Moonrise Kingdom è il film di apertura della decima edizione di CinECOmedy. La fuga d’amore nei boschi del New England di Suzy e Sam ha incantato il pubblico.
Moonrise Kingdom di Wes Anderson, è una delle opere del regista statunitense in cui è maggiormente presente una cornice naturalistica.
Il fatto
Isola di New Penzance, New England, 1965. Sam e Suzy sono due dodicenni. Lui è orfano in un campo scout; lei fa parte di una famiglia numerosa che non sopporta. Si incontrano, si innamorano e decidono di scappare assieme. Questo provocherà scompiglio nella loro piccola comunità…
Il commento
Ci si è mai sentiti fuori posto? Dal generale al particolare è successo a tutti. Avere quella sensazione di vedersi dall’esterno e sentirsi totalmente inadeguati. E si sente la necessità di scappare. Non importa dove, basta esser lontani dai giudizi di chi ti ritiene tale. Lontano da coloro che ti hanno messo la pulce nell’orecchio. Non c’è niente di meglio, che andare su di un’isola deserta, vero? Ma se l’isola stessa può essere un covo di incomprensione che si fa? Si cerca il punto più sperduto e misconosciuto di quell’isola e ci si accampa.
Così pensano di fare i due giovani protagonisti di Moonrise Kingdom – Una fuga d’amore (2012) di Wes Anderson. Il film ha aperto la decima edizione della rassegna CinECOmedy giovedì 10 giugno. La rassegna è organizzata dalla Fondazione Mirafiori e curata da eHabitat.it. Le proiezioni, introdotte dalla direttrice Eleonora Anello e dai suoi redattori, hanno come tema centrale il rapporto fra l’uomo e l’ambiente. Visto, però, attraverso la lente più leggera ed accessibile della commedia.
Il rapporto con l’ambiente in Moonrise Kingdom ha i contorni della favola. L’isola di New Penzance è un luogo isolato che rappresenta tutti i luoghi. Con una comunità piccola che sembra vivere in una dimensione a parte rispetto alla nostra. Come tutto il cinema di Wes Anderson, è una sfilata di caratteri buffamente nevrotici, bloccati in gesti precisi come ideogrammi. Sono costantemente mangiati dalle loro nevrosi. Anzi sembrano proprio la personificazione di esse che si annidano nei corpi e nelle menti come parassiti. Soprattutto nel mondo degli adulti. Adulti che si ritengono tali proprio in virtù di questa assurda routine: un comfort zone perpetua.
Si tratta di adulti che, probabilmente, non hanno saputo essere realmente bambini. Questo fa venire in mente i tre figli di Tenembaum (Gene Hackman) nell’omonimo film (2001): dei trentenni che si comportano come degli adolescenti perché ragazzi prodigio. Per questo motivo non hanno mai avuto la possibilità di crescere e scontrarsi con la vita. Questa patina sottile di dramma è presente anche in Moonrise Kingdom: gli adulti sono solo delle macchiette, mentre i due protagonisti sono ragazzi. Suzy e Sam sono il cuore di questa storia. Man mano che si avvicinano, parlano, camminano, noi siamo con loro. Noi siamo come loro.
Anche se non li abbiamo vissuti sentiamo come nostri i loro drammi: lui da solo perché senza una famiglia. Lei da sola in mezzo ad una famiglia numerosa. Proviamo un irrefrenabile odio per questi adulti fondamentalmente stupidi ed insensibili (ma fino ad un certo punto). Sentiamo i nostri cuori battere quando, fra la determinazione dell’adulto e l’imbarazzo dell’adolescenza, si avvicinano e si innamorano.
Indubbiamente facciamo il tifo per loro. Perché loro riescano realmente a vivere la loro avventura. E a essere felici e contenti nella loro baia segreta. Sono due coloni di una nuova esistenza. In cui i due animi (metodico e frivolo) possono convivere in armonia. Quello che coltivano è l’amore più genuino e pieno. Un amore il cui seme è stato piantato per caso. Ma che è stato coltivato con cura. Una lettera dopo l’altra lo ha fatto germogliare e spuntare fuori.
La creazione del loro mondo è pericolosamente in bilico. Non solo dalla minaccia adulta. Ma anche per i rischi che comporta cercare di sollevarsi sempre di più dalla mediocrità – intenzione metaforizzata da case sull’albero, fari, campanili e cime utilizzati come rifugi prediletti. Oltre al fatto che la Natura si sta per scatenare in un violento ciclone sull’isola.
La distinzione fra il loro mondo degli adulti e quello di Suzy e Sam è espresso anche nella regia di Anderson. Inquadrature geometriche con personaggi in posa nel primo caso. Più libere quando siamo con loro da soli. Strette in primissimi piani a enfatizzare le emozioni. Che emergono da un singolo sguardo, rendendo i dialoghi fuori luogo.
Lontani dalle convenzioni sociali: in mezzo al bosco seguendo un antico percorso indiano. Sam applica eccellentemente tutte le tecniche di sopravvivenza che ha imparato al campo scout. Suzy allieta le notti leggendo i libri fantasy rubati in biblioteca. La loro fuga è qualcosa di metodicamente bucolico.
Nomadland – Il Leone d’Oro a Venezia77 è un viaggio in una Frontiera di speranza
Scheda film di Moonrise Kingdom
- Titolo originale: Moonrise Kingdom
- Regia: Wes Anderson;
- Soggetto e sceneggiatura: Wes Anderson, Roman Coppola;
- Interpreti: Kara Hayward (Suzy Bishop), Jared Gilman (Sam Shakusky), Bruce Willis (Cap. Sharp), Edward Norton (Randy Ward), Frances McDormand (Laura Bishop), Bill Murray (Walt Bishop), Tilda Swinton (Servizi Sociali), Bob Balaban (narratore), Harvey Keitel (Comandante Scout Pierce), Jason Schwartzman (cugino Ben);
- Origine: USA, 2012;
- Durata: 94’;
- Temi: CINEMA, STILI DI VITA ALTERNATIVI
Prossimo appuntamento con CinECOmedy 2021, giovedì 8 luglio, quando verrà proposto al pubblico della casa nel Parco di Torino In viaggio con Jacqueline di Mohamed Hamidi.
Gli appuntamenti inizieranno alle ore 21.30 e le proiezioni avverranno nel rispetto delle normative anti-Covid vigenti, quindi con l’adeguato distanziamento fisico, l’utilizzo di mascherine e un numero di posti limitato. Il posto a sedere potrà essere prenotato mandando una mail a prenotazioni@fondazionemirafiori.it Per informazioni si potrà scrivere a info@fondazionemirafiori.it.