Freccia Azzurra, un laboratorio culturale galleggiante nell’ultimo burcio navigante

in Lifestyle|News
Freccia Azzurra, un laboratorio culturale galleggiante nell’ultimo burcio navigante ultima modifica: 2023-03-23T09:11:20+01:00 da Marco Grilli
da

L’associazione culturale Batipai sta raccogliendo fondi per realizzare Freccia Azzurra, un laboratorio culturale galleggiante all’interno dell’ultimo burcio navigante a Chioggia

Trasformare l’ultimo burcio ancora navigante a Chioggia, già destinato alla demolizione, in un laboratorio culturale galleggiante, capace di coniugare il valore della tradizione ed i linguaggi moderni della cultura aperta a tutti: è questo l’obiettivo dell’associazione culturale Batipai, che ha lanciato una campagna di crowdfunding per restaurare e reimpiegare la Freccia Azzurra,  il cui destino pareva segnato.

batipai laguna chioggia
La Freccia Azzurra nella laguna di Chioggia (VE) | Foto di Eleonora Anello

I burci e la Freccia Azzurra

I burci sono antiche imbarcazioni fluviali a fondo piatto di grande dimensioni (oltre 2o metri di lunghezza e più di tre metri di larghezza), utilizzate soprattutto per il trasporto merci e molto impiegate nella laguna di Venezia. La Freccia Azzurra è un burcio in legno del 1957 lungo più di 21 metri e dalla stazza di 28 tonnellate, l’ultimo ancora navigante come risulta dal consulto con storici, che era stato messo in  disarmo per essere demolito. Tutto questo fino all’intervento dell’associazione culturale Batipai, che ha deciso di riscrivere il finale per questa affascinante imbarcazione, adoperandosi da subito per trasformarla in uno spazio comunitario destinato alla cultura.

Venezia rischia di entrare nella lista nera dell’UNESCO se non si fermano le grandi navi

Quale location migliore di un mezzo storico che racconta il tramonto di un’epoca, quella delle “autostrade d’acqua” e della navigazione fluviale dalla laguna all’entroterra – con il contorno degli affascinanti e purtroppo oggi dimenticati mestieri sull’acqua (barcari, paroni, cavalanti, squerarioli) – definitivamente soppiantata dal trasporto su gomma. Impiegata per il trasporto di sabbia ed altri materiali da costruzione in acque interne e promiscue, in seguito e fino al 2016 come batipai per la realizzazione di infrastrutture e grandi opere edili in laguna, oggi la Freccia Azzurra è pronta a servire Chioggia “come motore di aggregazione di maestranze locali, esperti, appassionati e persone ‘comuni’ di ogni mestiere ed età che guardano al passato e alle nostre memorie come fonti di ispirazione per immaginare insieme un futuro non distruttivo, inclusivo e sostenibile”. 

Il fiume Vjosa in Albania diventa il primo Parco fluviale selvaggio in Europa

L’associazione culturale Batipai ed il progetto di restauro della Freccia Azzura

Retta da Enrico, Tommaso e Alessandra, rispettivamente il costruttore di barche tradizionali in legno, il coordinatore e l’esperta di comunicazione, l’associazione culturale veneziana Batipai, che riunisce altri giovani amici e coetanei dalle passioni comuni e diverse esperienze, “dal 2018 continua a crescere coinvolgendo sempre più persone nel progetto ideale di una comunità che si rimbocca le maniche e procede lenta ma costante fra acqua e terra, l’impegno e la tradizione, nella direzione di un cambiamento possibile che parta da noi”. 

Freccia Azzurra laboratorio culturale galleggiante
I volontari al lavoro sulla Freccia Azzurra

Al primo incontro con la Freccia Azzurra, nel 2017, è stato amore a prima vista, con reazioni di “stupore, echi di memoria, appartenenza al nostro territorio, resistenza, futuro”. Da lì parte l’impegno comune per questo affascinante progetto. “Abbiamo infatti deciso di salvare la Freccia Azzurra, prendendoci cura di lei per recuperarne il valore storico e immaginando un nuovo utilizzo. Un uso diverso dal passato, capace di trovare uno scopo nel presente e guardare al futuro ripartendo da ciò che rischiava di essere dimenticato”.

