BreathTaking è il titolo dell’installazione fotografica ideata e realizzata da Fabrizio Ferri, in esposizione al Museo di Storia Naturale di Milano.

Susan Sarandon, Isabella Rossellini, Willem Dafoe, Julianne Moore e Naomi Watts sono soltanto alcune delle star del cinema internazionale che hanno scelto di prestare il proprio volto a BreathTaking, il progetto artistico del brillante fotografo Fabrizio Ferri che ritrae personaggi celebri nell’atto di soffocare a causa dei rifiuti di plastica.
L’esposizione è attualmente allestita e visitabile presso il Museo di Storia Naturale di Milano. L’idea di Ferri è quella di trasmettere, con immagini di raffinata drammaticità, la grandezza devastante dell’impatto che le plastiche e le microplastiche hanno sugli oceani e, di conseguenza, sulla vita di diverse specie e dell’uomo.
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Dodici immagini che lasciano senza fiato e che vedono tra gli altri protagonisti Helena Christensen, Misty Copeland, Charlotte Gainsbourg, Gala Gonzalez, Bridget Moynahan e Carolyn Murphy. A rendere BreathTaking un’esperienza ancora più suggestiva è la possibilità di muoversi nello spazio dell’allestimento indossando delle particolari cuffie occasionalmente realizzate da Marina Abramovich.
Il concept è quello di esplorare il silenzio solenne del mare, lo stesso che caratterizza gli abissi e le specie che li abitano, accomunate da un destino doloroso in cui la plastica gioca il ruolo di spietato invasore. Ad evocare tale suggestione è anche la presenza di oggetti di vario genere rinvenuti nei mari e negli oceani. Sono rifiuti che nelle immagini diventano fatali per le celebrità che hanno contribuito alla realizzazione di BreathTaking, in prima linea Susan Sarandon.

L’attrice, in occasione della presentazione della mostra, si è mostrata sinceramente preoccupata della crescente entità che il problema sta acquisendo, espandendo i suoi effetti dalle acque alla terraferma.
Se pensiamo alla plastica nei mari, infatti, tendiamo spesso ad immaginare oggetti di piccole e grandi dimensioni o a fenomeni come le isole di plastica. Ma non si tratta affatto di una forma di inquinamento che si limita a questo. È ormai assodato che le microplastiche si siano infiltrate negli ecosistemi e negli organismi degli esseri viventi che li abitano, uomo compreso.
BreathTaking, attraverso i suoi scatti eleganti e angoscianti, propone un discorso di grande qualità artistica e atto a tenere acceso un dibattito che sfugge troppo spesso all’ordine del giorno. È una mostra dalla bellezza preziosa e cruda, dalle cui immagini emerge una sofferenza esplicita, potente, insopportabile.
È proprio ciò che è successo a Fabrizio Ferri, ispirato dalla visione di una foto con un delfino morto a causa di una busta di plastica. Un’immagine che lascia senza fiato e senza parole, che porta a domandarsi cosa sta succedendo al nostro Pianeta e quanto siamo responsabili di gesti apparentemente innocui nella loro disattenzione, ma che concorrono a determinare una tragedia di dimensioni globali di cui siamo carnefici e vittime.
BreathTaking sarà al Museo di Storia Naturale di Milano fino al 27 aprile 2025, ma il senso degli scatti e dell’arte di Fabrizio Ferri deve necessariamente restare impresso nei nostri occhi e nelle nostre coscienze. Sta agli umani assumersi la responsabilità di tutto questo, sta a loro l’obbligo morale di porvi rimedio.
