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Dove e Peta, raccolta firme contro la sperimentazione animale

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Dove e Peta, raccolta firme contro la sperimentazione animale ultima modifica: 2022-08-28T07:21:28+02:00 da Francesca Orazi
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Dove e Peta, insieme contro la sperimentazione animale sui cosmetici: la  raccolta firme fino al 31 agosto

Dove e PETA insieme per proteggere il divieto di sperimentazione animale per i cosmetici: obiettivo oltre un milione di firme entro il 31 agosto.

Cruelty-free’, riferito alla non violenza esercitata sugli animali, è diventata una delle parole chiave nel settore della bellezza, anche se spesso è necessario verificare che non si tratti del cosiddetto “greenwashing”, in italiano “ambientalismo di facciata”, ovvero la strategia di comunicazione o di marketing perseguita da aziende, che presentano come ecosostenibili le proprie attività, per incrementare il livello di fidelizzazione dei consumatori e quindi ampliare i volumi di vendita.

Save Ralph, un cortometraggio commovente contro i test cosmetici sugli animali

Dove, il marchio skincare e haircare di proprietà di Unilever, azienda leader nel Beauty, si è sempre proposto come attento alle questioni ambientaliste a favore del non maltrattamento degli animali. Nel 2019 ha ricevuto il riconoscimento di “cruelty free” dal PETA (People for the Ethical Treatment of Animals). Peta è la più grande organizzazione per i diritti degli animali al mondo, con oltre 6,5 milioni di membri e sostenitori.

Da quell’anno i prodotti Dove hanno il marchio Peta sulle loro confezioni. L’azienda infatti afferma di non effettuare test cosmetici sugli animali da oltre 30 anni in nessun paese del mondo e afferma che neppure le altre aziende per conto di Dove effettuano taluni test.

La campagna “Save Cruelty Free Cosmetics” del 2021

Dove si è mostrata protagonista di numerose iniziative a favore della tutela degli animali. Lo scorso agosto, l’azienda si è unita a The Body Shop, PETA, Cruelty Free Europe, Eurogroup for Animals, HSI Europe e la Coalizione Europea per la fine della sperimentazione animale (ECEAE). Lo scopo era quello di lanciare la campagna “Save Cruelty Free Cosmetics” attraverso una serie di murales nelle principali città europee tra cui Parigi, Berlino, Madrid, Milano e Bruxelles. L’attività della campagna è stata sostenuta attraverso i canali social di Dove e la sua rete di partner influencer di tutta Europa.

La raccolta firme Dove – Peta del 2022 è in corso

In questi mesi è stato fatto un ulteriore passo in avanti. Dove, insieme ai principali gruppi mondiali per la protezione degli animali, sta mobilitando i cittadini dell’UE ad un grande impegno per salvare i cosmetici “cruelty free” e numerosi animali d’Europa. L’ICE ha ricevuto 100.000 firme nei primi dieci giorni – puoi trovare qui il link della petizione Agiamo per salvare i Cosmetici Cruelty Free – Dove. Successivamente, ha ottenuto il sostegno di oltre 1 milione di firme, dimostrando che i cittadini dell’UE non sono disposti ad accettare la promessa infranta di un’Europa senza sperimentazione animale.

Con l’imminente scadenza del 31 agosto, i cittadini dell’UE sono esortati a far sentire ancora di più la loro voce. Dove afferma che lo scopo odierno della Unilever è quello di supportare le richieste per un divieto globale dei test sugli animali per i cosmetici entro il 2023, con il fine di vedere quanti più governi accettino alternative ai test sugli animali.

Cruelty free o green washing?

Alcune domande è giusto porsele, o meglio alcune osservazioni. Per esempio, la lista cruelty-free di PETA non è mai stata la più affidabile. I loro criteri sono lassisti, rendendo facile per i marchi entrare rapidamente nell’elenco cruelty-free senza molte verifiche, o addirittura nessuna. Oppure, per quanto riguarda i rapporti tra l’azienda Dove e la Cina, non è chiaro se Dove testi o meno gli animali.

Dove vende ancora in Cina e ammette di essere potenzialmente soggetta a test sugli animali post-commercializzazione. I test post-commercializzazione sono la legge e Dove non ha mai dichiarato di essere esente dalle leggi post-mercato. O ancora, la Unilever, società madre di Dove, ha un importante reparto marketing di livello mondiale, che riesce a dare un taglio molto accattivante ai suoi prodotti e convincente riguardo all’armonia con l’ambiente che l’azienda ne vuole dare.

L’esperimento “Love, Beauty and Planet” di Dove

Un paio di anni fa è stato il caso di un esperimento  definito etico, chiamato “Love, Beauty and Planet”,  di prodotti vegan per capelli, viso e corpo, che come scopo si poneva quello di ridurre del 20% le emissioni di carbonio entro il 2020. Tuttavia, mentre “Love, Beauty and Planet” scrive che non testano direttamente i prodotti sugli animali, la società ammette che i test possono avvenire quando richiesto dalla legge.

Cosmetici europei testati sugli animali nonostante il divieto

Operazione di marketing?

Bisogna anche considerare che ad oggi la legislazione in Europa ha il divieto di effettuare test sugli animali sin dal 2004. Ciò sembra indicare come, quindi, questa campagna Dove non faccia altro che rafforzare il dovere già preesistente. Per chi non conosce la normativa vigente questa risulterebbe indubbiamente un’ iniziativa accattivante; tuttavia la realtà è che l’intento dell’iniziativa altro non è che un dovere ed una normativa già preesistenti.

Ciò fa presagire che ci sia un intento di marketing su chi, appunto, non conosce la normativa. Viceversa, vi sono paesi dove la normativa è meno rigida e dove non sono vietate le sperimentazioni sugli animali. È in questi paesi che la campagna sarebbe significativa ed avrebbe effetti sostanziali di cambiamento.

Resteremo in attesa dei riscontri della raccolta firme in corso e delle più o meno sostanziali iniziative che l’azienda porterà avanti in questo senso.

Dove e Peta, raccolta firme contro la sperimentazione animale ultima modifica: 2022-08-28T07:21:28+02:00 da Francesca Orazi
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Nata a Roma, è laureata in lettere moderne. Vegana da anni, è vicina alle tematiche ambientali e ha svolto progetti universitari per contrastare il riscaldamento globale con l'adozione di uno stile di vita vegan. Si occupa costantemente di sostegno alle donne vittime di violenza. Ha perfezionato la sua passione per la scrittura durante un corso di scrittura radiofonica quando ancora era studentessa, successivamente ha collaborato in testate giornalistiche romane e come social media manager per blog professionisti di viaggi. Ama i gatti, i viaggi on the road e zaino in spalla, e soprattutto la Spagna, dove ha studiato con la borsa Erasmus.

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