Stando a quanto riferito dall’associazione, l’obiettivo è quello di trasformare la Freccia Azzurra in un museo vivente “in cui il passato si fa presente ed evolve verso un’idea di domani diversa”, un palcoscenico itinerantea bordo del quale organizzare eventi, spettacoli, laboratori: un luogo in cui sperimentare, contaminare i linguaggi espressivi, creare collaborazioni, immergersi nella natura”, uno spazio aperto a tutti “dove incontrarsi e rigenerare cultura e comunità, creare occasioni di confronto, opportunità, nuove idee”,  una sentinella a garanzia del futuro sostenibile delle vie d’acqua, ovvero “un mezzo per riavvicinarsi a queste con consapevolezza e lentezza, contribuire alla loro tutela e dare loro una nuova voce”, un portavoce “per diffondere un messaggio di cambiamento ovunque ci siano persone pronte ad ascoltarlo”.

Teorema Venezia – Tra sogno turistico a incubo urbano

Le idee sono molte e tutte interessanti, Freccia Azzurra potrebbe diventare la location perfetta per “rappresentazioni teatrali, incontri e dibattiti sulle tematiche ambientali, un cinema itinerante lungofiume come nella tradizione italiana e spettacoli articolati di musica”, riferisce Alessandra Varotto.

Lo stato dei lavori

Dopo la rimozione della gru e dei vecchi motori, gli importanti lavori strutturali sullo scafo dell’imbarcazione ed un rilievo fotogrammetrico 3D con finalità documentali, la Batipai è ora impegnata in una fase urgente e complessa, che riguarda il restauro degli interni e del ponte di coperta.

Servono 50mila euro per tali operazioni, l’estate 2o23 è la meta fissata ed il completamento di questa fase renderebbe possibile l’accoglimento di persone a bordo, che con l’arrivo del caldo potrebbero così già godersi spettacoli, attività ed eventi ideati dall’associazione.

Al momento sono già stati raccolti 20mila euro, per i restanti 30mila è previsto un primo step (da 15mila euro) che aiuterebbe a coprire i costi dei materiali necessari per il restauro degli interni e del ponte di coperta e le spese vive del team di volontari, ed un passo ulteriore  di altri 15mila euro che sarebbe fondamentale per sostenere i costi della manodopera specializzata, professionisti e maestranze locali che affiancano il lavoro dei volontari, svolto presso il cantiere navale Cimolin di Chioggia (VE) seguendo le antiche tecniche di costruzione tradizionali.

Se poi gli esiti fossero addirittura più rosei del previsto ed i fondi a disposizione dovessero aumentare, Batipai vorrebbe realizzare ulteriori eventi in nuove location a Chioggia, fornirebbe il burcio di ulteriori attrezzature e di  una passerella d’imbarco per agevolare l’accesso a bordo degli anziani, ed infine potrebbe realizzare un documentario ed un libro per raccontare il valore di questa avventura ed altre preziose storie di questo territorio, dove l’acqua è l’elemento essenziale.

Mani che sostengono Venezia: l’installazione ambientalista di Lorenzo Quinn alla Biennale

Negli anni sono state tante le difficoltà affrontate, nel 2018 la Freccia Azzurra è pure affondata in seguito ad una bomba d’acqua riportando gravi danni, ma questa sfida parsa a volte ai limiti dell’impossibile non conosce la parola resa, in fondo batipai significa testardaggine. Sul valore aggiunto del progetto ci viene incontro ancora Alessandra Varotto, che insiste sul  “valore di aggregazione di questa barca, che ha il potere di unire attorno a un’idea e a dei valori – e anche attraverso le avversità che diventano opportunità – persone belle, competenti, che riunite attorno a quest’idea diventano più forti e la mandano avanti”.

Avviso ai naviganti, la Freccia Azzurra è pronta a salpare.

Freccia Azzurra, un laboratorio culturale galleggiante nell’ultimo burcio navigante ultima modifica: 2023-03-23T09:11:20+01:00 da Marco Grilli
Tags:
Freccia Azzurra, un laboratorio culturale galleggiante nell’ultimo burcio navigante ultima modifica: 2023-03-23T09:11:20+01:00 da Marco Grilli

Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verra pubblicato

*

Ultimi articolo di Lifestyle

Go to Top