Nuove immagini per una nuova narrazione dell’emergenza climatica: il The Guardian ripensa alle foto da utilizzare nell’ambito della cronaca sul clima.
Giornalismo climatico: cosa possono fare gli editori per modificare il linguaggio in merito di lotta ai cambiamenti climatici?
Se lo sono chiesti alla redazione del The Guardian, lo storico quotidiano britannico.
Gli orsi polari, divenuti tragicamente simbolo del climate change a causa della progressiva riduzione del loro habitat, sembrano non suscitare il necessario coinvolgimento. Seppure molto amati, come pure accade per i panda, la loro immagine resta astratta e lontana dalla propria realtà per il lettore medio.
Giornalismo climatico: i risultati di Climate Visuals
Maggiore interesse ed identificazione è osservabile, invece, quando vengono raccontate storie che riguardano altre persone. Questo è quanto emerge dalla ricerca effettuata da Climate Visuals secondo cui “Le immagini che definiscono il cambiamento climatico modella il modo in cui lo si comprende e si interviene su di esso”.
I risultati di questa ricerca hanno evidenziato come l’impatto emotivo di foto che ritraggono altre persone e la loro storia è maggiore di altre situazioni. Ciò rende, infatti, l’immagine più significativa per chi l’osserva e provoca un crescente interesse.
Mostrare le dirette conseguenze sulla vita quotidiana può avere, quindi, un’influenza maggiore nella cronaca sul clima. Ad esempio, la foto di bambini in città che indossano mascherine antigas esercita decisamente un impatto forte e duraturo sul pubblico.
Nel Regno Unito il meteo costituisce un argomento di interesse nazionale e quasi una sorta di tema tradizionale per i giornali britannici.
Tuttavia, la scienza ci racconta una storia più sinistra e poco rassicurante rispetto alle scene di bambini che giocano nelle fontane o di gente che si affolla in spiaggia.
Ondate di caldo e tempo poco consono alla stagione sono diventati indicatori allarmanti di quello che sta accadendo.
Occorrono, quindi, nuove immagini per garantire nuove narrazioni in grado di rendere i cittadini, britannici e non, consapevoli e informati circa il cambiamento in atto senza lasciarsi illudere dalle derive negazioniste di alcuni.