Un videomessaggio diffuso sui social da Fridays For Future Italia analizza la differente percezione nell’opinione pubblica tra Coronavirus e crisi climatica. Con un finale in chiave positiva.
Coronavirus e crisi climatica: cos’ha il primo che invece le tematiche legate al Climate Change non riescono ad avere?
Perché il Covid-19 attrae moltissimo l’attenzione e ci fa mobilitare, al punto da rivoluzionare le nostre vite, mentre l’allerta ambientale globale spesso lascia indifferenti?
Coronavirus e crisi climatica, i dati di FFF
Una risposta arriva da Sofia Pasotto, esponente di Fridays For Future Mantova, in un videomessaggio diventato virale sui social, diffuso dal profilo Twitter ufficiale di @fffitalia.
«Con i primi contagi italiani del Coronavirus è scoppiata la fobia. Abbiamo assistito a interventi a livello globale e a una mobilitazione repentina internazionale, con pochi precedenti. Tutto questo nel giro di poco più di un mese. E il bilancio è salito a 2.500 morti», esordisce la ragazza.
Quindi inizia il parallelismo, numeri alla mano, tra gli effetti del Coronavirus e quelli di inquinamento e crisi climatica. «In Italia l’inquinamento dell’aria è causa di 80 mila decessi all’anno e l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che tra il 2030 e il 2050 i morti per fenomeni atmosferici e meteorologici estremi saliranno a 250.000 l’anno».
Coronavirus e crisi climatica, la spiegazione della Psicologia dei Disastri
Sofia prosegue, fornendo una spiegazione alla diversa percezione dei due fenomeni da parte dell’opinione pubblica: «Coronavirus e crisi climatica chiamano entrambi in causa la Psicologia dei Disastri. Il professor Bagliani dell’Università di Torino (responsabile del Coordinamento Cambiamenti Climatici di UniToGO, ndr) ci svela un’importante ma amara verità: l’epidemia, infatti, si sviluppa su scala temporale breve e rispetta i tempi tipici dell’attenzione; mentre il cambiamento climatico varia su scala temporale più lunga, molto spesso non sviluppandosi sotto i nostri occhi».
Il finale del messaggio è però in chiave positiva. O, almeno, “non tutto il male viene per nuocere”.
«Questo virus ci spaventa e i provvedimenti presi hanno visto le emissioni della Cina calare di quasi un quarto -conclude la giovane esponente di Fridays For Future Mantova- Per la prima volta dopo tanto tempo siamo riusciti a mettere la salute e la sicurezza delle persone davanti al profitto e la crescita economica».
Il messaggio si conclude con una sfida, che il movimento giovanile ambientalista italiano lancia a tutti noi «Impariamo a farlo, d’ora in poi, tutti i giorni. E per sempre», ricordando il prossimo appuntamento del 24 aprile 2020 con il quinto sciopero globale per il clima, abbinato al claim “Hai di meglio da fare che sopravvivere?”.
Meno di ottanta secondi, ma di grande impatto ed efficacia.