Il visionario mondo di Louis Wain – I gatti rinascono a colpi di pennello

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Il visionario mondo di Louis Wain – I gatti rinascono a colpi di pennello ultima modifica: 2022-05-29T08:03:17+02:00 da Emanuel Trotto
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Benedict Cumberbatch, Doctor Strange per la Marvel, incarna l’artista che ha fatto riscoprire al mondo i gatti: Louis Wain

Il fatto

La tormentata vita di Louis Wain, artista che, a cavallo fra il XIX e il XX secolo ha risvegliato l’amore per i gatti grazie ai suoi dipinti. Rendendoli simili a noi…

Il mondo visionario di Louis Wain
Il visionario mondo di Louis Wain, la locandina

Il commento

Questa è una storia d’amore. Una storia nata dalla paura e nella possibilità di riuscire a salvarsi. La paura di restare rinchiusi nella propria mente e di affogarvici. Si tratta della possibilità di salvarsi anche quando le circostanze ti separano. È la storia di una vita che ha preso tante biforcazioni prima di trovare una propria direzione. Questa è la storia di Louis e di Emily.

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Lui è un eccentrico capo famiglia nella Londra Vittoriana, lei è la precettrice delle sue giovani sorelle. Lui si è reinventato numerose volte, da insegnante a inventore dilettante: di carattere schivo – accentuato dal labbro leporino che copre con dei baffetti ben curati. È disegnatore professionista di animali nelle fiere per conto di The Illustrated London News. Lei, costretta a viaggiare molto per lavoro, porta in borsa dei sassi del suo paese per ricordarsi da dove viene. Lui è di buona estrazione; lei, seppur una donna istruita, è di una classe inferiore.

Entrambi hanno degli incubi ricorrenti. Se li confidano nel bagno di un teatro. Questi e l’amore per la pittura li unisce.  Osteggiati da tutti – sia per la differenza di età che di ceto – si amano, si sposano e si ritirano in un cottage in campagna. Sono felici e in sintonia. Però a Emily viene diagnosticato un cancro al seno in fase avanzata. Le rimane poco, e Louis capisce che ogni momento assieme è prezioso. In uno di questi momenti stanno tornando a casa mentre sono sorpresi da un temporale. Sentono un debole miagolio provenire dagli alberi. Seguendolo trovano un gattino bianco e nero che li guarda curiosi. I coniugi lo accolgono in casa, lo chiamano Peter, e fa loro compagnia.

Il mondo visionario di Louis Wain
La famiglia Wain: Louis (Benedict Cumberbatch), Emily (Claire Foy) e, in mezzo, Peter.

Anche questo crea scompiglio e preoccupazione. Fino ad allora i gatti erano tenuti nelle case per cacciare i topi. Erano dei reietti dopo secoli di venerazione prima e persecuzione poi. Il rapporto di Louis con Peter riesce a direzionare la sua arte. Inizia a disegnarlo forsennatamente, tappezzando le pareti di casa. Ci gioca, gli mette una sciarpina e dei buffi occhialetti. Finge di farlo “parlare”. Spinto da Emily e da una situazione economica difficile decide di mostrare i suoi disegni al suo editore. Da qui l’idea di creare, per lo speciale di Natale del giornale, una vignetta con dei gatti da mettere nelle ultime pagine. Così le realizza, con sorprendente rapidità. I gatti qua sono rappresentati mentre fanno delle cose da “umani”: che sia fare battaglie con i cuscini o aprire i doni. E da qui inizia tutto.

Lui che cercava l’elettricità della Natura (invano perseguita nei suoi brevetti) riesce a stimolare l’”elettricità” dell’uomo. Per quale motivo? Sostanzialmente dimostrando che i gatti non sono né meglio né peggio di noi. Sono esattamente come noi: buoni, cattivi, sciocchi e teneri. Che possono vestirsi come noi, che possono giocare a golf, fumare e andare a teatro. Da qui, all’avvento di internet e dei social in cui dominano con ventisei miliardi di visualizzazioni su YouTube, il passo è breve. In un certo senso, quella elettricità che Louis cercava si è concretizzata – in modi differenti da quelli lui immaginati – quasi un secolo dopo i suoi primi disegni.

