In Islanda, nella regione dei Fiordi Occidentali, è facile avvistare foche, balene, orche, delfini e numerosi uccelli, oltre a godere di panorami naturali mozzafiato
Dove è possibile vedere le foche in Islanda, ammirando nel contempo scenari unici?
La regione dei Fiordi Occidentali è uno degli angoli dell’Isola dei Ghiacci in cui la presenza di una natura pressoché incontaminata consente di avvistare numerosi animali, di terra e di mare, al cospetto di imponenti ghiacciai affacciati sulle gelide acque artiche.

Il centro principale è il piccolo villaggio di Ísafjörður, neppure tremila abitanti ma dotato di porto turistico, anche per navi da crociera, e aeroporto per voli interni.
Da qui, percorrendo i tanti fiordi che caratterizzano l’area, è possibile godere di panorami spettacolari, imbattendosi non solo nelle foche, ma anche in numerosi uccelli e fauna marina, come delfini, orche e balene.
Avvistare le foche nei pressi di Ísafjörður
Già nel fiordo su cui si affaccia Ísafjörður è segnalata la presenza di foche in un paio di punti, raggiungibili in auto ma anche -senza troppa fatica- in bicicletta o persino a piedi, partendo dal centro del paese (nel caso, contate una camminata di circa 4-5 ore andata e ritorno).

La prima località, segnalataci dai locali ma in cui non abbiamo avvistato le foche al momento della nostra visita, è Skultusfjarðarvegur, nei pressi del piccolo aeroporto locale. Le abbiamo invece viste, e numerose, circa sei chilometri più avanti, seguendo la Strada 61 in direzione est, verso Súðavík.
Qui, poco prima del promontorio, vi sono alcune cascine sulla destra e alcuni capanni agricoli sulla sinistra. Proprio a quell’altezza, guardando con attenzione tra gli scogli marini in direzione del piccolo villaggio di Hnífsdalur che sorge sull’altra sponda del fiordo, è possibile individuare una nutrita colonia di foche, adagiate beatamente sui massi.

Proseguendo fino al villaggio di Súðavík è possibile scoprire anche un altro animale tipico dell’Islanda, la volpe artica, facendo visita all’Arctic Fox Centre, dove si possono vedere alcuni esemplari (spesso orfani) tenuti in cura oltre a un piccolo museo a tema.
La volpe artica e la sua straordinaria migrazione, oltre 3500 km in 76 giorni
Hvitanes, il paradiso delle foche in Islanda
Il vero hotspot per vedere le foche in Islanda, nella regione dei Fiordi Occidentali, è la località di Hvitanes, nello Skötufjörður: qui c’è addirittura un segnale stradale che indica la presenza del punto di avvistamento e anche su Google Maps è possibile individuare il punto esatto, con la dicitura “Seal Lookout“.

Per arrivare sul posto è necessario avere la macchina o pedalare per una settantina di chilometri da Ísafjörður, percorrendo quasi per intero ben quattro fiordi, sempre seguendo la Strada 61.
Nel frattempo, ammirate gli incredibili paesaggi, con cascate verticali, tappeti di fiori artici e un’impareggiabile vista sui ghiacci perenni presenti al di là dello stretto braccio di mare: c’è un bel punto panoramico a metà strada circa.

Anche a Hvitanes le foche si trovano a pochi metri dalla strada, stese al sole (quando c’è) sui massi che qua e là affiorano dall’acqua.
Con un cannocchiale o un buon teleobiettivo è possibile vederle con maggiore facilità, anche se non va sottovalutata la loro capacità di mimetizzarsi con l’ambiente circostante.

Nella piccola area parcheggio, in genere poco affollata anche nei mesi estivi più turistici, è presente una cassetta con alcune marmellate fatte in casa (in genere ai gusti mirtillo e rabarbaro), che è possibile acquistare lasciando i soldi nell’apposito contenitore.
Tappe golose nei Fiordi Occidentali
Gli stessi barattoli di marmellata si possono trovare qualche centinaio di metri più avanti anche da Litlibær (“Piccola fattoria” in islandese), casa tradizionale con il tetto in erba, risalente a fine Ottocento.
Qui è oggi ospitato un piccolo e grazioso caffè, che offre una bella vista sul fiordo e, se il tempo lo permette, propone anche alcuni tavoli all’aperto.

Alle pareti si trovano alcune foto e oggetti che ricostruiscono la storia delle famiglie che nel corso dei decenni hanno abitato l’edificio, in una sorta di mini-museo etnografico locale.
Oltre alle bevande da caffetteria, il menù propone anche alcuni dolci, tra cui il Kleinur, frittelle tipiche islandesi da accompagnare con la marmellata; una torta vegana ai mirtilli, la torta di mele e la Hjónabandssæla, altra specialità dolce islandese (tradotta in inglese come Happy Marriage Cake), con avena e marmellata.

Per gli amanti della birra artigianale, invece, va segnalato a Ísafjörður il micro-birrificio Dokkan Brugghús (Sindragata 14, nei pressi del porto), molto frequentato anche dai locali.
Qui è possibile fare una degustazione delle loro birre, una dozzina in tutto, tra cui una Red Ale all’alga marina e la Skolli, invecchiata nei barili di rum, oltre alla lager Fossavatn, prodotta con l’utilizzo delle acque glaciali.
[Cover image: foto di Irene Mariano]
