SMACH 2023, al via la sesta edizione della Biennale di Arte pubblica delle Dolomiti

in Arte|News
SMACH 2023, al via la sesta edizione della Biennale di Arte pubblica delle Dolomiti ultima modifica: 2023-07-06T06:33:09+02:00 da Marco Grilli
da

La sesta edizione della Biennale di Arte pubblica delle Dolomiti, SMACH 2023, parte l’8 luglio ed è dedicata allo Sprouting, l’atto del germogliare

Tutto pronto per la sesta edizione di SMACH, la Biennale di arte pubblica delle Dolomiti che dall’8 luglio al 10 settembre 2023 delizierà gli appassionati di arte contemporanea open air nello splendido scenario della Val Badia.

Quest’anno gli artisti sono stati chiamati ad ideare progetti ecosostenibili confrontando le tradizioni e la cultura di montagna con il tema dello Sprouting, ovvero l’atto del germogliare, “che in tempi complessi richiede arditi scenari e proposte fuori dai sentieri battuti”, scrivono gli organizzatori.

Rifugio Pedrotti, un faro di montagna tra le Dolomiti di Brenta

L’inaugurazione

Tanti gli appuntamenti previsti per l’inaugurazione dell’8 luglio. Si comincia al Museum Ladin di San Martino in Badia (h 11) con la presentazione dell’opera inedita di soundwalk Open Land Inforestàrsi”  di Lorenzo Bianchi Hoesch, ideata appositamente per SMACH Val dl’Ert (Valle dell’Arte in ladino). A seguire, alle ore 16, nel Parco di Sculture Val dl’Ert si terrà una tavola rotonda sul confronto con la cultura ladina. Presso la Ćiasa dl Maier a Piccolino vi sarà la presentazione ufficiale della VI edizione di SMACH con l’introduzione al catalogo ed alle opere vincitrici della selezione internazionale 2023 (h 18), ricca di incursioni sonore a tema Sprouting con il live set di Stefano Caimi, le letture ed il concerto di musica elettronica del collettivo KSW ed il dj set di Lady Six Sky. 

La Biennale SMACH sarà visitabile gratuitamente fino al 10 settembre 2023.

SMACH 2023

SMACH, acronimo di San Martin Art, Culture and History, è stato ideato nel 2012 da Michael Moling e dal 2018 è pure un’associazione culturale. Per chi volesse ammirare le opere esposte nelle precedenti edizioni, a San Martino in Badia (Bz) è sempre aperto SMACH Val dl’Ert, il parco pubblico di 25 ettari che presenta ai visitatori la collezione permanente destinata ad arricchirsi ogni anno.

Il tema proposto per la VI edizione della Biennale è la parola Sprouting, che “indica l’azione in atto di germogliare, la nascita di una nuova potenziale vita vegetale, simbolo di fertilità e ricchezza ma anche germoglio da proteggere e curare. Sprouting è anche un termine utilizzato per indicare, nel campo della plasticità naturale, la capacità del sistema nervoso di modificare, in base all’esperienza, e a fini di apprendimento, i propri circuiti sia dal punto di vista strutturale che funzionale”, affermano gli organizzatori.

Quest’anno sono pervenuti oltre 300 progetti da parte di artisti rappresentanti ben 38 Paesi, che hanno potuto lavorare liberamente sul tema proposto. Come sempre SMACH sollecita la visionarietà degli artisti per giungere alla proposizione di valori che delineino alternative positive, ipotesi costruttive e scenari futuri. Briglie sciolte per l’arte, motore di bellezza, riflessioni ed idee da realizzare.

