Rifiuti “da spiaggia”: nel 2018 sono stati raccolti numerosi involucri di cibo insieme a stoviglie monouso. Resta però indisturbato il primato delle cicche di sigarette.
Il packaging di plastica è stato tra i rifiuti che hanno maggiormente popolato le spiagge nel 2018.
Grazie allo sforzo di un milione di volontari di 120 Paesi, è stato possibile realizzare una giornata di raccolta globale il 15 settembre dello scorso anno. Il tutto coordinato da Ocean’s Conservancy, che si occupa di salvaguardare e proteggere i nostri oceani.
Packaging di plastica: gli involucri di cibo
Il mercato del packaging in plastica per gli alimenti è presto spiegato da un notevole volume d’affari. Frutta e verdura fresche possono migliorare notevolmente la loro longevità.
Avvolto nel suo involucro in polietilene, un cetriolo, ad esempio, può rimanere croccante fino a 14 giorni. Ben 11 in più rispetto a quelli previsti se fosse esposto all’aria in un mercato locale.
Non c’è poi da restare sorpresi immaginando l’impatto ambientale di questi rifiuti ed in particolare sull’ecosistema degli oceani.
I rifiuti di questo tipo si sono aggiudicati il secondo posto come resti raccolti in spiaggia durante gli annuali clean-up di gruppo di Ocean’s Conservancy.
Oltre 3,7 milioni di involucri singoli per il cibo sono stati raccolti. A questo si aggiungono cannucce, posate, bottiglie e tappi, sacchetti della spesa e altre buste, tutto rigorosamente fatto di plastica.
Le cicche di sigarette continuano, invece, a detenere un poco invidiabile primato nel corso degli anni. Rimangono, infatti, il più diffuso tra i rifiuti presenti in spiaggia.
Tra i più curiosi rifiuti trovati durante queste giornate di raccolta sono stati annoverati 69 mila giocattoli, un albero di Natale artificiale e perfino un registratore di cassa.
Limitare l’uso quotidiano della plastica è il primo passo per salvare il nostro Pianeta e i nostri oceani da questa rapida invasione.