Plastic tax e sugar tax slittano a luglio 2021. Il governo decide il rinvio a causa della crisi economica provocata dal Covid-19.
La plastic tax, ovvero la tassa sulla produzione e il consumo di imballaggi in plastica monouso, è stata nuovamente rinviata. L’applicazione della misura era prevista in data primo gennaio 2021. La nuova Legge di Bilancio varata dal governo, però, dispone diversamente.
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La tassa, infatti, non vedrà la luce prima di luglio 2021.
Non si tratta di una novità, in quanto la manovra 2020 stabiliva che la tassa dovesse entrare in vigore a luglio 2020. Tuttavia la grave crisi economica di questi mesi ha portato il governo a rinviare tutto all’anno successivo.
Plastic tax
Ma cosa prevede di preciso la plastic tax? Si tratta di una imposta sul consumo dei prodotti con singolo impiego, ovvero non riciclabili. Costerà 45 centesimi per ogni chilo di plastica prodotto, compreso il Tetra Pak. A dover pagare l’imposta sarà chi produce, acquista o importa i MACSI (gli oggetti in plastica monouso e cioè ideati per non essere riutilizzati).
Lo scopo è quello di ridurne il consumo e, di conseguenza, l’inquinamento da plastica.
Sugar tax
Anche la sugar tax, tassa sulle bibite da zucchero, ha subito la stessa sorte. Questa tassa verrà applicata alle bevande gassate e zuccherate e sarà pari a circa 10 centesimi a litro per i prodotti finiti. Per i prodotti non finiti, che verranno quindi utilizzati per un successivo ciclo di produzione, l’imposta sarà di 0,25 centesimi per chilogrammo.
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La sugar tax vuole promuovere il consumo di acqua e bevande non zuccherate al fine di tutelare la sanità pubblica contro obesità, diabete e altre malattie correlate.
Lo stop di queste due tasse è stato fortemente voluto da Italia Viva. La data di luglio 2021 non è che un compromesso tra chi era deciso a rispettare i termini e chi invece voleva rimandare tutto di un altro anno.
Questo ulteriore rinvio ha incontrato l’immediato disappunto di molte associazioni ambientaliste che avevano già fatto sentire la loro voce ad aprile.