Il declino della Corrente del Golfo potrebbe portare a condizioni meteorologiche più estreme in Europa e livelli del mare più elevati negli Stati Uniti
La Corrente del Golfo è al suo livello più debole considerando l’ultimo millennio. Così ha riportato l’ultimo studio di Nature Geoscience, basato su una ricostruzione dell’Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC), di cui forma parte la Corrente del Golfo. Secondo gli scienziati, questo declino è dovuto principalmente al cambiamento climatico e potrebbe comportare delle conseguenze irreversibili sia in Europa sia nella costa orientale degli Stati Uniti.
L’AMOC è un’importante corrente oceanica dell’Atlantico che regola il sistema climatico e la temperatura di una gran parte del pianeta. Essa trasporta una certa quantità di energia termica dai tropici e dall’emisfero australe verso il Nord Atlantico, mentre il calore viene trasferito all’atmosfera.
La circolazione è accompagnata da venti che portano un clima mite e umido nel Regno Unito, Irlanda e altri luoghi dell’Europa occidentale. Per questo motivo, un ulteriore indebolimento di questa corrente potrebbe provocare un aumento delle tempeste che interesserebbero il Regno Unito, inverni più intensi e maggiori ondate di calore e siccità in tutta l’Europa.
Normalmente, le temperature rigide sull’Artico creano un vortice polare che mantiene un flusso costante d’aria, conservando quella fredda al suo posto. Però le temperature più elevate sull’Artico hanno provocato una corrente debole e errante, che ha aiutato a diffondere il freddo molto più a Sud in alcuni casi, mentre in altri ha portato un clima più caldo a Nord. Questo ha contribuito agli estremi meteorologici visti in Europa e negli Stati Uniti nelle ultime settimane.
Oltre a causare condizioni meteorologiche più estreme, l’indebolimento della circolazione nell’Oceano Atlantico potrebbe avere gravi conseguenze per gli ecosistemi marini, sconvolgendo le popolazioni ittiche e altre forme di vita marina.
I risultati dello studio indicano che prima del 19º secolo, i modelli meteorologici AMOC erano “relativamente stabili”. Il calo è visibile dopo, con una fase di declino “particolarmente rapido” a partire dagli anni ’60. Anche se ci fu una piccola ripresa negli anni ’90, lo stesso calo si è verificato poi, nel primo decennio degli anni 2000.
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Secondo i ricercatori, l’AMOC continuerà ad indebolirsi se il riscaldamento globale continuerà ad aumentare, arrivando a una riduzione dal 34% al 45% entro la fine di questo secolo. Questo porterebbe a delle conseguenze irreversibili e a un sistema completamente instabile.