Questa è la storia di Louis Wain (1860 – 1939) che viene raccontata nel film Il visionario mondo di Louis Wain (2021) di Will Sharpe. Nel 2021 viene presentato al Telluride Film Festival per poi essere distribuito limitatamente nelle sale americane per poi approdare, definitivamente, su Amazon Prime Video nel novembre dell’anno scorso, trattandosi di un prodotto originale della piattaforma.

gatti in un dipinto di Louis Wain
Un dipinto in cui Wain in cui si vede l’intento del suo autore di rendere il gatto vicino a noi.

A dare corpo all’artista britannico è Benedict Cumberbacht, che il pubblico ha recentemente modo di vedere in Doctor Strange nel Multiverso della Follia di Sam Raimi, attualmente nelle sale. Cumberbacht interpreta Wain dai vent’anni fino ai settantanove anni. La sua prova è quanto di meno impostata e leziosa ci possa essere. Incarna l’artista nelle sue tante luci ma anche nelle sue numerose ombre, senza lasciare spazi netti fra l’una e l’altra. Ciò gli conferisce un’autentica vitalità. Un personaggio che ha momenti di dolcezza, ma anche iperattivo e tormentato dai suoi demoni – che lo porteranno a essere rinchiuso in un ospedale psichiatrico.

Una impostazione che viene accentuata anche dalla regia in cui viene fatto un sapiente uso del colore. Non siamo ai livelli estremi e visionari di Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità (At the Eternity’s Gate, 2018 di Julian Schnabel) che esprimono  comunque il punto di vista di Wain. Si associano personaggi e colori: se il mondo esterno viene dipinto con colori scuri e terrosi, Louis ed Emily sono associati al giallo e al blu. Il loro cottage di campagna diviene una tavolozza vibrante. Fino a diventare sempre più spenti quando si scende più gradualmente nel baratro. E tornano accesi quando, finalmente, l’artista ha raggiunto la propria serenità, ha ritrovato quel legame vero e coerente con la sua visione.

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Questa, si diceva all’inizio, è una storia d’amore. Una storia che è strabordata dai confini domestici per diventare virale. Per creare una nuova sensibilità (Wain è stato, per anni, direttore del National Cat Club) verso chi ci è sempre stato vicino, anche quando non lo vedevamo. Anche se era lì, con i suoi occhi grandi, il musetto rotondo e l’aria sorniona.

Scheda film

  • Titolo originale: The Electrical Life of Louis Wain
  • Regia: Will Sharpe
  • Sceneggiatura: Simon Stephenson, Will Sharpe
  • Interpreti: Benedict Cumberbatch (Louis Wain), Claire Foy (Emily Richardson – Wain), Andrea Risenborough (Caroline Wain), Toby Jones (Sir William Ingram), Taika Waititi (Max Case), Amy Lou Wood (Claire Wain), Stacy Martin (Josephine Wain), Nick Cave (HG Wells), Olivia Colman (narratrice)
  • Origine: Regno Unito, 2021
  • Durata: 111’
  • Temi: CINEMA, ANIMALI, PITTURA

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Nato a Biella nel 1989, si è laureato in Storia del Cinema presso il DAMS di Torino nel 2012, ha partecipato alla rassegna stampa per l’Università al 29, 30, 31mo Torino Film Festival e ha collaborato per il Festival CinemAmbiente 2014. Collabora per diversi blog di cinema e free culture (Il superstite) e associazioni artistiche (Metropolis). Ha diretto due cortometraggi: E Dio creò le mutande (2011), All’ombra delle foglie (2012).

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