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Virus congelato nel permafrost viene riportato in vita dopo 48.500 anni grazie a un gruppo di scienziati

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Virus congelato nel permafrost viene riportato in vita dopo 48.500 anni grazie a un gruppo di scienziati ultima modifica: 2022-12-01T14:54:05+01:00 da Fabrizio Simone
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Un virus congelato nel permafrost recupera la sua capacità infettiva dopo essere stato scongelato in laboratorio.

Un virus congelato nel permafrost per migliaia di anni è tornato alla luce dopo essere stato scongelato in un laboratorio.

Si tratta di un virus “gigante” del genere Pandoravirus di circa 48.500 anni.

È il più antico mai riportato in vita fino a oggi.

Per fare un paragone, il più giovane tra i virus resuscitati nello stesso laboratorio aveva un’età di 27.000 anni.

Teoricamente sarebbe anche possibile far tornare attivi virus ben più antichi dato che il permafrost più profondo arriva a un milione di anni.

Il riscaldamento globale scatenerà nuove pandemie?

Pandoravirus, cos’è e chi può infettare

Il virus è stato isolato in Francia da un gruppo di scienziati dell’Università di Aix-Marseille, coordinato da Jean-Michel Claverie, insieme ad altri 12 nuovi virus di diverse tipologie prelevati da 7 campioni di suolo ghiacciato in Siberia.

Come anticipato, appartiene al genere Pandoravirus, entità giganti con un genoma incredibilmente esteso e in minima parte conosciuto, mille volte più grandi di un virus dell’influenza.

I risultati della scoperta sono stati pubblicati sulla piattaforma “bioRxiv consultabile a questo link.

Tra i vari virus riportati alla luce nel laboratorio francese, nove sono risultati in grado di infettare e replicarsi una volta liberati.

Ma non bisogna allarmarsi poiché nessuno di essi è capace di attaccare piante o animali.

Questo perché il team ha volutamente cercato soltanto virus che interessano le amebe, organismi unicellulari che mutano continuamente forma.

Gli scienziati hanno, dunque, inserito i virus in colture di amebe e scoperto che nove dei virus resuscitati sono tornati attivi. Questo significa che i virus, nonostante siano rimasti congelati per migliaia di anni, sono comunque stati in grado di recuperare la loro capacità infettiva.

Il cambiamento climatico provocherà nuove pandemie?

Questa notizia sta facendo molto riflettere.

È vero che i virus in questione sono stati volutamente scongelati per intervento dell’uomo, ma è altrettanto vero che il cambiamento climatico favorisce lo scioglimento del permafrost.

In questo modo, potrebbero venire risvegliati virus pericolosi anche per piante e animali.

È importante, quindi, porre un freno al cambiamento climatico per impedire che ciò accada.

[Photo by CDC on Unsplash]

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Virus congelato nel permafrost viene riportato in vita dopo 48.500 anni grazie a un gruppo di scienziati ultima modifica: 2022-12-01T14:54:05+01:00 da Fabrizio Simone

Nato a Torino, dopo aver conseguito la laurea in Dams si iscrive a un master in progettazione della comunicazione digitale. Oltre a scrivere, lavora come guida al Museo Nazionale del Cinema di Torino. Nel tempo libero si dedica alle sue passioni che comprendono il cinema e la lettura di libri e fumetti.

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