Surrealismo domestico, un nuovo mix tra fai da te, arte e clima

La giuria di settore ha decretato le 10 opere vincitrici considerando la sostenibilità dei progetti e la loro aderenza ai criteri tematici e culturali del bando. Da sempre SMACH vuole veicolare una visione non stereotipata delle Dolomiti, dove “l’arte contemporanea, la musica e la didattica sono utilizzate come innesti per l’accesso del pubblico alla conoscenza, valorizzazione e diffusione delle risorse culturali e paesaggistiche della zona, intese come patrimonio immateriale, svincolate dalla cifra localistica”, ribadiscono gli organizzatori

Aquila Vaia di Marcesina, l’ultima scultura in legno di Marco Martalar

A loro volta, i visitatori sono chiamati ad immergersi negli splendidi scenari delle 10 location dove sono dislocate le opere con un approccio attivo alla bellezza, “un passaggio, non solo fisico, tra vasi comunicanti di cultura e tradizioni e al contempo di visioni e prospettive”, scrivono i promotori di SMACH.

I laghi più belli delle Dolomiti: da Braies a Misurina alla scoperta delle perle dolomitiche

Le location si trovano in Val Badia tra i Parchi naturali Puez-Odle e Fanes-Senes-Braies ed in vari siti di Natura 2000: si tratta in un territorio di alto valore naturalistico (circa 120 kmq), posto  ad un’altitudine tra i 1.316 e i 2.465 metri. Le opere sono accessibili tramite percorsi di trekking dalla durata variabile, il tragitto totale è di oltre 60 km per circa 20 ore di cammino ed i turisti possono scegliere le tappe escursionistiche oppure aderire ad un tour organizzato di quattro giorni.

I vincitori di SMACH 2023

Fairy Ring

Stefano Caimi (Milano), Fairy Ring, località Armentara: installazione di spettacolari cerchi sui prati dove fiorisce l’anemone alpina (in ladino stria ovvero strega), che produce un’infruttescenza simile a capelli bianchi arruffati. Un fenomeno naturale da cui si sono originate le storie mistiche legate al cerchio delle streghe. L’opera di Caimi racconta il territorio fondendo elementi naturali e credenze secolari.

Stefano Caimi, Fairy ring Smach 2023
Stefano Caimi, Fairy ring

Explosion

Egeon (Bolzano), Explosion, località Pederü: installazione di land art realizzata con materiali del luogo, un cerchio di pietre che richiama il villaggio militare della fanteria austro-ungarica che qui aveva sede. Lo scoppio richiamato dal titolo è però del tutto pacifico, derivando forma e disegno dalle spore di uno dei funghi più iconici (amanita muscaria). Explosion è omaggio al passato, monito per il presente e celebrazione della natura.

explosion Smach 2023
Explosion | Smach 2023 a Egeon (Bolzano)

Nexus

Delilah Friedman (Colonia, Germania), Nexus, località Pra de Pütia: oltre tre km di filo di sisal – una fibra naturale ottenuta dalle piante di agave silasiana – annodato e lavorato all’uncinetto per produrre un groviglio che si arrampica sui tronchi degli alberi, collegandoli come una ragnatela. L’opera di Friedman rimanda alle connessioni sotterranee naturali, al rapporto uomo-natura e alle sinapsi neuronali, proponendo un approccio sensibile e sostenibile.

Nexus | Smach 2023 | Delilah Friedman
Delilah Friedman | Nexus

The Flying Herd

KG AUGESTERN, Christiane Prehn, Wolfgang Meyer (Sant’Antone Berlino, Germania), The Flying Herd, località Ju de Sant’Antone: il Passo di Sant’Antonio è il punto di passaggio della transumanza. Un’antica tradizione patrimonio Unesco ed una vecchia fiaba ladina su un pastore nomade ingannato dai locali ma salvato dallo spirito femminile delle acque (Gana), sono all’origine di questa installazione lungo un sentiero spoglio che conduce al Passo, in cui le campanelle mosse dal vento emettono un suono simile a quello delle mucche che pascolano più in basso.

KG AUGENSTERN | The Flying Herd | Smach 2023
KG AUGENSTERN | The Flying Herd | Smach 2023

Disintegration

Anthony Ko (Honk Kong), Disintegration, località La Cruse: in un’area già frequentata dal Mesolitico, l’artista si ispira alle testimonianze architettoniche del passato sui monti e più precisamente ai capanni che conservavano il fieno e gli attrezzi (tablà in ladino), oggi perlopiù abbandonati, realizzandone uno sollevato da terra ed in materiale specchiante che pare innalzarsi in volo. La scultura sgonfiabile si sta inoltre disgregando, un simbolo quanto mai eloquente della precarietà e perdita di equilibrio della nostra epoca.

