Oggi, 11 dicembre, si celebra la Giornata Internazionale della Montagna. Quest’anno si evidenzia come le donne abbiano sempre svolto e svolgono tuttora un ruolo chiave anche nelle zone montane quali soggetti attivi dello sviluppo sociale ed economico di questi luoghi
Oggi, 11 dicembre, si festeggia la Giornata Internazionale della Montagna, anche conosciuta come IMD – International Mountain Day. Mai come quest’anno la ricorrenza merita grande attenzione, poiché il 2022 è stato proclamato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite l’Anno Internazionale delle Montagne accentuando l’importanza di azioni concrete in favore di questi giganti della natura.
Le montagne sono infatti, il fulcro del cambiamento e della transizione ecologica, sentinelle dei cambiamenti climatici, e laboratori dello sviluppo sostenibile, custodi dell’acqua e della biodiversità, delle foreste, di migliaia di culture e tradizioni.
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Una natura in cambiamento
Gli eventi estremi a cui abbiamo assistito nel recente passato richiamano la necessità di sensibilizzare non soltanto le istituzioni ma l’opinione pubblica in generale, ecco l’importanza di giornate come questa.
“La montagna sta cambiando e ‘reagisce’ all’innalzamento delle temperature, che influiscono sullo scioglimento repentino dei ghiacciai, con il conseguente distacco di parte di essi in momenti non prevedibili. Poiché i ghiacciai sono considerati “le sentinelle del cambiamento climatico e l’aumento del clima”, c’è bisogno di impostare provvedimenti indispensabili e urgenti da prendere per la loro salvaguardia e tutela” ha dichiarato il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Francesco Violo.
“Le proiezioni sul futuro non lasciano molte speranze: solamente con scelte di politica precise, caratterizzate da azioni immediate di protezione e mitigazione di lungo periodo, si potrà contrastare l’impatto sul clima che sta generando questi squilibri. Senza poi dimenticare che con il disgelo viene a mancare quel collante che tiene in equilibrio il territorio montano e ciò implica il progressivo peggioramento delle condizioni di frana, oltre al drammatico impatto legato alla perdita delle enormi riserve di acqua dei ghiacciai”, conclude Violo.
Bisogna difenderci dunque, da questi effetti. Tuttavia, non possono essere solamente gli scienziati a mettere in guardia di fronte a queste criticità, tutti dobbiamo fare la nostra parte.
Il tema della Giornata Internazionale della Montagna
Per l’edizione 2022, il tema scelto dalla FAO è “Le donne muovono le montagne”.
L’obiettivo è invitarci a riflettere sul ruolo fondamentale che le donne hanno avuto e hanno ancora nello sviluppo delle comunità e dell’economia di montagna. Un ruolo mai sufficientemente valorizzato. Guardando alle nostre terre alte, rendiamo omaggio alle tante donne che continuano a muovere le montagne, soggetti attivi nelle zone di montagna, custodi di saperi tradizionali, della cultura locale, della biodiversità e promotrici di cambiamenti storici nei territori in cui vivono.
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I luoghi più minacciati
Le montagne, ricoprono un quarto della superficie terrestre e ospitano il 12% della popolazione mondiale.
Sono tra gli ambienti più minacciati dalla deforestazione, dallo sfruttamento indiscriminato del territorio, dagli alti tassi di emigrazione, dalle attività minerarie e dal turismo spesso mal gestito e dannoso per l’ecosistema.
Nonostante le comunità montane siano quelle che a livello globale meno contribuiscono alle emissioni di gas serra, sono per paradosso tra quelle che più risentono degli effetti negativi del cambiamento climatico con lo scioglimento dei ghiacciai e l’arretramento del permafrost, mentre inondazioni, frane e valanghe diventano sempre più frequenti.
I giganti del Pianeta sono inoltre, i più grandi serbatoi idrici. Più del 50% della popolazione mondiale dipende dall’acqua fornita dal territorio montano. Ma è evidente come questa situazione non possa durare a lungo.
Le montagne si stanno spopolando e molti sono costretti a migrare verso le città perché le opportunità di lavoro diventano sempre più scarse. L’aver trascurato questi habitat non ha soltanto avuto ripercussioni sulle comunità che vi abitano, ma sta avendo ricadute negative su ciascuno di noi.