L’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, ha premiato cinque nuovi Campioni della Terra, persone o organizzazioni che stanno sperimentando soluzioni innovative per proteggere e far rinascere gli ecosistemi
Sono cinque i nuovi Campioni della Terra premiati dall’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per la protezione dell’Ambiente. Quella dei “Champions of the Earth” è la più alta onorificenza ambientale dell’ONU: quest’anno è stata assegnata in Libano, Perù, India e Camerun.
“All’inizio del 2023, il nostro pianeta sta affrontando quello che gli esperti definiscono un allarmante deterioramento del mondo naturale: l’essere umano ha distrutto circa tre quarti della terraferma e due terzi degli ambienti marini, con un milione di specie spinte verso l’estinzione -dichiarano dall’UNEP- Fortunatamente, in tutto il mondo, scienziati, imprenditori, leader indigeni e molti altri stanno trovando modi innovativi per proteggere e far rinascere gli ecosistemi. E sono fonte di ispirazione per le persone comuni che vogliono fare la loro parte per proteggere e ripristinare il mondo naturale“.
![Campioni della Terra Champions of the Earth UNEP](https://www.ehabitat.it/wp-content/uploads/2023/01/campioni-della-terra-unep-arcenciel.jpg)
Dal Libano viene l’esperienza dell’ONG Arcenciel, specializzata nella gestione dei rifiuti sanitari. Innanzitutto li tratta, riducendo il rischio di trasmissione di malattie.
Quindi investe il denaro guadagnato in programmi a sostegno dei gruppi più emarginati (a partire dai siriani e dai palestinesi presenti nei campi profughi) e in campagne per rafforzare la consapevolezza ambientale e promuovere il turismo sostenibile.
![Campioni della Terra Champions of the Earth UNEP](https://www.ehabitat.it/wp-content/uploads/2023/01/campioni-della-terra-unep-aucca.jpg)
Constantino Aucca Chutas è invece un biologo che lavora in Perù per aiutare le Comunità indigene nella gestione della terra e delle loro foreste pluviali.
Ha co-fondato l’Asociación Ecosistemas Andinos, organizzazione senza scopo di lucro che ha piantato più di tre milioni di alberi e protetto o ripristinato 30 mila ettari di terreno. Ora punta a espandere la propria esperienza anche ad Argentina, Bolivia, Cile, Colombia ed Ecuador.
![Campioni della Terra Champions of the Earth UNEP](https://www.ehabitat.it/wp-content/uploads/2023/01/campioni-della-terra-unep-barman.jpg)
In India, invece, Purnima Devi Barman ha dedicato gran parte della sua carriera a salvare dall’impatto delle attività umane la Cicogna Maggiore, la seconda specie più rara al mondo di questo volatile, contrastando il prosciugamento, l’inquinamento e il degrado delle zone umide, loro habitat naturale.
In particolare, ha mobilitato circa 10 mila donne, soprattutto nei villaggi, per proteggere i siti di nidificazione e curare eventuali ferite. Nelle aree di intervento, oggi, i nidi di cicogna sono decuplicati.
![Sir Partha Dasgupta, India](https://www.ehabitat.it/wp-content/uploads/2023/01/campioni-della-terra-unep-dasgupta.jpg)
Sempre in India è stato premiato anche il celebre economista Sir Partha Dasgupta, autore del rapporto Economics of Biodiversity e sostenitore del fatto che i governi debbano integrare i servizi ecosistemici nel calcolo della salute economica di un Paese, in modo da ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali.
Assegnare un valore economico alla natura, ad esempio, può aiutare a comprendere meglio i costi a lungo termine del disboscamento, dell’estrazione mineraria e di altre industrie potenzialmente distruttive. Il suo concetto di “ricchezza inclusiva” è incorporato nel sistema di contabilità economico-ambientale sostenuto dalle Nazioni Unite.
![](https://www.ehabitat.it/wp-content/uploads/2023/01/campioni-della-terra-unep-ndjebet.jpg)
Il quinto riconoscimento “Campioni della Terra” è stato infine assegnato alla camerunese Cécile Bibiane Ndjebet, da decenni impegnata a difendere i diritti delle donne in Africa, in particolare per quanto riguarda il possesso o l’eredità delle terre, resi difficili a causa di consuetudini culturali di lunga data.
Un’organizzazione da lei co-fondata, Camerun Ecology, ha ripristinato 600 ettari di terreni degradati e foreste di mangrovie; l’obiettivo è di triplicare tale dato entro il 2030.
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[Fonte immagini @ unep.org]
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