Missione Artico WWF, in Groenlandia per capire gli effetti del cambiamento climatico

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Missione Artico WWF, in Groenlandia per capire gli effetti del cambiamento climatico ultima modifica: 2023-04-10T06:48:35+02:00 da Marco Grilli
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Missione Artico, la spedizione in barca a vela del WWF in Groenlandia ha documentato gli effetti del cambiamento climatico e raccolto gli esiti in un cortometraggio

Gli effetti del riscaldamento globale sono sotto gli occhi di tutti ma vi sono alcune aree che ne patiscono di più le conseguenze, ad esempio i poli, dove il cambiamento climatico si manifesta tre volte più intensamente. Per capire l’entità di questo fenomeno  il WWF ha compiuto la “Missione Artico”, una spedizione esplorativa in barca a vela di un team di esperti lungo le coste orientali della Groenlandia, che ha raccolto gli esiti del viaggio in un cortometraggio in cinque episodi.

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“L’Artico non è un luogo uguale agli altri, è uno dei motori del clima del pianeta”, spiega Isabella Pratesi, direttrice del Programma di Conservazione WWF Italia, che ha partecipato alla spedizione a bordo della barca a vela Quicksilver nel secondo luogo più freddo della Terra.

Il cambiamento climatico, ormai visibile a tutte le latitudini con gli episodi di ondate di calore, siccità, alluvione ed incendi che stanno condizionando le nostre vite, rappresenta una sfida che può esser gestita solo partendo dalla scienza e da dati inconfutabili. Da questo assunto parte la missione  del WWF, che prima di salire a bordo ha fatto visita all’Agenzia spaziale europea (Esa).  “Qui ho scoperto gli incredibili passi avanti che si stanno facendo, grazie ai satelliti, nel capire come funziona il nostro pianeta e come l’uomo stia modificando alcuni meccanismi cruciali che sono alla base della nostra vita sulla Terra”, spiega Isabella Pratesi.

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I dati satellitari rappresentano oggi uno strumento obiettivo e sovranazionale che serve ad aiutare la vita dei cittadini ma soprattutto ad implementare le politiche internazionali. Ridurre le emissioni di gas serra non basta, urge la protezione degli ecosistemi naturali, straordinari alleati per il clima.

Nasce da questa emergenza habitat la Missione Artico del WWF, una missione esplorativa in uno dei posti più incontaminati e remoti del pianeta, dove il cambiamento climatico manifesta in modo evidente i suoi impatti, quegli stessi impatti che, con effetto a catena, si ripercuotono sul resto del mondo fino a casa nostra”, spiega Pratesi. Parte così un lungo e difficile viaggio, 4.428 km da Roma a Ittoqqortoormiit, 14 giorni di navigazione, sette membri a bordo della Quicksilver.

A Ittoqqortoormiit, uno degli avamposti più remoti della nostra civiltà, lo spettacolo che si presenta è quello di un territorio brullo molto esteso, neve scarsa e coste nude, delle distese di ghiaccio non c’è traccia. Eppure il mondo dei ghiacci e della neve, la criosfera, che occupa tra il 10 ed il 15% della superficie della Terra, è fondamentale per l’equilibrio del clima globale. In Groenlandia gli effetti del cambiamento climatico si mostrano in modo spietato, la fusione dei ghiacci nel Paese è tra l’altro una delle principali cause dei cambiamenti delle correnti marine e dell’innalzamento del livello dei mari, un fenomeno che riguarderà la vita di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.

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Ogni dieci anni noi perdiamo il 13% della massa dei ghiacci che copre la Groenlandia”, spiega Isabella Pratesi. Quei ghiacci che sono tremendamente importanti perché riflettono la luce del sole (effetto albedo), ma l’aumento delle temperature nell’Artico è triplo rispetto a quello nel resto del pianeta. L’esito è prevedibile: il ritiro dei ghiacci e delle nevi diminuisce il loro potere di riflettere la luce solare e mantenere il freddo, mentre l’oceano Artico, non più protetto dal ghiaccio marino, assorbe e accumula il calore solare, una delle ragioni per cui il riscaldamento sta diventando così intenso nelle regioni polari.

