Lo scorso 19 aprile 2017 la Commissione europea ha diffuso la comunicazione di un’iniziativa per promuovere la Crescita blu (Blue Growth) nei Paesi del bacino del Mediterraneo Occidentale.
Si tratta di una strategia che tende a valorizzare le possibilità latenti del mar Mediterraneo occidentale e delle coste europee che su di esso si affacciano, creando nuove opportunità di lavoro in modo sostenibile, promuovendo la ricerca scientifica e tecnologica e la cooperazione tra ricerca e industria.
Gli stati coinvolti nel programma di Crescita blu europea sono l’Italia, la Francia, la Spagna, il Portogallo e Malta, con i nodi principali del traffico marittimo occidentale: Barcellona, Marsiglia, Napoli, le isole Baleari e la Sicilia.
Faranno parte del programma anche cinque Paesi partner del progetto, situati sulla sponda sud del Mediterraneo: l’Algeria, la Libia, la Mauritania, il Marocco e la Tunisia.
L’iniziativa è nata dopo anni di dialoghi tra i dieci Paesi coinvolti, in seguito alla dichiarazione ministeriale sull’economia blu approvata dall’Unione per il Mediterraneo (UpM) il 17 novembre 2015.
Finalità del progetto di crescita blu nel bacino del Mediterraneo Occidentale
Gli obiettivi dell’iniziativa sono essenzialmente tre:
- uno spazio marittimo più sicuro e protetto, attraverso la cooperazione e l’immediata reazione degli Stati coinvolti, qualora dovessero accadere incidenti con sversamenti di petrolio. Secondo la Commissione europea le azioni da svolgere sono: il potenziamento delle infrastrutture di monitoraggio del traffico marittimo e il continuo scambio di dati tra i Paesi coinvolti.
- un’economia blu resiliente ed intelligente: l’economia blu o blue economy comprende le attività umane che sfruttano il mare, le coste e i fondali per determinate attività industriali e lo sviluppo di servizi, come la pesca, le biotecnologie marine, il turismo marittimo, il trasporto marittimo, le energie rinnovabili marine, secondo modalità di sostenibilità ambientale.
- una migliore amministrazione del mare: per questo obiettivo le indicazioni della Commissione parlano di pianificazione spaziale, di conoscenza approfondita dell’ambiente marino, della sua flora e della sua fauna, e della pesca sostenibile.
Il progetto è finanziato da fondi internazionali già esistenti dell’Unione europea: la speranza è che l’iniziativa generi altri finanziamenti, sia da investitori pubblici, sia privati.
La crescita blu in dettaglio
La Crescita blu è un’iniziativa a lungo termine atta a sostenere una crescita sostenibile nei settori marino e marittimo.
Il progetto si basa sull’idea che mare e oceano rappresentino un potenziale per l’economia dell’Europa, oltre che rappresentare l’azione che la politica ha intrapreso per conseguire gli obiettivi a cui punta la cosiddetta strategia Europa 2020, per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva dello sfruttamento marittimo entro, appunto, il 2020.
Per una crescita blu sostenibile in Europa, sono cinque i settori su cui puntare:
- turismo costiero e marittimo
- energie rinnovabili marine
- acquacoltura
- risorse minerali marine
- biotecnologie blu
Secondo i dati della Commissione europea, l’economia blu impiega 5,4 milioni di persone e genera un valore aggiunto lordo di quasi 500 miliardi di euro l’anno, ma sembra che alcuni settori presentino ulteriori margini di crescita.
Conclusioni
L’iniziativa consentirà all’Unione europea e ai paesi vicini di collaborare con lo scopo di aumentare la sicurezza e la protezione in mare, promuovere una crescita blu sostenibile, creare posti di lavoro e preservare gli ecosistemi e la biodiversità marine.
Queste le parole di Karmenu Vella, Commissario europeo per l’Ambiente, gli affari marittimi e la pesca, a proposito del progetto e della cooperazione dei dieci Stati coinvolti: «Milioni di turisti hanno un’immagine positiva associata al Mediterraneo occidentale. Come altri milioni di persone che vivono nella regione, essi comprendono il fragile legame tra conservazione degli habitat e delle tradizioni nazionali e garanzia della sostenibilità economica. L’economia blu è importante per ciascuno dei paesi coinvolti e questi paesi hanno riconosciuto il valore della cooperazione».
Johannes Hahn, Commissario per la Politica europea di vicinato e i negoziati di allargamento, ha invece detto: «Questa nuova iniziativa regionale riconosce e sfrutta il potenziale economico del Mediterraneo e del suo litorale per rafforzare ulteriormente la crescita economica, contribuire alla creazione di posti di lavoro e, a termine, alla stabilizzazione della regione. Si tratta di un passo avanti importante verso il rafforzamento della cooperazione e del coordinamento tra i paesi partecipanti».