Rapporto speciale IPCC cambiamenti climatici e città

Rapporto speciale IPCC su cambiamenti climatici e città, lo scoping meeting

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Rapporto speciale IPCC su cambiamenti climatici e città, lo scoping meeting ultima modifica: 2024-03-25T06:34:17+01:00 da Marco Grilli
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Il Rapporto speciale IPCC sui cambiamenti climatici e le città prevede uno scoping meeting a Riga dove parteciperanno anche due ricercatrici italiane

Nel corso del sesto ciclo di valutazione dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) – il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici – un ampio gruppo di esperti e professionisti del settore ha deciso di redigere un Rapporto speciale sui cambiamenti climatici e le città, al fine di indagare meglio questa importante relazione.

Lo scoping meeting per questo necessario studio si terrà a Riga, in Lettonia, dal 16 al 19 aprile 2024. Vi parteciperanno anche due ricercatrici italianeErika Coppola e Monica Salvia, selezionate tra 38 candidati del nostro Paese. Al termine di questo incontro sarà redatto uno scoping paper, ovvero un documento che includerà la struttura, l’elenco indicativo dei contenuti e  le tempistiche del prossimo Rapporto speciale sui cambiamenti climatici e le città, destinato ad essere esaminato ed approvato durante la 61ª sessione plenaria dell’IPCC.

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Le ricercatrici

Preparate, competenti ed esperte, le due studiose italiane riusciranno sicuramente a dare il loro importante apporto allo scoping meeting.

Ricercatrice presso il Centro internazionale Abdus Salam di Fisica teorica a Trieste, Erika Coppola ha concentrato i suoi studi soprattutto sulla modellistica climatica regionale e sui modelli idroclimatici. Ha già partecipato al gruppo di lavoro dell’IPCC nel sesto ciclo di valutazione (AR6), dove ha coordinato la valutazione delle informazioni climatiche regionali in tutti i continenti, contribuendo così allo sviluppo di una quadro aggiornato di valutazione del rischio.

Monica Salvia, ricercatrice senior presso l’Istituto per le metodologie di analisi ambientale di Potenza del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IMAA), è specializzata nell’analisi dei sistemi energetici e nello sviluppo di modelli energetico-ambientali. Da oltre 20 anni contribuisce alle attività del programma ETSAP dell’Agenzia internazionale per l’energia ed attualmente le sue principali materie di studio riguardano la sostenibilità urbana, la governance del cambiamento climatico, le strategie di mitigazione e adattamento, la transizione all’energia pulita e le città intelligenti.

L’IPCC ed i Rapporti di valutazione

Istituito nel 1988 dall’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) e dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) al fine di “fornire al mondo una visione chiara e scientificamente fondata dello stato attuale delle conoscenze sui cambiamenti climatici e sui loro potenziali impatti ambientali e socio-economici”, l’IPCC ha ricevuto pure il premio Nobel per la Pace nel 2007 (insieme ad Al Gore), “per l’impegno profuso nella costruzione e nella divulgazione di una maggiore conoscenza sui cambiamenti climatici antropogenici, e nel porre le basi per le misure che sono necessarie per contrastarli”.

Organizzato in tre differenti gruppi di lavoro ed in una task force, è un organo intergovernativo aperto a tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite e del WMO (attualmente ne fanno parte ben 195), che grazie al lavoro volontario dei ricercatori provenienti da tutto il mondo esamina e valuta le più recenti informazioni scientifiche, tecniche e socio-economiche sulla comprensione dei cambiamenti climatici.

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L’IPCC non fa dunque ricerca né monitora dati e parametri correlati al clima, ma unisce diverse competenze ed una varietà di punti di vista per realizzare periodicamente i Rapporti di valutazione scientifica sullo stato delle conoscenze nel campo del clima e dei cambiamenti climatici (Assesment Report), oltre ai Rapporti speciali (Special Reports) ed agli Articoli tecnici (Technical Papers) su argomenti di particolare interesse scientifico. Con questo imponente lavoro, inoltre, garantisce supporto scientifico alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC).

