Pollini e allergie: nel 2020 la concentrazione più elevata degli ultimi 30 anni

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Pollini e allergie: nel 2020 la concentrazione più elevata degli ultimi 30 anni ultima modifica: 2020-05-20T12:17:19+02:00 da GreenElle
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La primavera 2020 si presenta come una stagione particolarmente difficile per i soggetti allergici a causa di un incredibile aumento della concentrazione di pollini nell’aria.

Pollini e allergie: occhi arrossati, naso chiuso e difficoltà respiratorie, come tosse e asma, nel corso di questa primavera 2020 rappresentano una dura prova per i soggetti allergici.

In particolare, nel periodo compreso tra marzo e luglio si osserva un aumento della concentrazione del polline, pulviscolo giallo o arancione proveniente dalle piante. Gli effetti sono maggiori nel corso delle tipiche giornate primaverili, calde e ventilate.

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Pollini e allergie nella primavera 2020

Secondo le rilevazioni effettuate da alcuni istituti di ricerca, come FEM (Fondazione Edmund Mach), quest’anno si riscontra un aumento della concentrazione di pollini, soprattutto di carpino e betulla, pari a circa 6 volte quelli normali.

Questa concentrazione così elevata ha raggiunto il valore più alto rispetto a quello medio degli ultimi 30 anni.

Anche le graminacee, soprattutto nei giorni più ventosi, rappresentano una fonte di rischio per chi soffre di allergie.

Pollini e allergie: come proteggersi

Maledetta primavera: rimedi naturali contro l’allergia

La sovrapposizione di alcuni sintomi delle vie respiratorie con quelli tipici del Covid-19 ha preoccupato molti pazienti allergici. Tuttavia, un aspetto sintomatologico importante, come l’assenza di febbre, permette di differenziare due problematiche così differenti. In più, i sintomi allergici tendono a regredire in risposta ad eventuali terapie farmacologiche.

In questo periodo indossare correttamente la mascherina può rappresentare un aiuto, non solo contro il rischio di contagio da Coronavirus. Può, infatti, contribuire anche a ridurre l’inalazione di pollini e contrastare la comparsa dei sintomi più intensi quando ci si trova fuori casa.

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In ogni caso è preferibile non uscire negli orari in cui si riscontra una maggiore concentrazione dei pollini. Meglio, quindi, uscire di prima mattina o in tarda serata. Se possibile, può risultare utile a scopo preventivo trascorrere un breve soggiorno in un ambiente con clima marino durante il periodo della pollinazione.

Se si viaggia in auto o in treno, si consiglia di non tenere i finestrini aperti.

Nelle passeggiate fuori porta, si raccomanda di evitare gli ambienti in cui ci sia stato un recente taglio di erba.

Per evitare che i pollini entrino in casa, invece, è opportuno tenere chiuse le finestre nelle ore della giornata a maggiore concentrazione.

Altro consiglio utile è quello di aumentare la frequenza con cui si lavano i capelli, sui quali tende a depositarsi il polline che può finire sul cuscino durante il riposo notturno.

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Vive a Roma ma mantiene saldo il legame con il suo sud. Appassionata di scrittura sul web, si interessa a tutto ciò che ruota intorno al mondo 'verde': dall'alimentazione cruelty-free alla mobilità sostenibile, dalla cosmetica ai rimedi naturali, il tutto nell'ottica del benessere per l'uomo e l'ambiente.

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