Bosco Clima è il nuovo progetto nelle Valli del Verbano che mira a contrastare il cambiamento climatico e a ridurre frane, incendi e perdita di biodiversità
“Troverai più nei boschi che nei libri, gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà”. Questa antica frase di San Bernardo di Chiaravalle pare quanto mai attuale se pensiamo a “Bosco Clima”, il nuovissimo progetto sostenuto da Fondazione Cariplo e promosso dalla Comunità montana delle Valli del Verbano in collaborazione con il Parco regionale Campo dei Fiori, l’Università degli studi dell’Insubria, il Centro Geofisico Prealpino, la Lega italiana protezione uccelli (Lipu) ed il Centro per un appropriato sviluppo tecnologico (Cast).
Negli ultimi anni la provincia di Varese ha toccato con mano gli effetti disastrosi del cambiamento climatico, manifestatisi in incendi, periodi siccitosi ed eventi meteorologici estremi. La risposta più adatta per invertire questo trend negativo risiede nei poteri del bosco, già suggeriti dall’antica saggezza e oggi compresi dagli organizzatori del progetto. Il bosco quale risorsa da proteggere, valorizzare e sfruttare in chiave di lotta all’innalzamento delle temperature e freno ai disastri naturali.
Il valore del progetto
“Bosco Clima” punta sulle potenzialità delle aree boschive per aumentare la capacità del territorio di adattarsi all’innalzamento termico. Il bosco non è infatti solo il custode della biodiversità ma anche il bene capace di proteggere la popolazione da incendi, inondazioni, frane e picchi di calore.
“Per aree ricche di natura come queste, in cui si concentrano siti protetti a livello europeo e habitat importanti, investire sul mantenimento dei servizi ecosistemici è fondamentale. Si tratta di una garanzia per il futuro: dobbiamo ripensare il territorio partendo dalla risorsa chiave, il bosco. Questo è infatti al contempo un potente strumento di contrasto ai cambiamenti climatici e un ambiente sempre più fragile, da tutelare”, afferma Simone Castoldi, presidente della Comunità montana delle Valli del Verbano.
Il territorio in questione tocca 32 Comuni in provincia di Varese e si snoda tra l’Alto Varesotto e le sponde del lago Maggiore, racchiudendo aree di notevole importanza naturalistica. Molto importante è il Parco regionale Campo dei Fiori, partner del progetto, che si estende su 6.300 ettari di terreno a nord di Varese e comprende i due massicci montuosi Campo dei Fiori e Martica-Chiusarella, oltre a sei aree di riserva con gli ambienti più rilevanti e caratteristici.
Altri contributi importanti per la realizzazione del progetto proverranno dalle due associazioni coinvolte Lipu e Cast, dal Centro Geofisico Prealpino, ovvero l’osservatorio meteorologico e sismico per la provincia di Varese, nonché dall’apporto scientifico dell’Università degli studi dell’Insubria, ateneo pubblico con sedi a Varese, Como e Busto Arsizio.
“Bosco Clima” avrà una durata di tre anni e s’inserisce nel programma attivo dal 2019 F2C – Fondazione Cariplo per il clima, in particolare nella Call for Ideas “Strategia Clima”. Quest’ultima sostiene aree territoriali vaste nella definizione di una Strategia di Transizione Climatica (STC) e nella realizzazione di alcune delle azioni in essa previste, quali gli interventi per la diminuzione delle emissioni climalteranti, l’attenuazione degli impatti dei fenomeni meteorologici estremi e l’incremento del capitale naturale.
Le azioni di Bosco Clima
“La Strategia di Transizione Climatica di Bosco Clima risponde alle problematiche riconducibili ai cambiamenti climatici e legate al bosco e ai servizi ecosistemici (qualità dell’aria e dell’acqua, assetto idrogeologico, biodiversità)”, scrivono gli organizzatori del progetto.
L’idea è quella di preparare il territorio ai problemi futuri che purtroppo deriveranno dal cambiamento climatico, promuovendo al contempo la cittadinanza attiva e l’informazione di qualità. Per affrontare queste importanti sfide “Bosco Clima” si focalizzerà su due principali macroaree, l’adattamento e la mitigazione.
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Per adattamento si intende l’aumento della resilienza delle attività umane e degli ecosistemi al cambiamento climatico. Nell’area interessata al progetto sarà quindi fondamentale conservare gli habitat e la biodiversità e ridurre la vulnerabilità idraulica. Per prima cosa verrà realizzata un’analisi della resistenza degli habitat forestali agli eventi calamitosi, mentre azioni successive riguarderanno il ripristino forestale degli ecosistemi danneggiati dagli incendi, gli interventi sulle fasce tampone tra bosco e abitato ed il recupero dei prati aridi, la messa in sicurezza di tratti torrentizi e l’istituzione di una nuova area protetta.
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L’altro focus è sulla mitigazione, ovvero sulla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra al fine di rallentare il riscaldamento globale nel lungo periodo. In questa macroarea il progetto punta all’aumento dell’efficienza energetica ed a promuovere gli interventi di gestione forestale tramite alcune azioni quali lo studio di fattibilità per comunità energetiche sostenibili, l’organizzazione di uno Sportello Energia mobile per i comuni della Comunità montana e del Parco Campo dei Fiori e le sperimentazioni nell’ambito della riconversione forestale.
Più in generale “Bosco Clima” prevede 29 pacchetti di azioni. “Da una parte verranno ripristinati i boschi e altri ambienti naturali, intervenendo su tecniche di gestione forestale, protezione della fauna e degli impollinatori, piantumazioni; dall’altra, saranno avviate sperimentazioni nel campo delle comunità energetiche e della produzione di energia pulita, costituendo anche un nuovo ‘Sportello Energia’. Verrà inoltre implementata la raccolta dei dati meteo climatici, con l’installazione di nuove stazioni di monitoraggio”, affermano gli organizzatori del progetto.
Il tutto non potrà prescindere dalla creazione di efficaci meccanismi di governance interni ed esterni alle istituzioni e dal coinvolgimento della società civile. “Lo scopo è responsabilizzare tutti i soggetti presenti sul territorio, agendo su più livelli contemporaneamente e attivando amministrazioni locali, associazioni, aziende, cittadini”, spiegano ancora i promotori di “Bosco Clima”, che prevedono l’istituzione un gruppo di lavoro stabile per la gestione della Strategia di Transizione Climatica e di una rete per il monitoraggio meteo climatico, percorsi di capacity building per funzionari pubblici e professionisti, oltre a campagne di comunicazione rivolte agli abitanti del territorio.
Divulgazione ed educazione ambientale saranno i cardini di questo ambizioso progetto, che si affida a quanto la natura può offrire per combattere il grande male del nostro tempo, chiamato cambiamento climatico.
[Credits foto: Monica Carabella]