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Il processo di revisione rappresenta un elemento fondamentale delle procedure IPCC, al fine di garantire una valutazione completa ed obiettiva delle informazioni attualmente disponibili. Ogni governo ha un Focal point IPCC per coordinare le attività del gruppo nel proprio Paese e tutti i governi partecipano al processo di revisione ed alle sessioni plenarie, che si tengono una volta all’anno, dove si decide sui programmi di lavoro dell’IPCC e si procede all’accettazione, approvazione ed adozione dei rapporti.

Il presidente dell’IPCC pianifica, coordina e monitora il lavoro grazie anche all’ausilio di un Bureau IPCC e di un Bureau per la Task Force, mentre molti altri enti ed istituzioni forniscono una preziosa collaborazione.

Il Focal point IPCC per l’Italia costituisce il punto di incontro tra l’IPCC, la comunità scientifica e l’opinione pubblica nazionale, con l’obiettivo di favorire il mutuo scambio di informazioni sulle attività in corso. Oltre a partecipare agli incontri ed alle sessioni plenarie, rappresenta a tutti gli effetti l’IPCC nel Bel Paese, svolgendo anche importanti attività di comunicazione e divulgazione. Dal 2015 l’attività di Focal point IPCC per l’Italia è svolta dal dott. Antonio Navarra presso il Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (CMCC).

Lo scoping meeting

Nell’ultimo Rapporto di valutazione (AR6) i tre gruppi di lavoro dell’IPCC hanno affrontato in modo trasversale le questioni riguardanti l’impatto del cambiamenti climatico sulle città. Tali analisi saranno ulteriormente approfondite nel prossimo AR7, che includerà appunto il Rapporto speciale sulle città, anticipato dallo scoping meeting di Riga.

Sappiamo bene come le città raccolgano gran parte della popolazione mondiale, e siano quindi sempre più responsabili delle emissioni di gas serra in atmosfera. Allo stesso tempo, sono il target della maggior parte degli effetti negativi dei cambiamenti climatici. C’è quindi necessità di strumenti pianificatori in grado di definire azioni e misure volte, da un lato, a ridurre il contributo di emissioni climalteranti degli attuali sistemi energetici e, dall’altro, a minimizzare gli effetti negativi degli eventi climatici estremi che le città si trovano ad affrontare sempre più spesso. Le città, ed in particolare i piccoli comuni, non hanno bisogno soltanto di investimenti ma anche di conoscenza, esperienza e networking”, ha dichiarato Monica Salvia.

“C’è bisogno di un’adeguata pianificazione dello sviluppo futuro delle città perché, se non si fa un piano di adattamento accurato, i rischi saranno più alti. Quindi penso che questo sia lo scopo fondamentale di questo report speciale IPCC: accendere un faro sul fatto che nelle policy e nelle pianificazioni urbane future è importante considerare il cambiamento climatico per la vita e il benessere delle persone che vivono nelle città”, il commento di Erika Coppola.

Secondo Salvia, “è ancora difficile valutare il progresso delle città sul tema dell’adattamento e quindi avere un set di indicatori ampio e multidisciplinare a livello globale e nazionale”. Stando al suo parere, le città devono avere indicazioni chiare su come approcciare questo tema e renderlo proprio, per poterci lavorare continuamente anche al di là dei cambiamenti a livello politico. “Ottenere delle linee guida in cui collocare strategie sistemiche ed integrate, promuovendo non soltanto tecnologie innovative ma anche il coinvolgimento attivo e consapevole dei cittadini, potrebbe essere veramente un risultato di grande valore e immagino sia uno degli obiettivi dell’IPCC”, ha aggiunto Coppola.

Le due ricercatrici italiane concordano nel ritenere necessario il coordinamento tra i decisori politici e le varie comunità scientifiche, tra cui quelle del clima, della pianificazione urbana e dell’ingegneria.

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Il rapporto speciale dell’IPCC offrirà la possibilità di creare un collegamento tra queste conoscenze, una sinergia tra le varie competenze coinvolte, consentendo una ricerca coordinata e indipendente in ciascun settore”, ha concluso Coppola.

[Credits foto: geralt su Pixabay]

Rapporto speciale IPCC su cambiamenti climatici e città, lo scoping meeting ultima modifica: 2024-03-25T06:34:17+01:00 da Marco Grilli

Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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