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Pratiche sostenibili delle imprese, Istat prevede un aumento delle attività di tutela ambientale

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Pratiche sostenibili delle imprese, Istat prevede un aumento delle attività di tutela ambientale ultima modifica: 2023-11-03T07:26:30+01:00 da Marco Grilli
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Le pratiche sostenibili hanno riguardato il 59,5% delle imprese manifatturiere nel 2022, nel triennio 2023-2025 è previsto un aumento delle attività di tutela ambientale

Sei imprese manifatturiere su dieci hanno intrapreso azioni di sostenibilità nel 2022, un dato confortante che emerge da un report Istat basato sulle informazioni raccolte con le indagini sulla fiducia delle imprese manifatturiere e di quelle dei servizi di mercato nel mese di febbraio 2023  (raccolta dati dal 26 gennaio al 16 febbraio 2023).

Il questionario mensile, utilizzato come di consueto per le indagini sulla fiducia, in questo caso è stato implementato per inserire la sezione specifica riguardante la sostenibilità e circolarità dei processi produttivi. I dati diffusi sono stati ottenuti utilizzando interamente l’impianto metodologico che sottende le due indagini sulla fiducia, rientranti nell’accordo quadro tra l’Istat e la Commissione europea.

Entrando in dettaglio, l’unità di rilevazione e di analisi è l’impresa, mentre la popolazione di riferimento è costituita dalle imprese con almeno cinque addetti per il comparto manifatturiero, tre per i servizi. Le rilevazioni utilizzano campioni panel di imprese estratti dall’Archivio statistico delle imprese attive (Asia), stratificati secondo tre variabili: dimensione, settori di attività economica e area geografica.

La sostenibilità delle imprese manifatturiere

Tra le imprese manifatturiere virtuose in tema di pratiche sostenibili, il 50,3% ha adottato azioni di tutela ambientale, il 44,6% di sostenibilità sociale ed il 36,8% di sostenibilità economica. Mediamente più attive si sono dimostrate le grandi imprese (81,5%), mentre quelle piccole faticano ancora un po’, fermandosi al 36,1%.

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Da un punto di vista geografico sono le imprese manifatturiere del Nord-est e del Nord-ovest che svolgono più iniziative di sostenibilità, rispettivamente il 61,8% e il 60,2%, al Centro sono il 58,9%, mentre al Sud la percentuale è più contenuta, solo il 48,5% delle imprese”, scrive l’Istat.

Per quanto riguarda invece i settori economici, al vertice della classifica delle imprese che intraprendono azioni sostenibili troviamo la fabbricazione di prodotti farmaceutici (81,5%), seguita da quella di coke e prodotti raffinati (75,3%) e dalle industrie alimentari, bevande e tabacco (69,2%). Maglia nera per il settore dell’industria del legno, carta e stampa, dove le imprese attive nel campo della sostenibilità sono solo il 48,5%.

Più nello specifico delle azioni sostenibili, la branca della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi vanta il più alto numero di imprese attive nelle pratiche di tutela ambientale, pari a circa il 73% del totale. Ancora basso è in generale il ricorso agli incentivi, utilizzati solo da meno di un’impresa su cinque (16,7%) tra quelle dedite alla sostenibilità, con numeri più alti per le grandi imprese (23,5%) e l’area geografica del Centro (20%).

Naturalmente vi sono vari tipi di azioni sostenibili a disposizione delle imprese manifatturiere, per quanto riguarda le preferite nel 2022 l’Istat fa sapere che “le iniziative più intraprese sono l’aumento di utilizzo di energia da fonti rinnovabili e l’aumento dell’efficienza energetica, rispettivamente il 22,3% e il 20,4% delle imprese, segue la riduzione e/o il riciclo dell’acqua, con il 14,9% delle imprese”.

Spostando l’attenzione alla circolarità dei processi produttivi, al di là del riciclo dell’acqua, l’11,8% delle imprese utilizza materie prime seconde, solo il 5,5% aderisce alla simbiosi industriale, il 5,2% riusa i rifiuti residui di produzione, mentre il 4,7% ricicla i materiali riprogettando i processi produttivi.