Anthony Ko, Disintegration | Smach 2023
Anthony Ko | Disintegration | Smach 2023

Anelli di crescita

Collettivo LIDRIIS, Luigina Gressani, Giuseppe Iob, Paolo Muzzi, Carlo Vidoni (Tredicesimo – UD), Anelli di crescita, località Forcela de Furcia: il germogliare come uno dei processi di cui le piante hanno memoria, un rinnovamento ciclico esempio di resilienza; i cerchi concentrici dell’opera richiamano gli anelli di crescita dei tronchi degli alberi ma anche quelli di una colonna vertebrale traumatizzata. Opera biografica (uno degli artisti del gruppo è tetraplegico), dove per gli autori “la rinascita è inscritta nel segno del nuovo anello che ogni primavera porta con sé e che, con le sue mutazioni, racconterà il passato e lo supererà”.

anelli di crescita Smach 2023
LIDRIIS | Anelli di crescita

Head in the clouds

LOCI, Wolfgang Gruber, Herwig Pichler, Allegra Stucki, Jaco Trebo (Salisburgo, Vienna – Austria; Zurigo – Svizzera), Head in the clouds, località Fanes: il toponimo Fanes significa  “pantano, palude”. L’installazione crea artificialmente una nuvola con le risorse naturali del luogo, denunciando lo spreco delle risorse e richiamando sia la capacità di immaginare un mondo migliore sia la sbadataggine (qui verso le problematiche ambientali): due significati antitetici del detto “aver la testa tra le nuvole”.

LOCI, Head in the clouds
LOCI | Head in the clouds

Il popolo della corteccia

Megx (Margherita Burcini) (Fratte Rosa – PU), Il popolo della corteccia, località Chi Jus: umani ed alberi in mimesi e mitosi continua. L’uomo in tutt’uno con l’albero di megxs si chiede cosa accadrebbe se l’umanità riuscisse ad evolversi nell’armonia e nella comprensione con la natura e se le leggende, come quelle ladine, dove gli alberi possono trasformarsi in alberi, pioggia o marmotte, fossero vere. “Passato e futuro insieme in un racconto che rende possibile un’utopia”.

Il popolo della corteccia
MEGX | Il popolo della corteccia

I think

Michela Longone (Milano), I think, località Runch – Val Valacia: il titolo riprende la citazione di Darwin nel diario dove disegnò l’albero della vita. La teoria dell’evoluzione tolse l’uomo dal centro della natura, ma nel corso dei secoli questa centralità è stata ripresa, anche in senso negativo. L’installazione pare un prato fiorito, ma ogni piccolo germoglio in resina di pino naturale contiene tracce del nostro passaggio, “dopo tutto l’uomo è l’unico animale che inquina e distrugge il proprio habitat”.

I Think Smach 2023 Biennale di Arte pubblica delle Dolomiti
Michela Longone | I think| San Donato Milanese, Italy | Val de Valacia, Gherdenacia-Puez

An Ark

Anuar Portugal (Città del Messico, Messico), An Ark, località Lago di Rina: l’artista cita Walt Withman e con la sua opera richiama l’arca di Noè, “la scialuppa in cui nella diversità di specie è racchiuso il seme della perfezione”. Il pianeta germoglierà ancora ma se gli esseri umani continueranno in questa direzione non saranno presenti per poterlo vedere.

An Ark | Anuar Portugal | Smach 2023
Anuar Portugal, An ark

[Credits foto: Gustav Willeit]

SMACH 2023, al via la sesta edizione della Biennale di Arte pubblica delle Dolomiti ultima modifica: 2023-07-06T06:33:09+02:00 da Marco Grilli

Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verra pubblicato

*

Ultimi articolo di Arte

Go to Top