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L’Italia frana ma il completamento della carta geologica è a rischio

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L’Italia frana ma il completamento della carta geologica è a rischio ultima modifica: 2022-12-02T06:17:14+01:00 da Marco Grilli
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Nonostante il dissesto idrogeologico in Italia, l’Ispra avverte che il completamento della carta geologica, fondamentale per la prevenzione dei pericoli, è a rischio per assenza di finanziamenti

La frana di Ischia ha acceso i riflettori sui soliti problemi del dissesto idrogeologico e dell’abusivismo edilizio che da anni affliggono l’Italia. C’è molto lavoro da fare e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) lancia un campanello d’allarme, perché il completamento della  carta geologica d’Italia, uno strumento fondamentale di conoscenza per mettere in sicurezza il territorio, contenere i pericoli e provvedere ad un’efficiente pianificazione urbanistica, è a rischio a causa dell’assenza di finanziamenti.

Il dissesto idrogeologico in Italia

Secondo i dati del Rapporto Ispra sul dissesto idrogeologico in Italia, quasi il 94% dei Comuni italiani è a rischio per frane, alluvioni ed erosione costiera. Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Veneto, Lombardia e Liguria sono le Regioni con i valori più alti di popolazione in pericolo per frane ed alluvioni, mentre in totale sono rispettivamente quasi 548mila e oltre 2,9 milioni le famiglie a rischio per i due disastri naturali nell’ordine citati sopra.

Ancora, pare di star seduti su una polveriera se pensiamo che su un totale di oltre 14,5 milioni di edifici, più di 565mila (3,9%) sono ubicati in aree a pericolosità da frana elevata o molto elevata, mentre oltre 1,5 milioni (10,7%) rientrano in zone inondabili nello scenario medio. Al di là delle 620mila frane censite, quindi conosciute, completano il quadro un territorio ampiamente sismico, con alcune aree e Regioni dove i Comuni sono tutti classificati con importanza sismica di rilievo, e la piaga dell’abusivismo edilizio, sentita particolarmente al Sud, sintetizzabile in generale con il  dato del 13,1% di costruzioni non autorizzate nel 2021, che richiederebbero un costo di almeno quattro miliardi di euro per la loro demolizione.

La carta geologica d’Italia: la sua importanza e la mancanza di ulteriori finanziamenti

Avviato all’inizio degli anni Ottanta, il Progetto Carg prevede la realizzazione di 636 fogli geologici e geotematici alla scala 1:50.000 che compongono l’intero territorio nazionale. Fino al 2000 è stato finanziato con una certa regolarità e ha permesso il completamento di 281 fogli geologici (circa il 45% del totale), 30 fogli geotematici e sei fogli di geologia della piattaforma continentale adriatica alla scala 1:250.000.

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Dopo circa 20 anni di buio con totale assenza di fondi, il progetto è potuto ripartire grazie alle tre ultime leggi di Bilancio che hanno stanziato risorse per la realizzazione di altri 67 fogli geologici e sei fogli geotematici. “Grazie alle risorse stanziate, si è potuto provvedere inoltre al potenziamento del numero del personale specialistico del Dipartimento per il Servizio Geologico d’Italia di ulteriori unità, tra geologi rilevatori, biostratigrafi, geomorfologi, cartografi, informatici a supporto delle attività scientifiche previste per la realizzazione del Progetto e alla realizzazione diretta da parte del personale del Dipartimento per il Servizio Geologico d’Italia”, comunica l’Ispra. Tutto questo fino all’annualità 2022, che segna la fine del finanziamento del progetto.

Eppure, mancano ancora 300 fogli geologici e quasi tutti quelli geomatici per completare il prezioso lavoro della carta geologica d’Italia, uno strumento fondamentale per la conoscenza del suolo e del sottosuolo nazionale, realizzato dall’Ispra in collaborazione con le Regioni, le Province autonome, le Università e il Cnr. Gli obiettivi? Ottenere informazioni utilissime per l’individuazione di risorse idriche, energetiche e minerarie, progettare infrastrutture sicure ed indicare e descrivere le aree più idonee allo stoccaggio delle scorie radioattive.

Per rilanciare l’attenzione sul problema del completamento della carta, oggi quanto mai attuale se pensiamo a quanto si è tornato a dibattere in questi giorni sul dissesto idrogeologico del Bel Paese dopo i fatti luttuosi di Ischia, l’Ispra ha di recente organizzato un incontro a Roma significativamente intitolato: “La memoria del territorio a garanzia del futuro: il progetto Carg”.

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“In questi anni lo studio, le sperimentazioni, il confronto tra i vari esperti, la crescita culturale dal punto di vista della conoscenza geologica del nostro territorio, hanno reso la cartografia del progetto Carg indispensabile al raggiungimento degli obiettivi finalizzati ad uno sviluppo sostenibile, temi al centro dell’agenda della COP27. Quella a rischio, quindi, non è una semplice carta colorata, ma un’importante infrastruttura di ricerca strategica per la Nazione, che oggi rappresenta lo strumento più completo per leggere il passato e il presente del nostro territorio”, commenta l’Ispra.

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La vera eccellenza del Progetto Carg, ovvero la Banca dati, contiene tutti gli strumenti conoscitivi essenziali non solo per la corretta pianificazione e gestione del territorio, ma anche per la prevenzione e riduzione del rischio idrogeologico. Alla luce dei dati sopra elencati, crediamo che il nostro Paese abbia estremo bisogno del completamento di questo lavoro.

L’Italia frana ma il completamento della carta geologica è a rischio ultima modifica: 2022-12-02T06:17:14+01:00 da Marco Grilli

Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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