Approvata la Legge sul ripristino della natura nella Commissione europea, ogni nazione dovrà monitorarsi per raggiungere gli obiettivi
La Commissione europea spera di recuperare il verde della Terra con la Legge sul ripristino della natura (Nature Restoration Law): boschi e foreste, terreni dedicati all’agricoltura, fiumi e laghi d’acqua dolce europei che sono stati nel tempo degradati.
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Questa legge è stata proposta più di un anno fa, a giugno 2022, rientrante negli obiettivi UE legati all’Agenda 2030 e al progetto denominato “Green Deal” (o Pacchetto clima), prevede entro il 2050 di ripristinare l’80 – 100% della biodiversità perduta.
Punto fondamentale di questa legge è di essere vincolante per gli Stati membri, così da costringerli ad affrontare il discorso molto più ampio del cambiamento climatico che, sfortunatamente, molti più o meno velatamente ignorano.
Gli obiettivi UE
Sul sito della Commissione europea sono indicati gli obiettivi specifici:
- aumentare del 10% gli spazi verdi presenti nelle città,
- diversificare le aree coltivate (piante e ortaggi, alberi da frutto, ma anche fiori), così da favorire la crescita e riproduzione di animali come le farfalle ed api e di conseguenza, evitare il collasso delle specie impollinatrici.
- rendere più sostenibile la pesca, evitando in primis quella illegale, e ripristinare gli habitat marini
- monitorare l’utilizzo dei fertilizzanti in agricoltura e la presenza di sostanze dannose, come ad esempio il fosforo.
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Il 12 luglio di quest’anno, dopo oltre un anno dalla proposta, è stata votata in modo definitivo con 366 voti a favore. Le Nazioni da ora saranno obbligate a presentare entro due anni i loro piani nazionali di ripristino, sottolineando come raggiungeranno i vari risultati. Di conseguenza, subito dopo, dovranno costantemente monitorarne l’andamento e rendere conto alla Commissione. Si dovranno anche valutare eventuali esigenze finanziarie del ripristino e i finanziamenti UE disponibili, per studiare soluzioni, così da permettere a tutti di attuare i piani.
Il relatore César Luena, parte del Gruppo dell’Alleanza progressista dei Socialisti e Democratici Parlamento europeo, su questa legge ha dichiarato: “La legge sul ripristino della natura è un elemento essenziale del Green Deal europeo e segue […] i pareri scientifici che sottolineano la necessità di ripristinare gli ecosistemi. Gli agricoltori e i pescatori ne beneficeranno e verrà garantita una terra abitabile alle generazioni future […]“.
I commenti degli ambientalisti
Le reazioni all’approvazione di questa legge non si sono fatte attendere, prima tra tutte: Greta Thunberg, che era presente alla sentenza, ha commentato che “senza natura non c’è futuro”.
Il WWF ha definito la legge “il primo grande atto legislativo degli ultimi trent’anni per proteggere la biodiversità“, dello stesso parere anche Legambiente e Greenpeace.
[Cover image @eleonora anello]
