Viaggio lungo il Po sulle orme di Mario Soldati

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Viaggio lungo il Po sulle orme di Mario Soldati ultima modifica: 2017-05-07T08:30:17+02:00 da Sara Panarella
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Era il 1957 quando andò in onda il primo vero e proprio itinerario enogastronomico televisivo: Viaggio lungo la Valle del Po: alla ricerca dei cibi genuini. Si trattò di 12 puntate che sono oggi rivissute grazie all’iniziativa di un gruppo di giovani che a 60 anni di distanza hanno ripercorso lo stesso itinerario che percorse all’epoca l’autore della trasmissione, Mario Soldati.

Chi era Mario Soldati?

Torinese di nascita, classe 1906. Fu scrittore, giornalista, regista, sceneggiatore e autore televisivo. Sono suo alcuni dei film più conosciuti del nostro cinema. Tra questi Piccolo mondo antico con Alida Valli e La donna del fiume con Sophia Loren. Tra i libri ricordiamo Vino al vino in cui proseguì il viaggio alla scoperta dei cibi e sapori del territorio italiano così come aveva iniziato a fare con Viaggio lungo la valle Po.

Mario Soldati mentre prepara una puntata del Viaggio lungo il Po
Mario Soldati mentre prepara una puntata del Viaggio lungo la Valle del Po

E oggi?

Sessant’anni dopo cinque giovani viaggiatori hanno deciso di omaggiare Mario Soldati e il suo lavoro ripercorrendone il cammino. Si tratta di Michele Lecci, Matteo Rubbini, Ruggero Veronese, Mirko Scappellato e Daniele Bisceglia. Ferraresi, sono arrivati ai piedi del Monviso, nel luogo di nascita del Po. Partenza da Pian del Re avvenuta il 25 Aprile. Oggi termineranno il loro tour essendo già arrivati ieri nel Delta del “nostro fiume più grande, più lungo, più bello, più caro“, così come ebbe a dire lo stesso Soldati nella prima puntata della sua trasmissione.

I nostri cinque giovani viaggiatori in una loro foto scattata a Pavia e pubblicata su facebook. Alle loro spalle il Ponte coperto
I nostri cinque giovani viaggiatori in una loro foto scattata a Pavia e pubblicata su facebook. Alle loro spalle il Ponte coperto

Sessant’anni sono, tecnologicamente parlando, un’abisso: diversamente da ciò che accadde all’epoca abbiamo potuto seguire il viaggio quasi in diretta riguardando infinite volte ciò che ci é piaciuto e interessato.

Rimane valida la domanda che lo stesso Soldati si pose all’inizio del percorso: Perché rifare un viaggio già fatto?”. La sua risposta è per molti aspetti degna di essere meditata: “Mi sono rimaste delle curiosità”. Risposta ancor più valida oggi dopo tanti anni di distanza da quel primo momento. Come si usa dire, tanta acqua sotto i ponti è passata e cosa è rimasto di quell’Italia che attraversò Mario Soldati?

Intanto è cambiata l’attenzione per l’ambiente. Così insieme a incontri legati al cibo, alle ricette, alla cultura dei luoghi, i nostri viaggiatori hanno incontrato studiosi ed esperti di problematiche ambientali.

Dove nasce il Po

Nella prima tappa del viaggio  i nostri naviganti hanno incontrato il Prof. Stefano Fenoglio, idrobiologo dell’Università del Piemonte Occidentale. Molte le preoccupazioni spiegate dal Professore. Tra queste una è la tropicalizzazione del fiume. Piove meno in termini di frequenza ma cade molta pioggia tutta insieme quando ciò accade. Quindi si alternano periodi di secca ad altri in cui il livello delle acque sale molto. Questo fenomeno causa un cambiamento notevole rispetto a ciò che accadeva in passato. Inoltre i ghiacciai stanno scomparendo e noi umani abbiamo bisogno di sempre più acqua.

Questa carenza porterà a far sopravvivere solo alcuni degli organismi che oggi popolano queste acque. Riducendo l’acqua diminuirà anche la biodiversità e con essa anche la capacità di autodepurazione del fiume. Ecco perché è fondamentale trovare il modo di utilizzare in modo più razionale l’acqua riducendo al minimo gli sprechi.

