La lontra torna nel Lazio. La scoperta si inserisce nell’ambito di un progetto per il censimento del mustelide promosso dal WWF Italia.
La lontra è tornata a prendersi i suoi spazi nel Lazio.
Di questo animale si erano completamente perse le tracce fin dal 2000, anno in cui la specie è stata dichiarata estinta nella regione.
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Questa importante scoperta è stata fatta dal biologo Simone Giovacchini lungo il fiume Garigliano e parte dei suoi maggiori affluenti, nella provincia di Frosinone.
La ricerca si inserisce nell’ambito di un progetto per in censimento della lontra promosso e finanziato dal WWF Italia.
Lo studio si è concentrato nelle regione del nord-centro Italia, dove il raro mustelide risulta assente o scarsamente segnalato.
Questo censimento arriva a circa 40 anni dal precedente.
Il progetto di censimento si avvale del supporto scientifico dell’Università del Molise, dove operano alcuni dei maggiori esperti mondiali sulla specie, come la professoressa Anna Loy, ed è coordinato da referenti regionali che coinvolgono volontari con l’obiettivo di raccogliere informazioni sulla presenza della specie.
L’obiettivo, spiega una nota del WWF, è “quello di raccogliere informazioni aggiornate sulla presenza della specie nelle aree periferiche all’areale attuale, concentrato nel centro-meridione, ma anche sui fattori di disturbo antropico che limitano la possibilità di espansione“.
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Una specie ancora minacciata
In Italia, purtroppo, la popolazione di lontra è tra le più minacciate e isolate d’Europa. Le stime oscillano tra gli 800 e i 1000 individui, numero considerato bel al di sotto del limite vitale minimo.
Su La Repubblica, Antonio Canu, esperto in gestione di aree protette e di lontre spiega: “se la lontra torna a popolare un territorio è perché vi si ricreano condizioni ideali, che riguardano in particolare la sua alimentazione, con una buona qualità di pesci, e l’assenza di un rilevante disturbo antropico. Vuol dire, in soldoni, che le politiche di tutela stanno in qualche modo funzionando”.
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