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Direttiva europea sull’amianto, ecco le novità

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Direttiva europea sull’amianto, ecco le novità ultima modifica: 2023-10-23T07:43:49+02:00 da Marco Grilli
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La direttiva europea sull’amianto si arricchisce di nuove norme per proteggere i lavoratori dai rischi per la salute

Con  614 voti a favore, 2 contrari e 4 astensioni, il Parlamento europeo ha di recente approvato in via definitiva la direttiva sull’amianto, che introduce novità importanti sia per la tutela dei lavoratori, diminuendo significativamente i limiti di esposizione, sia per la rilevazione della presenza delle fibre di questa sostanza cancerogena, grazie al ricorso a moderne tecnologie sempre più precise.

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Dopo l’adozione formale da parte del Consiglio d’Europa, la legge sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea (Ue) ed entrerà definitivamente in vigore.

Il pericolo dell’amianto

L’esposizione all’amianto (o asbesto) costituisce ancora oggi uno dei principali rischi per la salute dei lavoratori europei. Questo silicato con struttura fibrosa, utilizzato da tempo immemore per la sua particolare resistenza al fuoco ed al calore, è infatti un agente cancerogeno molto pericoloso e  diffuso in vari settori economici, quali l’edilizia e la ristrutturazione, l’industria estrattiva, la gestione dei rifiuti e la lotta antincendio.

Nel territorio dell’Ue tutte le forme di amianto sono state vietate dall’ormai lontano 2005, tutto ciò non mette però i cittadini europei al riparo dai rischi, perché le fibre di amianto sono ancora presenti in milioni di edifici ed infrastrutture, provocando ben 70mila morti all’anno nel Vecchio Continente.

L’inalazione delle fibre d’amianto presenti nell’aria possono provocare gravi patologie quali il mesotelioma ed il cancro al polmone. Un male oscuro e strisciante, se pensiamo che la malattia si può manifestare anche trenta anni dopo l’esposizione, conducendo ad esiti nefasti.

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Li descrive molto bene lo scrittore Alberto Prunetti, autore del bellissimo libro “Amianto. Una storia operaia”, dove vi è il rimando continuo tra la storia del padre Renato, operaio, e del suo idolo, l’attore Steve McQueen, morti entrambi di mesotelioma pleurico. “Ma basta un sospiro, un respiro profondo e una microfibra sfonda la barriera di filtri del naso, scivola nell’esofago e si apre la strada verso i polmoni. Poi passano vent’anni e ti sei quasi dimenticato di come si impugna un martello. […] Quella fibra ha vinto la partita e non importa se sei un attore o un piastrellista. Guardati allo specchio. Ormai hai la pelle di un vecchio e solo gli occhi sono un’esplosione di metallo azzurro. Il resto è cuoio, pelle coriacea, unghie annerite per lo scarso ricambio di ossigeno. E i polmoni che si fanno neri. E quando si spengono i riflettori, il vecchio Steve torna a essere un povero sfigato proletario con gli occhi troppo belli, uno che da piccolo dormiva per terra e che nella vita non ha mai smesso di scappare. Come Papillon, come ne La grande fuga, come in Getaway. Come Steve McQueen”.

Grazie a questo nuovo e importante provvedimento normativo, il Parlamento europeo ritiene di soddisfare le richieste dei cittadini in materia di standard minimi comuni di assistenza sanitaria a livello comunitario, garantendo al contempo standard di lavoro dignitosi in tutte le catene globali del valore, così come espresso in due proposte delle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa.

Se da un lato il Green Deal incoraggia la ristrutturazione degli edifici per migliorare l’efficienza energetica e garantire una transizione energetica pulita, dall’altro ciò significa che i lavoratori sono esposti a un maggior rischio di tumori professionali. Con queste nuove norme, l’UE intende mantenere gli impegni assunti nel piano europeo per la lotta contro il cancro e nel piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali”, fa sapere il Parlamento europeo in una nota.

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La nuova norma, che modifica la precedente direttiva 2009/148/CE, si applica a tutte le attività lavorative ed in particolare a quelle connesse ai lavori a rischio, dove i lavoratori possono essere esposti alla polvere proveniente dall’amianto o da materiali contenenti amianto.

