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Plastica, storico accordo delle Nazioni Unite contro il monouso

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Plastica, storico accordo delle Nazioni Unite contro il monouso ultima modifica: 2022-03-07T06:51:56+01:00 da Davide Mazzocco
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Plastica, accordo storico. 173 Paesi hanno votato per l’elaborazione di uno strumento internazionale giuridicamente vincolante contro il monouso

Dalle vette himalayane alle zone oceaniche più remote del Pianeta, dai campi che ci nutrono ai ghiacci polari, la plastica è ovunque tanto che qualcuno supera provocatoriamente la definizione di Antropocene per ribattezzare la nostra era geologica Plasticene.  La portata del problema è enorme e la scorsa settimana, durante l’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEA) tenutasi a Nairobi (Kenya),  173 Paesi si sono espressi a favore dell’elaborazione, entro il 2024, di uno strumento internazionale giuridicamente vincolante che possa porre fine all’inquinamento da plastica. Si parla di un’accordo storico contro la plastica monouso.

Si tratta di una decisione storica nella tutela degli ecosistemi, per molti analisti seconda solamente agli Accordi di Parigi sul clima del 2015. In gioco non ci sono solamente gli ecosistemi terrestri e marini, come accade per le zoonosi, infatti, anche la plastica ha fatto il suo “salto di specie”: se fino a qualche anno fa plastiche e microplastiche venivano trovate soprattutto all’interno degli organismi di pesci e uccelli, una recente ricerca dell’Ospedale Fatebenefratelli di Roma ha dimostrato come quest’ultime siano ormai presenti anche all’interno della placenta umana.

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Secondo i dati citati dall’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente, su 9,2 miliardi di tonnellate di plastica prodotte fra il 1950 e il 2017, ben 7 miliardi di tonnellate sono ora rifiuti e il 75% di questo quantitativo viene depositato nelle discariche o disperso negli ecosistemi terrestri e acquatici.

Il norvegese Espen Barth Eide, presidente dell’UNEA-5 e ministro norvegese per il clima e l’ambiente, ha descritto l’inquinamento da plastica come un’epidemia, sottolineando come la risoluzione elaborata dall’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente sia il giusto viatico per la sua “cura”.

Inger Andersen, direttore del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), ha parlato dell’accordo come di “un trionfo del pianeta Terra sulla plastica monouso”, spiegando che l’UNEP lavorerà con governi e imprese per eliminare i prodotti plastici monouso e per rimuovere gli ostacoli agli investimenti nella ricerca e nelle politiche di economia circolare.

Nei giorni del conflitto in Ucraina, dalla capitale kenyota arriva il segnale di un multilateralismo positivo, capace di andare oltre la contingenza e di guardare al benessere delle future generazioni. Al cuore della strategia globale che è stata lanciata con l’hashtag #BeatPlasticPollution, c’è l’idea di rivoluzionare l’intero ciclo di vita dei prodotti plastici, con una produzione e una progettazione che siano pensati per minimizzare il conferimento in discarica e massimizzare le possibilità di riuso.

Nell’accordo stipulato a Nairobi viene menzionato, per la prima volta, il ruolo dei raccoglitori di rifiuti e dei lavoratori sottopagati che selezionano plastica riciclabile e altri beni nelle discariche dei Paesi in via di sviluppo.

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Secondo le ultime proiezioni, la produzione di plastica potrebbe quadruplicare entro il 2050, assorbendo il 10-13% del bilancio globale del carbonio, quindi i prossimi due anni saranno fondamentali per concretizzare la risoluzione dell’UNEA-5.

Perù, Ruanda, Giappone e India sono stati i Paesi che, con le loro proposte, hanno innescato il processo che ha portato alla risoluzione contro la plastica monouso. Nonostante il consumo di plastica pro capite nei Paesi sviluppati sia 2,5 volte superiore rispetto ai Paesi in via di sviluppo, l’entità del problema viene ormai percepita a livello globale: all’UNEA-5 hanno preso parte 3400 delegati presenti in loco e 1500 collegati online. I Paesi rappresentati nella tre giorni di Nairobi sono stati 175, con la presenza di ben 79 ministri e 17 funzionari di alto livello.

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L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) stima che siano 30 milioni le tonnellate di plastica presenti nei mari e ben 109 milioni quelle disperse nei fiumi, una pesante eredità con la quale gli ecosistemi dovranno fare i conti nei prossimi decenni. Nel mondo sono oltre 60 i Paesi che hanno già implementato i divieti legati alla plastica monouso, ma la strada per bandirla definitivamente dalle nostre vite è ancora lunga e quello di Nairobi non è che l’inizio della tappa che si concluderà nel 2024.

[Foto Pixabay]

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Giornalista e saggista, ha scritto di ecologia, ambiente e mobilità sostenibile per numerose testate fra cui Gazzetta, La Stampa Tuttogreen, Ecoblog, La Nuova Ecologia, Terra, Narcomafie, Slow News, Slow Food, Ciclismo, Alp ed ExtraTorino. Ha pubblicato numerosi saggi fra cui “Giornalismo online”, “Propaganda Pop”, "Cronofagia" e "Geomanzia".

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