Building Bridges, la scultura di Lorenzo Quinn approda a Martina Franca

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Building Bridges, la scultura di Lorenzo Quinn approda a Martina Franca ultima modifica: 2025-04-14T14:29:18+02:00 da Marco Grilli
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Building Bridges, l’imponente installazione artistica di Lorenzo Quinn che simboleggia ponti di pace, resterà a Martina Franca dal 4 aprile al 1° settembre

Sei paia di mani alte più di dieci metri che si congiungono per creare ponti: “Building Bridges”, la sontuosa installazione artistica del celebre scultore Lorenzo Quinn, è giunta dal 4 aprile in Piazza XX settembre a Martina Franca (Ta), dove resterà fino al 1° settembre per deliziare residenti e turisti col suo potente e necessario messaggio di pace.

Building Bridges

L’opera

Sei ‘ponti’ a forma di mani per celebrare l’unione e la pace nel mondo, con la speranza che tutte le persone che li vedranno cambino in meglio. Ogni paio di mani rappresenta uno dei valori universali dell’essere umano: amicizia, saggezza, aiuto, fede, speranza e amore”, il commento di Lorenzo Quinn per la presentazione dell’opera.

“Building Bridges”, realizzata in polistirene espanso e rivestimento in poliurea (dimensioni 1.120 x 2.589 x 5.654 cm), è stata installata nel maggio 2019 all’Arsenale di Venezia, in occasione della 58^ esposizione internazionale d’arte della città veneta, da sempre simbolo di apertura, incontro e multiculturalismo. L’arte di Quinn, figlio del noto attore Anthony e scultore di fama internazionale che ha esposto nelle sedi più prestigiose, ha come obiettivo la comunicazione di valori universali comuni.

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Come spiegato dall’artista, le sei coppie di mani unite in differenti e suggestive pose nella costruzione di ponti di pace e speranza, simboleggiano bisogni e desideri basilari per l’umanità tramite sei valori universali: l’amicizia per costruire un futuro comune; la saggezza per giungere a decisioni reciprocamente vantaggiose; l’aiuto per cementare relazioni durature; la fede per confidare nel proprio cuore e nella propria autostima; la speranza quale perseveranza in sforzi degni di successo, ed infine l’amore ovvero lo scopo alla base di tutto.

Le mani sono un motivo ricorrente nell’arte di Quinn per la loro capacità di comunicare intento ed azione e di muovere più leve emotive. A Venezia lo scultore aveva già stupito con la realizzazione di Support, l’installazione caratterizzata dalle due magnifiche “giant hands” posizionate a Canal Grande, nell’area di Rialto, per sorreggere simbolicamente l’hotel Ca’ Sagredo. Le due mani di otto e nove metri invitano ad una riflessione sulla fragilità di questo luogo così speciale ed ammirato in tutto il mondo, messo a rischio dai cambiamenti climatici e dall’innalzamento di quell’acqua su cui ha sempre prosperato. Un’altra opera che testimonia la coscienza ecologista di Quinn, che nella sua arte ha sempre preso a cuore il tema della tutela ambientale.

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“Vorrei che, se la mia arte avesse un effetto, provocasse azioni di gentilezza che diano speranza al mondo. Come artista, come padre e come persona, aspiro a lasciare il mondo in condizioni migliori di quelle in cui sono nato. Il mondo è un dono meraviglioso ma precario, in cui la vita su questo pianeta è mantenuta in un delicato equilibrio”, il messaggio ecologista di Quinn, improntato al rispetto per la Madre Natura.

Al di là dell’installazione fissa veneziana, Quinn ha pensato che il messaggio di “Building Bridges” fosse troppo importante per rimanere confinato nella sola città veneta. Ecco dunque l’idea di creare una versione più piccola ed itinerante, che prima di Martina Franca è già stata esposta a Marina di Pietrasanta (Lu) ed a Vieste (Fg) in Italia ed a Barcellona in Spagna. Prossima tappa Emirati Arabi: le mani unite a creare ponti continuano il loro viaggio all’insegna di un messaggio di pace e speranza.

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L’inaugurazione

La storia dell’umanità non ha mai conosciuto vero progresso quando ci siamo rinchiusi nelle nostre differenze. È sempre avanzata, invece, quando abbiamo avuto il coraggio di aprirci, di tendere la mano all’altro, di accogliere la diversità come una ricchezza e non come una minaccia. Le mani, intrecciate in un disegno universale, si ergono a simbolo di un desiderio profondo: annullare le distanze che separano i nostri cuori. Si tendono oltre confini invisibili, abbracciando l’essenza dell’unità: saggezza, speranza, amore, aiuto, fede, amicizia”, ha dichiarato la direttrice artistica Felicia Cigorescu, curatrice della mostra nella città pugliese, traducendo il messaggio della spettacolare opera di Quinn.

Le mani, simbolo potente di connessione, diventano il fulcro di un’esperienza artistica che invita a riflettere sulla nostra comune umanità. In un mondo spesso diviso, Building Bridges si propone di unire cuori e menti, celebrando la diversità e incoraggiando l’incontro tra culture”, ha ribadito Vincenzo Angelini, assessore al Turismo ed al Marketing Territoriale del Comune di Martina Franca.

L’esposizione  è stata organizzata con il patrocinio ed il sostegno dell’assessorato al Turismo ed al Marketing Territoriale del Comune di Martina Franca e della Regione Puglia. In occasione dell’inaugurazione dello scorso 4 aprile, dopo una breve introduzione di Cigorescu, Quinn ha sottolineato l’importanza di quest’opera che mira a creare ponti in quest’epoca così difficile, segnata da guerre e tensioni internazionali.

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Il messaggio di “Building Bridges”, fissato per sempre grazie all’installazione permanente nella città d’arte per eccellenza di Venezia, luogo di nascita della madre dello scultore, continua a viaggiare e diffondersi altrove con la versione itinerante, che lo stesso Quinn ha voluto tornasse di nuovo in Puglia, dopo il grande successo ottenuto a Vieste. Lo scultore ha ringraziato tutti gli organizzatori e gli addetti ai lavori, si è rallegrato per la presenza di molti giovani e ha espresso l’auspicio che “Building Bridges” porti felicità tra la gente ed anche a Martina Franca possa replicarsi la bella esperienza di Vieste, che lo ha fatto innamorare della Puglia.

Dopo Quinn hanno preso la parola l’assessore al Turismo ed al Marketing Territoriale di Martina Franca, Vincenzo Angelini, e la vice-sindaca del Comune pugliese, Annunziata Convertini. Angelini, dopo i ringraziamenti di rito, ha ribadito la forte volontà dell’attuale amministrazione di valorizzare gli spazi urbani anche con opere d’arte di indiscussa bellezza e di importanza internazionale. L’arte, secondo l’assessore, non deve essere considerata un lusso ma uno strumento per elevare gli animi e ridefinire l’anima della stessa città, che con questa ed altre iniziative si sta facendo apprezzare anche in questo campo. Ha chiuso gli interventi la vicesindaca Convertini, che si è appellata al valore della pace dell’opera e ha riassunto l’iniziativa nella volontà di guardare verso l’alto, ovvero verso ciò che eleva e costruisce, conservando le identità ma aprendo alla pace ed al futuro. La serata si è conclusa sulle dolci note della giovane violinista Sofía Rodríguez, vincitrice del talent spagnolo “Prodigios”.

“Building Bridges” meraviglia, stupisce ed invita alla riflessione: i ponti a forma di mani intrecciate paiono slanciarsi verso un futuro utopico dove non troveranno più spazio odio e guerre.

[Credits foto: lorenzoquinn.com]

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Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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