Negli ultimi 30 anni l’Artico ha perso il 95% del ghiaccio marino più vecchio, spesso e stabile”, afferma Isabella Pratesi, dati confermati dalle rilevazioni satellitari e dagli stessi abitanti di Ittoqqortoormiit intervistati. “Si stima che a causa degli impatti del cambiamento climatico, l’isola perda nell’oceano l’equivalente di un iceberg gigante in più al giorno e che il permafrost presente in Artico si dimezzerà entro il 2060”, scrive il WWF.

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Le comunità settentrionali dell’isola, che da sempre vivono in difficile simbiosi con il loro territorio, manifestano tutto il loro smarrimento di fronte ai ghiacci che si ritirano ed agli animali polari che cambiano le loro abitudini, mostrando forte preoccupazione per le loro attività di sussistenza (caccia e pesca), sempre più a rischio.

Missione Artico
Missione Artico, la spedizione in barca a vela del WWF in Groenlandia ha documentato gli effetti del cambiamento climatico

In carenza di ghiaccio e quindi di possibilità di caccia, gli orsi polari si avvicinano pericolosamente ai villaggi per evitare la morte per denutrizione. L’ecosistema è sempre più sconvolto dal cambiamento climatico, lo dimostra anche il permafrost, “il suolo costantemente ghiacchiato profondo anche centinaia di metri, che scongelandosi libera un’allarmante quantità di gas climalteranti, tra cui il metano, che ha un effetto serra circa 80 volte maggiore della CO2, anche se rimane in atmosfera per un tempo molto inferiore”, spiega Pratesi.  La scomparsa dei ghiacci alimenta inoltre le mire delle flotte di pescherecci e delle compagnie petrolifere ed estrattive, con un rischio di eccessivo sfruttamento di luoghi e risorse prima inviolabili ed ulteriori impatti negativi sugli ecosistemi.

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Missione Artico, la complessa spedizione in barca a vela del WWF, ha toccato poi il fiordo più grande del mondo, lo  Scoresby sund. Scenari da favola tra iceberg e growlers, meraviglie delle natura segnate però dalle cicatrici del cambiamento climatico. La Groenlandia, coperta per l’80% dalla calotta polare, ogni anno perde 278 gigatonnellate di ghiaccio, equivalenti alla dimensione di 50mila grandi piramidi egizie. Diminuzione delle nevicate ed aumenti record delle temperature estive hanno incrementato di sette volte la fusione dei ghiacci dalla fine del secolo scorso ad oggi. Dall’Artico il rispetto dell’accordo di Parigi sul clima pare quanto mai urgente.

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Gli esiti della spedizione

Secondo le stime di studi scientifici, entro il 2060 il ghiaccio marino estivo in Groenlandia si scioglierà completamente. Al termine di questa importante missione, il WWF Italia invita ad agire per invertire la rotta del cambiamento climatico, attuando scelte sostenibili e modificando il nostro modello di sviluppo.

“I ghiacci artici hanno un ruolo cruciale negli equilibri climatici: contribuiscono alla formazione delle correnti marine e alla redistribuzione del calore tra Nord e Sud del Pianeta, impediscono, riflettendo il sole, che le acque marine si riscaldino troppo. Il veloce riscaldamento globale non lascia scampo a questa terra grande e fragileOrsi e popolazioni indigene non hanno più ghiaccio dove cacciare, beluga, trichechi e narvali stanno migrando verso Nord in cerca di rifugi climatici dove sopravvivere e riprodursi, comunità umane stanno perdendo le loro certezze e il senso del vivere in uno dei luoghi più difficili e straordinari del mondo”, le parole di Pratesi al suo ritorno.

Salviamo l’Artico, ora!

[Credits foto: Claudia Amico WWF]

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Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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