Si sa, quando i parenti ti regalano i frutti del proprio orto è sempre una gioia. Si mangiano alimenti di stagione che fanno bene e sono a costo e a Km zero. L’unica nota dolente sono le quantità. Quando è tempo di un determinato ortaggio si viene sommersi e, per chi come me non ama sprecare cibo, la felicità si fa dramma. L’unica soluzione è dunque ingegnarsi, tirarsi su le maniche e iniziare a conservare per l’inverno.
Ecco cosa ho fatto con i fichi di mio suocero. Mi è bastato dare una lavata veloce ai frutti, tagliarli in due, adagiarli su una tavola e, complice il sole caldo del Salento, metterli a essiccare in un luogo assolato. Per evitare che gli animali ci possano andare sopra, li ho coperti con una leggera stoffa. Il tulle delle bomboniere va benissimo. Essendone però sprovvista, ho optato per un pezzo di zanzariera in cotone che non utilizzavo più, un ritaglio che mi avanzava e che avevo conservato.
Una volta al sole bisogna ricordarsi di metterli al riparo dall’umidità della notte ritirandoli in casa la sera per poi rimetterli all’esterno al mattino. Inoltre, per evitare che la retina che abbiamo messo a protezione si appiccichi al frutto, è consigliabile sollevarla di tanto in tanto. Infine, vi consiglio di rigirare i fichi anche quotidianamente in modo che secchino bene da entrambe le parti.
I fichi sono pronti quando non sono troppo secchi. Risulterebbero duri e immangiabili per chi non ha denti forti e perderebbero il loro sapore intenso e dolce. Io li ritiro nelle buste di carta del pane che conservo per il riutilizzo. Attenzione però, possono essere conservati solo quando sono ben asciutti. Per questo ho preferito dare una passata in forno a bassissima temperatura. In questo modo sarete sicuri che i frutti non ammuffiranno rendendo vano tutto il vostro lavoro.
Così, quest’inverno potrò gustarmi i fichi di mio suocero. Conterranno preziosi sali minerali che faranno bene all’organismo e integreranno la mia dieta vegetariana con calcio, potassio, ferro, sodio e fosforo. Potrò anche assumere vitamine stando attenta però alle quantità e alle calorie. Ma soprattutto i fichi che ho essiccato avranno il sapore del sole e del mare del Salento oltreché dell’affetto della persona che con cura li ha raccolti e me li ha donati. Per tutti questi motivi trovo ingiusto il detto: “Non vali un fico secco”.

grazie per gli utili consigli