Le novità

Con la direttiva europea sull’amianto appena approvata si abbassa notevolmente l’esposizione dei lavoratori alle fibre di amianto. Il limite obbligatorio di esposizione professionale (OEL) sarà infatti dieci volte più basso di quello attuale, grazie alla riduzione del valore limite da 0,1 a 0,01 fibre di amianto per centimetro cubo (cm³). Tale soglia non avrà bisogno di un periodo di transizione poiché entrerà in vigore immediatamente. Il Parlamento europeo ci tiene comunque a specificare che l’amianto è una sostanza cancerogena priva di soglia,i datori di lavoro sono pertanto tenuti a ridurre l’esposizione al livello più basso possibile. In nessun caso la fissazione di un limite dovrebbe essere un incoraggiamento a raggiungere tale soglia”.

Altra novità importante sul fronte prevenzione: dopo un periodo transitorio di massimo sei anni i Paesi Ue dovranno adottare un nuovo metodo per misurare i livelli di amianto, la microscopia elettronica (EM). Si tratta di una tecnologia più moderna e sensibile rispetto a quella attualmente in uso – ovvero la microscopia a contrasto di fase (PCM) – che rispetto a quest’ultima consente di misurare le fibre di amianto sottili.

In seguito all’introduzione della microscopia elettronica, gli Stati membri potranno mantenere il valore limite massimo di esposizione a 0,01 fibre di amianto per centimetro cubo, in caso di misurazione delle fibre di amianto sottili, o ridurlo a 0,002 fibre di amianto per centimetro cubo, qualora non fosse effettuata la sopra citata misurazione.

Le nuove norme includono inoltre altre misure di protezione dei lavoratori che sono o possono essere esposti all’amianto. Quest’ultimi dovranno indossare dispositivi di protezione individuale e respiratori, seguire una formazione obbligatoria in linea con i requisiti minimi di qualità stabiliti nella direttiva, mentre tutti gli indumenti saranno puliti in modo sicuro ed è prevista una procedura di decontaminazione.

Ci sono novità pure per le imprese che intendono effettuare lavori di demolizione o di rimozione dell’amianto, che  saranno tenute a ottenere autorizzazioni dalle autorità nazionali. Anteriormente all’inizio dei lavori di demolizione o manutenzione in locali costruiti prima dell’entrata in vigore del divieto nazionale relativo all’amianto, i datori di lavoro dovranno adottare misure per individuare la presenza di materiali a potenziale contenuto di amianto, avvalendosi delle informazioni fornite dai proprietari dell’edificio o da altri datori di lavoro, oppure consultando i registri.

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Gli Stati dell’Ue, a loro volta, sono chiamati a tenere un registro di tutti i casi di malattie professionali correlate all’amianto diagnosticate da un medico. La direttiva specifica pure che l’amianto dovrebbe essere mantenuto al di fuori dell’economia circolare e che la rimozione e lo smaltimento in sicurezza di materiali contenenti amianto dovrebbero costituire una priorità, poiché altre tecniche (ad esempio l’incapsulamento o la sigillatura) aumentano i rischi per i lavoratori.

Il commento alla direttiva europea sull’amianto

Abbiamo fatto un passo avanti verso un futuro senza amianto. L’adozione di oggi fa parte della grande eredità di Veronique Trillet-Lenoir, che si è battuta senza sosta per la salute dei cittadini europei. Queste nuove norme sull’amianto riducono drasticamente il livello di esposizione dei lavoratori all’amianto, proteggendoli da questo pericoloso agente cancerogeno. Tuttavia, poiché non esiste un livello sicuro di esposizione all’amianto, le nuove norme proteggono anche i lavoratori fornendo loro indumenti protettivi e attrezzature respiratorie, proteggendo coloro che sono in prima linea nell’ondata di rinnovamento degli edifici”, ha commentato Dragos Pislari, presidente della Commissione occupazione e affari sociali.

Véronique Trillet-Lenoir, nota oncologa francese ed europarlamentare, non è riuscita purtroppo a vedere il coronamento dei suoi sforzi, poiché in seguito ad una lunga malattia è deceduta il 9 agosto 2023, due mesi prima dell’adozione definitiva della direttiva.

Questa revisione normativa rappresenta il primo atto legislativo della strategia “Costruire un futuro senza amianto”, proposta dalla Commissione europea nel settembre 2022, che mira ad elaborare misure per migliorare la diagnosi e la cura delle malattie causate dall’amianto, la gestione dei rifiuti, la verifica della presenza di tale sostanza e la sua rimozione sicura.

Immagino che da lassù, Renato e Steve McQueen ci stiano invitando a muoverci.

[Credits foto: Enrico Pargaetzi | Wikimedia Commons]

Direttiva europea sull’amianto, ecco le novità ultima modifica: 2023-10-23T07:43:49+02:00 da Marco Grilli

Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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