ambientali senza precedenti, l’arte si fa portavoce di queste battaglie, mostrando il lato oscuro delle nostre azioni e incentivando al cambiamento. Emerge come forte arma di sensibilizzazione, di ispirazione e trasformazione; ed oggi diventa protesta per il cambiamento climatico, per le politiche attuali indifferenti alla situazione e tutti quei comportamenti dannosi che l’uomo intrattiene nella sua quotidianità, perché l’arte è denuncia.
Molti artisti si fanno portavoce della bellezza e della fragilità del mondo naturale, suscitando emozioni che motivano l’impegno per la sua protezione. Attraverso l’arte, è possibile evidenziare le conseguenze negative dell’inquinamento, dei cambiamenti climatici e della perdita di biodiversità, stimolando il dibattito pubblico e l’azione politica, invitando gli spettatori a riflettere sulle relazioni tra l’uomo e l’ambiente circostante.
Gli obiettivi dell’arte, infatti, vanno oltre il mero estetismo. Tramite le loro opere, gli artisti trasmettono un messaggio chiaro, provocano emozioni profonde e inducono alla riflessione critica.
Sete insaziabile – Italiano Blu
Un esempio significativo di questo impegno artistico è rappresentato dall’opera di Italiano Blu, artista il cui nome rimane avvolto nel mistero.
Sea Level Rise: a Venezia la quarta tappa del Climate Project di Andreco
Il suo capolavoro Sete insaziabile, apparso su un palazzo di Lisbona, in seguito al disastro della marea nera nel Golfo del Messico nel 2015, mostra l’insostenibilità delle azioni umane. Il murales rappresenta un uomo che, indossando una corona adornata dei loghi delle grandi compagnie petrolifere del mondo, succhia avidamente le risorse del pianeta attraverso una cannuccia.
Riciclo, arte e sostenibilità
Ci sono poi artisti che incorporano direttamente la sostenibilità nella loro pratica artistica, come ad esempio l’uso di materiali riciclati o l’adesione a principi di produzione a basso impatto ambientale.
Andreco, con il suo murales lungo il Canal Grande a Venezia, e Arun Kumar, con la sua scultura Droppings and the dam realizzata in Danimarca, sono altri due artisti che si dedicano alla sensibilizzazione sul tema della sostenibilità ambientale.
Attraverso le sue opere, l’artista indiano, trasforma materiali riciclati in straordinarie creazioni artistiche, evidenziando la necessità di combattere la cultura consumistica che minaccia il nostro pianeta. Allo stesso modo, Icy&Sot, artisti originari dell’Iran ma residenti negli Stati Uniti, utilizzano materiali riciclati, come pale arrugginite e filo spinato, per creare opere che riflettono sul cambiamento climatico e sui comportamenti dannosi dell’uomo.
L’arte è riflessione
Ma l’arte ambientale non si limita a denunciare i problemi: incentiva al cambiamento. Ponendoci davanti ad una versione poetica della realtà, si è costretti a prendere consapevolezza della situazione e dei propri comportamenti.
Opere come Safari di Victor Molev e Pianeta A di Ronald Houriez mettono in luce la devastazione causata dall’uomo sull’ecosistema, ma allo stesso tempo sollecitano un cambiamento nei nostri comportamenti.
La prima opera, un quadro rappresentante svariate specie animali intossicate e minacciate da una nube grigia rappresentante l’inquinamento e accompagnata da figure umane, è diretta e cruda nel messaggio che vuole trasmettere: l’inquinamento creato dall’uomo danneggia l’intero ecosistema portando alla sua estinzione.
La seconda, un po’ meno d’impatto ma che invita in egual modo alla riflessione, rappresenta una lattina di Coca-Cola, di quelle acquistate e usate tutti i giorni, schiacciata e su uno sfondo azzurro. L’opera incita ad un cambiamento nelle proprie azioni di tutti i giorni. Lo stesso artista afferma con chiare parole che “l’opera è l’archetipo dell’incuria e del disprezzo per l’ambiente“, frase che mostra il lungo perseverato disinteresse dell’uomo che consuma senza pensare ai rifiuti che produce o all’impatto di questi.
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L’arte è protesta e denuncia
Infine, il famoso street artist Banksy, che con la sua opera provocatoria dopo il fallimento della conferenza sul clima di Copenaghen nel 2009, continua a sfidare le convinzioni comuni e ad incitare all’azione. Il suo murales, con la semplice scritta “I don’t believe in global warming” realizzata a pelo d’acqua, ci spinge a riflettere sulle nostre convinzioni e sulle conseguenze dei nostri atti, il rosso scelto per il testo anch’esso con premura rappresenta la sofferenza che l’indifferenza causa.
L’arte ambientale non è quindi solo una forma di espressione artistica ma anche un potente strumento per sensibilizzare e ispirare un cambiamento positivo. Gli artisti dediti a questa causa ci ricordano che proteggere il nostro pianeta è responsabilità di tutti e che ognuno di noi ha il potere di fare la differenza. Attraverso le arti, possiamo sviluppare nuove visioni del mondo basate sulla consapevolezza, sull’empatia e sull’azione concreta per raggiungere un futuro sostenibile e prospero.
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[L’immagine di copertina è tratta dal profilo Instagram ufficiale dei due artisti: @icyandsot]