Un Professore, la fiction con Alessandro Gassmann in onda su Raiuno, dedica un episodio a Henry David Thoreau e al tema dell’ambientalismo.
Gli spettatori di Un Professore, fiction Rai di successo in cui Alessandro Gassmann interpreta il professore di filosofia Dante Balestra, si saranno certamente imbattuti in una lezione molto speciale sul tema dell’ecologia.
Ogni episodio della serie tv è dedicato ad un filosofo, il cui pensiero e le cui riflessioni finiscono per condizionare le azioni dei personaggi nel corso della trama. Il sesto episodio della seconda stagione di Un Professore, andato in onda martedì 5 dicembre e disponibile su RaiPlay con il titolo “Thoreau: Un pianeta da salvare” non ha fatto eccezione e ha portato tra i banchi di scuola l’argomento più che mai attuale dell’ambientalismo.
L’episodio inizia con un televisore acceso in sottofondo che annuncia un’altra giornata di temperature esageratamente sopra la media stagionale, tant’è che al mattino gli studenti fanno fatica a stare in classe a causa del caldo eccessivo. Il prof Balestra, noto per i suoi metodi informali e poco convenzionali, decide dunque di spostare la lezione nel bel mezzo della natura, immersi nel verde.
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È qui che, agli studenti seduti sul prato, il personaggio di Alessandro Gassmann introduce la figura di Henry David Thoreau, un filosofo che difficilmente nella vita reale finisce nei programmi scolastici, ma che forse può trasmettere a tutti noi insegnamenti su cui riflettere e da prendere come esempio.
Il prof racconta che Thoreau, vissuto nell’Ottocento negli Stati Uniti, si isolò per due anni in una capanna sulle rive di un lago, sviluppando quello che sarebbe poi diventato il Manifesto dell’ambientalismo moderno. Nella povertà materiale, il filosofo comprese l’importanza delle piccole cose e formulò il suo pensiero secondo cui l’uomo non è superiore alla natura, ma soltanto una parte di essa.
I protagonisti di Un Professore si trovano così a riflettere su come l’uomo abbia per troppo tempo considerato il Pianeta come una sua proprietà. Nei panni di Dante, Gassmann osserva che ciò ha causato conseguenze drammatiche come il cambiamento climatico in tutte le sue forme, da cui i climatologi ci hanno messo in guardia non da anni, ma da decenni.
La particolare lezione all’aperto prosegue discutendo sulla necessità di trovare dei rimedi per ridurre il nostro impatto sull’ecosistema, ed è così che il professore lancia ai suoi studenti la sfida di vivere per ventiquattro ore come Thoreau. I ragazzi dovranno camminare o andare in bici invece che utilizzare automobili e motorini, dovranno poi rinunciare ad acqua calda, tecnologia ed energica elettrica, preferendo piuttosto la lettura di un buon libro.
Non tutti gli studenti riusciranno a portare a termine la challenge, anzi, sarà proprio a causa di una regola infranta che la trama di stagione subirà un twist sconvolgente. Qualcuno però, riuscirà a staccarsi dal cellulare, a fermarsi ad apprezzare la natura o a raggiungere la scuola a piedi, pur abitando più lontano di tutti.
Nel rimproverare gli studenti meno virtuosi, Gassmann ricorda che anche piccole azioni possono aiutare il Pianeta, a partire ad esempio dalle api. Pesticidi e cambiamenti climatici minacciano la sopravvivenza di una specie ad alto rischio che, come sottolinea il prof, non si occupa soltanto del miele, ma è responsabile del 35% della produzione di cibo mondiale.
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È bello ed importante che la televisione introduca il discorso sull’ambiente non soltanto in trasmissioni tematiche e di nicchia, ma anche in contenitori popolari e mainstream con tutt’altro focus. Vedere i protagonisti di Un Professore alle prese con gesti e riflessioni nei confronti del Pianeta aiuta a non considerare la crisi ambientale come qualcosa di staccato rispetto alla nostra vita quotidiana.
Si tratta di un’emergenza che riguarda tutti e che fa parte del nostro tempo, è giusto dunque che irrompa con potenza a fare da background anche nel racconto della fiction contemporanea. Un plauso doveroso alla squadra di Un Professore per averlo intuito e ad Alessandro Gassmann che, in un godibile gioco di sovrapposizione tra attore e personaggio, ha portato sullo schermo tutta la sua longeva passione per la causa green.