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Anziani in montagna, il decalogo per evitare pericoli

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Anziani in montagna, il decalogo per evitare pericoli ultima modifica: 2023-02-09T06:41:08+01:00 da Marco Grilli
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Il Club alpino italiano e la Società italiana di gerontologia e geriatria hanno redatto un vademecum per minimizzare i rischi legati alle escursioni in montagna degli anziani

Luogo di pace, relax e straordinaria bellezza,  la montagna è da sempre meta prediletta per le vacanze degli anziani. Ogni anno oltre 100mila over 65 vi si recano per godere dello splendore della natura, riposarsi e fare escursioni. Al fine di evitare di incorrere in pericoli nel corso del trekking ad alta quota, il Club alpino italiano (Cai), in collaborazione con la Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg), ha pensato di stilare un vademecum ricco di consigli e rivolto principalmente alle persone che hanno più di 65 anni ma utile a tutti.

I consigli del vademecum

Con due semplici parole, soft e slow, il primo punto del decalogo chiarisce subito il senso e il limite delle passeggiate in montagna per i non più giovani, “caratteristica dei seniores sono le escursioni con limitato sforzo fisico e con andatura lenta, così da poter apprezzare il paesaggio e la compagnia. L’importante non è la mèta, ma il percorso per raggiungerla”.

In generale, il trekking a quote non eccessivamente elevate costituisce un’esperienza salutare, divertente e appagante per gli anziani amanti della montagna, l’importante però è che vengano scelti percorsi adatti all’età, allo stato di salute ed al livello di allenamento. Serve infatti molta attenzione, perché “tra gli anziani che vanno regolarmente in montagna ben uno su dieci ha un evento avverso, che può essere una caduta, un malore o un incidente”, spiega Franco Finelli, presidente uscente della commissione centrale medica del Cai.

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Per la scelta dell’itinerario vanno valutati alcuni aspetti fondamentali, quali il dislivello, la lunghezza, il tipo di terreno, i tempi e la quota. Sempre utile si rivela la consultazione del meteo e del bollettino valanghe, ancora meglio poi se l’itinerario viene comunicato sia ad un familiare prima della partenza, che al gestore del rifugio con dati riguardanti la mèta e il numero dei partecipanti all’escursione.

Secondo i redattori del vademecum gli eventi avversi sono largamente prevenibili. “Basta semplicemente seguire qualche utile accorgimento nella scelta della mèta, dell’attrezzatura, dell’abbigliamento e dell’alimentazione”, spiega Alessandra Marengoni, coordinatrice Sigg del decalogo e direttore dell’unità di geriatria dell’Asst Spedali Civili di Montichiari (BS). “È bene inoltre prepararsi adeguatamente dal punto di vista dello stato di salute: buona norma consultare il proprio medico prima di partire, mantenere una elevata aderenza alle terapie croniche e alle vaccinazioni consigliate, facendo infine attenzione a cosa mettere in valigia e ai numeri di telefono da contattare in caso di bisogno”.

Per quanto riguarda l’attrezzatura va valutata la possibilità di repentini cambiamenti meteo ed è bene che sia sempre idonea alla tipologia di itinerario, alla stagione ed alla quota. Il decalogo cita: mappa del percorso, bastoncini telescopici, occhiali da sole e crema protettiva, copri-zaino, cellulare con powerbank esterna e app GeoResQ, kit di primo soccorso, fischietto e telo termico.

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Gli stessi parametri vanno valutati  per l’abbigliamento, che necessariamente non deve fare a meno di un intimo di ricambio, calze, pile e giacca a vento, mantellina da pioggia, guanti, cappello/berretto/cuffia di lana, nonché calzature robuste e con suola anti-scivolo.

Passando all’alimentazione, prima di incamminarsi in montagna ogni anziano deve dotarsi di un’adeguata scorta idrica ed alimentare, valutando attentamente l’introito di liquidi durante la giornata. “Serve cibo altamente calorico, ma facilmente digeribile e di rapida assimilazione, come barrette energetiche e frutta secca. Evitare le bevande alcoliche. Utili gli integratori salini, salvo diversa prescrizione medica”, si legge nel decalogo.

Camminare all’aria aperta, in piacevole compagnia ed in uno scenario di bellezze naturali, rappresenta un beneficio notevole per un invecchiamento attivo e in salute. “Il mantenimento della forma fisica è una priorità per tutti gli anziani e sono già moltissimi gli over 65 che frequentano la montagna, un modo di socializzare e un’attività buona e salutare per tutti coloro che hanno la possibilità di realizzarla”, spiega Andrea Ungar, presidente di Sigg. Per escursioni in tutta sicurezza basta dunque valutare attentamente le condizioni di allenamento al momento della scelta dell’itinerario.

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In caso di patologie croniche (es. cardiopatie, ipertensione, diabete mellito ecc.) “serve una precisa aderenza alla terapia domiciliare, ma adeguata alle mutate condizioni ambientali e di quota. Altresì opportuna la presenza nello zaino dei farmaci usualmente assunti e necessari per la giornata o giornate di escursione. Raccomandabile una visita medica dal proprio medico di fiducia almeno una volta all’anno, o più volte in caso di patologie progressive”, specifica il vademecum.

Ogni anziano dovrebbe inoltre portare con sé sia un tesserino sanitario con indicate le eventuali allergie a farmaci o punture di insetti, che i numeri telefonici utili in caso di incidente o malore, particolarmente importanti per il soccorso organizzato in caso di manifesta patologia insorta durante l’escursione. Al verificarsi di un incidente che renda impossibile la continuazione dell’escursione “è imperativo contattare il Numero Unico di Emergenza 112 (o il 118 ove non attivo il 112) e attenersi scrupolosamente alle loro istruzioni. In caso di piccoli incidenti (es. lievi ferite) utilizzare il kit di primo soccorso, che deve contenere tra l’altro la coperta termica di soccorso ed i farmaci specifici per le proprie patologie croniche”, prosegue il vademecum.

Infine, al punto 10, il vademecum si richiama ad un aspetto che rende ottimale il beneficio di un trekking in montagna, la buona compagnia “in un ambiente naturale e con clima favorevole, avendo sempre presente che l’escursione termina una volta rientrati a casa. Si parte e si arriva tutti assieme”. Naturalmente non lasciando rifiuti nell’ambiente circostante.

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Cari anziani, tenete a mente i dieci consigli e partite sicuri per le vostre camminate ad alta quota.

[Credits foto: Club alpino italiano loscarpone.cai.it]

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Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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