Stefano Fenoglio Docente di Ecologia dell’Università del Piemonte orientale. Foto: osservatoriodelpaesaggio.org
Stefano Fenoglio Docente di Ecologia dell’Università del Piemonte orientale. Foto: osservatoriodelpaesaggio.org

Altra problematica è legata alla gestione dell’acqua dolce. Nonostante sia quella che utilizziamo praticamente per tutto ciò che riguarda le nostre vite, rappresenta un piccolissimo 0,0002 di tutta l’acqua disponibile sulla Terra. Dovremmo prendercene cura, vista l’esigua quantità di quest’elemento così importante per noi. Nonostante ciò i fiumi sono lasciati ad una gestione d’emergenza. Parliamo di loro  quando accade qualche calamità ma continuiamo a costruire negli alvei dei fiumi.

Le Vallere

Tra le varie tappe anche Torino, dove alla Cascina Le Vallere i nostri viaggiatori hanno incontrato Ippolito Ostellino, direttore della Riserva del Parco del Po e collina torinese  e oggi anche della riserva della biosfera Unesco MAB Man and Biosphere.

Ippolito Ostellino
Ippolito Ostellino durante l’incontro con i cinque viaggiatori. Foto: pagina fa dell’avventura

Suo l’invito a ritrovare un’alleanza tra uomo e natura. Negli anni ’50 alcuni elementi di questa amicizia ancora rimanevano. La gente usava il fiume, lo abitava. Le Vallere ad esempio erano il Lido Vallere, vallette di sabbia dove all’epoca trovavano riposo e divertimento i Torinesi nei giorni liberi. Poi l’industrializzazione ha tracciato un solco di lontananza tra uomo e natura e il fiume è diventato un nemico da cui difendersi. Discorso che si riallaccia a quanto detto da Fenoglio in precedenza: perché noi esseri umani abbiamo invaso lo spazio del fiume?

Pavia e il Ticino

Proseguendo il viaggio i nostri naviganti hanno incontrato poi la dottoressa Licia Guzzella, dell’Isra-Cnr, sede di Brugherio. L’Isra è l’istituto del CNR, Consiglio superiore delle ricerche che si occupa di Ricerca sulle acque. Qual miglior luogo per parlare di acque se non il punto di incrocio fra Po e Ticino, nei pressi di Pavia?

Moltissime le informazioni fornite dalla dottoressa Guzzella relative all’inquinamento del fiume. Discorso che ha portato ad allargare il raggio d’interesse a tutti i suoi affluenti, visto che questa corsa verso il mare lega come una rete i destini di tutti i fiumi, ma anche i laghi, che in qualche modo si uniscono. Come viene monitorata la condizione dei fiumi, quali sono gli inquinanti e quali i rimedi. Una vera e propria lezione che chi è interessato potrà ritrovare guardando i video caricati sulla pagina Facebook del viaggio.

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Naturalmente l’attenzione ambientale non era la sola in questo affascinante viaggio. Primaria l’attenzione per il cibo così come anche Soldati aveva ben espresso. “Viaggiare è conoscere. E qual è il modo più semplice per viaggiare? Mangiare, perché nel cibo c’è tutto. Nella cucina c’è il clima, la pastorizia, l’agricoltura, la pesca e nel modo di cucinare c’è la tradizione di un popolo, la storia, la civiltà di un popolo.”  

Immagine di anteprima: Dal reportage fotografico del viaggio

Viaggio lungo il Po sulle orme di Mario Soldati ultima modifica: 2017-05-07T08:30:17+02:00 da Sara Panarella
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Viaggio lungo il Po sulle orme di Mario Soldati ultima modifica: 2017-05-07T08:30:17+02:00 da Sara Panarella

Vive a Torino, bibliotecaria. Si laurea in Filosofia interessandosi di bambini e multiculturalità e si avvicina alla psicoanalisi e alla cura del pensiero. Ha poi quattro bimbi e un cane che insieme a tanta effervescenza aggiungono interessi nuovi, maggior attenzione per l’ambiente e gli antichi mestieri e saperi, lavorazione dell’argilla, uncinetto, raccolta e utilizzo delle erbe. Una moderna “Strega in famiglia”!

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