Per materie prime seconde s’intendono “gli scarti di produzione o di materie derivanti da processi di riciclo che possono essere immesse di nuovo nel sistema economico come nuove materie prime”, la simbiosi industriale è invece “il processo in cui i prodotti di scarto e i sottoprodotti di un’azienda o di un’attività industriale diventano materie prime per un’altra azienda o per un altro processo produttivo che può avvenire anche con accordi formali tra le imprese”, precisa l’Istat.

Sulla base delle dichiarazioni fornite dalle imprese oggetto d’indagine, per il triennio 2023-2025 c’è ottimismo in tema di aumento delle attività di tutela ambientale nel manifatturiero. Si prevede che saranno il 64,5% le imprese che intraprenderanno queste azioni, tra le iniziative prescelte dominerà l’utilizzo delle energie da fonti rinnovabili (44,2% delle imprese), seguito dal miglioramento dell’efficienza energetica (28,9%), dalla riduzione e/o riciclo dell’acqua (19%) e dal decremento degli imballaggi (15,8%).

Pratiche sostenibili delle imprese dei servizi di mercato

Nel settore dei servizi di mercato, l’Istat stima che ad intraprendere azioni di sostenibilità nel 2022 siano state poco più della metà delle imprese (50,4%), “tra queste, il 42,1% ha svolto iniziative di tutela ambientale, il 40,3% pratiche di sostenibilità sociale e il 35,2% delle imprese ha svolto azioni di sostenibilità economica.

Pure in questo caso si conferma una costante, ad essere più attive in azioni sostenibili sono sempre le grandi imprese (80,3%), mentre solo il 36,3% di quelle da tre a 999 addetti si impegnano nell’ambito della sostenibilità.

Dal punto di vista geografico le imprese dei servizi più sostenibili si trovano prevalentemente al Centro (61,3%), mentre il settore più virtuoso è quello dei trasporti e magazzinaggio, con il 67,7% delle imprese che spiccano per sostenibilità, il 62,3% di queste per il loro impegno nella tutela ambientale.

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Gli incentivi di legge vengono utilizzati dal 22,8% delle imprese sostenibili, anche in questo caso prevalentemente al Centro e dalle grandi aziende.

Per quanto riguarda le iniziative più intraprese nell’ambito della tutela ambientale, ai primi posti vi sono l’aumento dell’efficienza energetica (23,1%) e quello dell’utilizzo di energia da fonti rinnovabili (22,2%), mentre in termini di circolarità dei processi produttivi, “il 16,7% delle imprese utilizza le materie prime seconde, il 13,3% delle imprese attiva iniziative di rigenerazione e riuso di luoghi o beni culturali, il 13% ricicla l’acqua e l’8,2% delle imprese aderisce alla simbiosi industriale”, sottolinea l’Istat.

Infine, anche per questa branca di imprese pare prospettarsi un futuro sempre più sostenibile, poiché nell’arco temporale 2023-2025dalle stime emerge un aumento delle imprese dei servizi che dichiarano di voler svolgere attività di tutela ambientale nel triennio, arrivando al 52,5%”.

Le iniziative maggiormente segnalate per l’anno in corso ed i prossimi due risultano l’utilizzo delle energie da fonti rinnovabili (34,6%), il miglioramento dell’efficienza energetica (29,6%) l’attività di trasporto prodotti (24,8) e la riduzione dell’uso delle materie prime (19%). Le stime prevedono inoltre che il settore con la maggiore percentuale di imprese attive nella tutela ambientale sarà quello dei servizi di informazione e comunicazione.

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In quest’era purtroppo largamente dominata dall’iperproduttivismo, il giusto obiettivo di costruire un futuro sostenibile richiede che il mondo dell’imprenditoria faccia la sua parte.

[Credits foto: geralt, Pixabay]

Pratiche sostenibili delle imprese, Istat prevede un aumento delle attività di tutela ambientale ultima modifica: 2023-11-03T07:26:30+01:00 da Marco Grilli

Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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