L’Italia cambia strada. Questa la frase che verrà ripetuta tra scampanellii e gioia alla prossima bicifestazione prevista per il 28 aprile a Roma e indetta dal movimento #salvaiciclisti.
Considerando le innumerevoli difficoltà che affrontano gli Italiani nello spostarsi in bici, #salvaiciclisti è un’iniziativa che sembra calzare a pennello. Cities fit for cycling, giunta da Oltremanica l’8 febbraio 2012, grazie all’interessamento di un gruppo di bike-bloggers, sembra una manna giunta dal cielo. Lanciata dalla prima pagina del Times di Londra, a seguito della morte di Mary Bowers, giornalista ciclista tramortita da un camion mentre si recava in redazione, la campagna di informazione e sensibilizzazione è stata accolta con grande entusiasmo in tutto il mondo, soprattutto sul web.
Oltre alla legittima richiesta di più interesse, maggiore sicurezza e più percorsi dedicati alle biciclette, il movimento globale cerca il coinvolgimento concreto delle autorità competenti facendo leva sull’opinione pubblica. L’attenzione è dunque puntata su strade quantitativamente e qualitativamente carenti.
Dando uno sguardo a Twitter e a Facebook, i social media in cui la campagna sembra trovarsi a proprio agio, chiunque può assistere e partecipare alla vivace querelle che anima alcuni degli attori coinvolti nella questione. I più arrabbiati sono i pedoni che rimproverano ai ciclisti l’utilizzo improprio dei marciapiedi. Dal canto loro i ciclisti si giustificano spiegando che in alcune strade non esiste posto per loro.
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L’acceso dibattito che si registra in Italia tra le diverse fazioni, testimonia tutto l’interessamento creatosi intorno all’argomento, rappresentando un esempio virtuoso di cittadinanza attiva. Sicuramente la discussione potrà proseguire al sit-in romano, in contemporanea ad altre capitali europee. L’appuntamento nazionale, sarà anche l’occasione per chiedere al Governo leggi certe e interventi più decisivi per la sicurezza di chi si avvale delle due ruote. Dati alla mano sono 2556 i ciclisti morti negli ultimi 10 anni solo nel nostro paese. Cifre non trascurabili e che nella classifica europea sulla mortalità ci fanno guadagnare un indecente terzo posto.
I benefici che offrono gli spostamenti su due ruote ormai tutti li conoscono e sono molteplici. Diverse iniziative hanno appurato di come ci si riesca a spostare in maniera più veloce nei grossi e spesso decongestionati centri urbani. La salute di chi pedala ne guadagna grazie al movimento senza contare poi che pedalare permette di vivere lo spazio in maniera più coinvolgente ed è possibile fare esperienze piene anche di socializzazione, oggi sempre più inconsuete.
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