stagione delle allergie

La stagione delle allergie quest’anno sarà più intensa per colpa della crisi climatica

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La stagione delle allergie quest’anno sarà più intensa per colpa della crisi climatica ultima modifica: 2022-03-30T06:48:15+02:00 da Francesca Danila Toscano
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La stagione delle allergie peggiorerà ogni anno. Arriverà più di un mese prima e sarà più intensa a causa della crisi climatica

Quando arriva la primavera trascina sempre con sé la stagione delle allergie. Milioni di persone in tutto il mondo iniziano a starnutire, poiché gli alberi e le piante in fiore rilasciano pollini che provocano allergie. In questi ultimi anni la situazione è drasticamente peggiorata per colpa dei cambiamenti climatici. Il riscaldamento del pianeta sta prolungando la stagione di crescita delle allergie e, insieme a ciò, i rischi per la salute umana da esse causati.

Lo studio pubblicato sulla stagione delle allergie

Lo studio, pubblicato qualche settimana fa sulla rivista Nature Communications, ha scoperto che entro la fine del secolo, negli Stati Uniti, la stagione dei pollini potrebbe iniziare fino a 40 giorni prima rispetto agli ultimi decenni  a causa del riscaldamento globale.

I ricercatori hanno anche appurato che il conteggio annuale dei pollini potrebbe aumentare fino al 250%.

Anche se la siccità e il caldo danneggiano le foreste e le praterie, alcune erbe, erbacce e alberi che producono pollini che provocano allergie si accrescono con l’innalzamento delle temperature e concentrazioni di anidride carbonica più elevate, crescendo più grandi e avendo una maggior produzione di foglie.

Il polline influenza la vita quotidiana delle persone allergiche costantemente.

“Un’enorme componente della popolazione è colpita da queste allergie e le persone sono davvero interessate a capire come le loro allergie potrebbero evolversi in modo da poter gestire meglio i loro sintomi” ha affermato Allison Steiner, autrice dello studio e professoressa all’Università del Michigan.

Gli studi precedenti a riguardo

Studi passati hanno evidenziato già l’allungamento della stagione delle allergie e l’aumento delle concentrazioni di polline, ma questa nuova ricerca è unica in quanto divide i singoli tipi di pollini e fonti di alberi per regione. Analizza in particolare una varietà di fonti vegetali tra cui quercia, cedro o ambrosia.

La tempistica del rilascio del polline degli alberi, in particolar modo nelle regioni in cui sono presenti numerosi alberi a foglie caduche, cambia.

Lo studio ha rilevato diverse varietà di polline degli alberi che, una volta variate nei tempi, finiranno per sovrapporsi fra loro, portando a concentrazioni più elevate che minacciano la salute pubblica.

“Alcune persone sono allergiche a determinati pollini, altre no; e alcune hanno proteine ​​​​più allergeniche che possono causare più allergie. Se sei allergico, potresti sapere o meno a cosa sei allergico, a seconda del tipo di test che hai fatto. Le [proiettate] concentrazioni più elevate di polline sono in aggiunta a ciò a cui potresti essere allergico individualmente” , ha affermato Steiner.

Allergie e cambiamenti climatici. Più polline nell’aria a causa del riscaldamento globale

Il ruolo dei cambiamenti climatici

Il polline spinto dal vento, fondamentale nella fertilizzazione delle piante, è strettamente connesso alle variazioni di temperatura e alle precipitazioni.

I cambiamenti climatici influiscono anche sul numero di ore fredde invernali e sui giorni primaverili senza gelo, che a loro volta influenzano tempi e durata della stagione dei pollini.

Un inizio più lungo e anticipato della stagione dei pollini potrebbe innescare un’emergenza sanitaria pubblica, affermano i ricercatori.

Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per determinare maggiori implicazioni socioeconomiche, Steiner ha affermato che ciò potrebbe comportare una grande perdita economica a causa delle assenze da lavoro, da scuola, per spese mediche e morti premature.

Bollettini dei pollini POLLnet, un prezioso aiuto per allergici e ambiente

 

Cosa fare contro il peggioramento della stagione delle allergie?

Un recente rapporto delle Nazioni Unite sul clima ha evidenziato che i gas serra potrebbero essere rimossi dall’atmosfera piantando più alberi e piante negli spazi verdi. Ciò potrebbe portare a un aumento del polline in quelle aree. Ma non tutte le piante producono polline, dunque bisognerebbe stare attenti a quali alberi piantare.

Inoltre, bisognerebbe ridurre le emissioni di gas serra su larga scala, portando contemporaneamente l’anidride carbonica già nell’atmosfera a un punto gestibile.

“Quello che succederà tra il 2050 e il 2100 dipende davvero dalle nostre scelte. Speriamo di poter invertire la rotta. Molti individui sono determinati nel voler vedere cambiamenti, ma occorre fare molto lavoro per vedere i risultati” ha concluso la Steiner.

La stagione delle allergie quest’anno sarà più intensa per colpa della crisi climatica ultima modifica: 2022-03-30T06:48:15+02:00 da Francesca Danila Toscano
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Calabrese di nascita e Romana di adozione, biologa ambientale con la passione per la bioetica. Mediatore museale presso il Museo Civico di Zoologia di Roma. Sensibile alle tematiche ambientali e al benessere animale si occupa da anni di divulgazione scientifica collaborando anche con diversi magazine on line. Sempre in continuo movimento, adora viaggiare senza separarsi mai dalla sua cagnolina.

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