L’edizione 2024 della Giornata mondiale dell’acqua è dedicata al tema della pace e si celebra il 22 marzo in tutto il mondo
La Giornata mondiale dell’acqua 2024 mette al centro della propria riflessione una questione sempre più centrale per le sorti del Pianeta: quello dei conflitti che scaturiscono dalla scarsità idrica. È Water for Peace il tema che le Nazioni Unite hanno scelto per celebrare la trentaduesima edizione del World Water Day.
Secondo il report IPCC 2022 circa la metà della popolazione mondiale sta sperimentando una grave scarsità d’acqua per almeno una parte dell’anno e tutti gli studi lasciano presagire che questi numeri aumenteranno, aggravati dal cambiamento climatico e dalla crescita della popolazione. Solamente lo 0,5% dell’acqua dolce presente sulla Terra è utilizzabile e il cambiamento climatico sta mettendo in pericolo questa fornitura.
Acqua, una criticità globale
2,2 miliardi di persone vivono ancora senza acqua potabile gestita in modo sicuro, tra cui 115 milioni di persone che bevono acqua di superficie (OMS/UNICEF, 2023). Poiché il 72% dell’acqua dolce viene utilizzata a scopo agricolo, la sua crescente scarsità accoppiata alla crescita demografica metterà sotto pressione l’approvvigionamento alimentare. Le acque transfrontaliere rappresentano il 60% dei flussi di acqua dolce del mondo e ben 153 Paesi condividono con le nazioni confinanti almeno 1 dei 310 bacini fluviali e lacustri transfrontalieri e hanno censito 468 sistemi acquiferi transfrontalieri. Fatta questa premessa, va detto che solamente 24 paesi riferiscono che tutti i loro bacini transfrontalieri sono coperti da accordi di cooperazione. Infine, i benefici degli investimenti in acqua e servizi igienico-sanitari superano i costi, poiché possono migliorare la salute, la produttività, l’ambiente e i risultati sociali. Ogni dollaro investito in acqua e servizi igienico-sanitari produce un rendimento di 4,3 dollari.
La scarsità d’acqua, l’inquinamento delle risorse idriche, così come un accesso diseguale o nullo possono portare a tensioni tra comunità e Paesi. La vita di oltre 3 miliardi di persone dipende da acque che attraversano i confini nazionali e, in un quadro di progressiva diminuzione delle scorte di acqua dolce, questo elemento non potrà che essere politicamente destabilizzante. L’integrità ambientale si basa su un ciclo dell’acqua ben funzionante e gestito equamente: un accesso equo all’acqua e ai servizi igienico-sanitari ha effetti positivi su tutta la società.
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I conflitti legati all’acqua
Dall’antica Mesopotamia ai conflitti in atto in Africa, in Russia e in Medio Oriente, l’acqua ha sempre giocato un ruolo determinante in due diverse modalità: 1) come fattore scatenante, quando gli interessi di diversi utenti dell’acqua, inclusi Stati e province, si scontrano e sono percepiti come inconciliabili, o quando la quantità e/o la qualità dell’acqua diminuisce, incidendo sulla salute umana e dell’ecosistema; 2) come arma, quando le risorse idriche, i sistemi idrici o i dipendenti dei servizi pubblici sono vittime intenzionali o accidentali o bersagli di violenza, con conseguenti rischi per la salute e violazioni del diritto umanitario internazionale.
L’unica strada possibile per evitare questo tipo di conflitti è quella della collaborazione. A livello locale e nazionale, i diversi utenti dell’acqua – in particolare i servizi idrici e igienico-sanitari, l’energia, l’alimentazione e l’industria – devono cooperare attraverso un approccio integrato di gestione delle risorse idriche e promuovere un’economia circolare che rispetti i diritti umani delle persone. A livello di bacino, i paesi dovrebbero sviluppare accordi e creare istituzioni per gestire pacificamente le risorse idriche che attraversano i confini internazionali.
A livello transfrontaliero, la cooperazione sulle risorse idriche condivise e l’idrodiplomazia possono essere un punto di partenza per la comunicazione e una cooperazione più ampia, anche al di là delle risorse idriche. Nelle situazioni postbelliche, la cooperazione idrica svolge un ruolo fondamentale nel ricostruire la fiducia e nel promuovere la stabilità a lungo termine, offrendo una base tangibile per la collaborazione e la comprensione reciproca.
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Gli eventi italiani per la Giornata mondiale dell’acqua 2024
Fra gli eventi italiani per la Giornata mondiale dell’acqua 2024 segnaliamo il workshop ECORISE in programma a Rimini il 21 e 22 marzo e il convegno Adattamento a eventi estremi del ciclo idrogeologico: piene e siccità dell’Accademia dei Lincei.
Venerdì 22 marzo, con un evento presso la sala polifunzionale della Fondazione Feltrinelli, si conclude la seconda edizione delle Changemaker Hackathon che hanno coinvolto 240 studenti e studentesse degli Istituti Nautici di La Spezia, Viareggio, Roma, Messina, Milazzo e Bari, impegnati ad approfondire le principali minacce alla risorsa acqua e a proporre soluzioni per mitigare l’impatto dell’essere umano su fiumi, laghi e mari del mondo. I ragazzi e le ragazze, partendo da spunti di riflessione condivisi con i docenti sulle principali emergenze che minacciano l’ecosistema marino e sull’importanza dell’utilizzo sostenibile delle risorse idriche, hanno lavorato a gruppi, guidati da facilitatori, per sviluppare idee innovative per ridurre l’impatto negativo delle azioni umane sui fiumi, laghi e mari del mondo. Di questi, sei gruppi sono stati selezionati e premiati per il lavoro svolto e quindi invitati a Milano per presentare le proprie idee ai loro coetanei e a un gruppo di esperti con i quali dialogare e confrontarsi. L’attività è stata proposta su scala nazionale da Marevivo nell’ambito del progetto biennale The Water Code.
Sempre venerdì 22 marzo, dalle 11.00 alle 13.00, il CNR IRSA ha organizzato un evento di disseminazione scientifica che prevede l’intervento di tre relatori (Silvana Galassi, Nikolas Galli e Raffaele Giordano) sulla delicata tematica di quest’anno: Water for Peace. L’evento è aperto a tutti e sarà fruibile in streaming attraverso la piattaforma Teams previa registrazione. Tutte le informazioni relative all’evento ed alla registrazione sul sito di CNR IRSA.
Per maggiori informazioni si può consultare il sito UN Water.