+1,5º C Lo Cambia Todo è la campagna di comunicazione ambientale che in poco tempo è diventata virale e che mostra agli individui l’emergenza climatica attraverso famosissime opere d’arte.
Da sempre il mondo dell’arte ha raccontato, nelle sue molteplici forme e declinazioni, la realtà del suo tempo. Attraverso il suo linguaggio universale sono state consegnate alla storia perfette interpretazioni di fenomeni sociali, fatti storici, cambiamenti politici e stati d’animo. Un esempio per tutti, Guernica di Picasso che fotografa con sconvolgente violenza la guerra e le vittime del bombardamento subìto dall’omonima cittadina spagnola nell’aprile del 1937; un’opera così emblematica da poter assurgere a rappresentazione di qualsiasi conflitto contemporaneo.
L’arte e l’emergenza ambientale
Al netto delle diverse e troppo spesso opposte concezioni dell’arte all’interno della società contemporanea, non si può negare che questa, ancora oggi, sia veicolo straordinario per comunicare le più urgenti istanze sociali, storiche e politiche dell’uomo di oggi. Tra queste, una di quelle che ha assunto sempre maggiore rilevanza in questi anni, è sicuramente l’emergenza ambientale e climatica, raccontata da molti artisti, e rappresentata in vari modi in numerosi contesti artistici.
L’esempio del Museo del Prado
Tra i vari interventi di artisti e musei, di recente ci ha particolarmente colpito l’iniziativa del Museo del Prado che, in concomitanza della Conferenza ONU sui cambiamenti climatici – COP25 – a Madrid, ha collaborato ad un progetto artistico con il World Wildlife Fund (WWF) per creare una campagna pubblicitaria per la salvaguardia dell’ambiente attraverso la modificazione digitale di famose opere della propria prestigiosa collezione permanente. Nello specifico le opere modificate mostrano al pubblico come sarebbero state dipinte se fossero state realizzate con gli effetti del cambiamento climatico.
Se Goya e Velázquez avessero dipinto con gli effetti del climate change
Il progetto dal nome “+1,5º C Lo Cambia Todo”, tradotto letteralmente “+1,5º C cambia tutto” ha interessato i dipinti di tre artisti spagnoli (Francisco de Goya, Diego Velázquez e Joaquín Sorolla) e di un pittore fiammingo rinascimentale (Joachim Patinir) che sono stati ritenuti dagli esperti d’arte coinvolti nel progetto i più adatti allo scopo. Le opere così modificate sono state collocate sui cartelloni pubblicitari di Madrid, per raggiungere il più vasto pubblico possibile e sono state condivise online sotto l’hashtag #LoCambiaTodo.
Nel presentare il progetto, il Prado ha dichiarato “per il Museo, questo progetto rappresenta un’opportunità per continuare a mettere l’arte al servizio della società. Il valore simbolico dei capolavori e l’impressionante rielaborazione artistica che presentiamo con il WWF sono un ottimo modo per trasmettere a tutti, e soprattutto alle giovani generazioni, ciò che è realmente in gioco in questa lotta contro il cambiamento climatico”.
Le opere dei grandi pittori europei in una campagna pubblicitaria per salvare l’ambiente
Riteniamo che il progetto “+1,5º C Lo Cambia Todo” sia un esempio virtuoso di come i centri artistici e culturali di interesse globale, attraverso progetti mirati, possano fare molto per sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi impellenti derivanti dal cambiamento climatico, come l’innalzamento del livello dei mari, la desertificazione e la questione dei rifugiati ambientali. La campagna, diventata subito virale, ha raggiunto completamente il suo obbiettivo, varcando i confini territoriali della Spagna e raggiungendo un vastissimo pubblico.
[In copertina “Filippo IV a cavallo” di Diego Velázquez]