Annientamento – L’ignoto della scienza e delle parole

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Annientamento – L’ignoto della scienza e delle parole ultima modifica: 2022-01-30T07:24:56+01:00 da Emanuel Trotto
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Annientamento di Alex Garland è un film che indaga sui misteri della biodiversità e della scienza in una misteriosa Area X

Il fatto

Annientamento racconta di un’area isolata, in cui si è creata una zona in cui le regole canoniche della scienza sono messe in discussione. Viene definita “Area X” ed è un mistero per tutti. Un gruppo di scienziate viene inviato a scoprirne i misteri…

Annientamento
Annientamento, la locandina

Il commento

Prima di tutto c’era il verbo. C’era il romanzo L’ultima spiaggia (1996 ma edito in Italia per Mondadori l’anno dopo) da cui Danny Boyle ha tratto il film The Beach con Leonardo DiCaprio (2000). Il film è divenuto famoso in quanto la produzione aveva devastato le spiagge della Thailandia che fungevano da location. Si passa al 2001 e alla sceneggiatura, sempre per Danny Boyle, di 28 giorni dopo. Un film che è una critica alla sperimentazione scientifica sugli animali. Nel 2006 c’è la sceneggiatura di Sunshine, scenario apocalittico diretto ancora una volta di Danny Boyle.

Dietro a queste parole, dal romanzo alle sceneggiature, c’era una persona sola: Alex Garland. Nella sua scrittura vi è chiaramente una ricerca sull’essenza dell’uomo. Prima di ogni altra cosa a livello scientifico e biologico. Solo in un secondo momento trascende nella filosofia. Con questo passaggio egli arriva all’Uno Assoluto dei miti neoplatonici. Entità dalla quale si deve arrivare e che è auto produttrice. Si tratta di un fine e principio contemporaneo. Perlomeno questo secondo il pensiero di Plotino (205 -270 d.C.), in contrasto con i sillogismi di Aristotele e gli embrioni del pensiero scientifico.

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Per Garland l’Uno è donna. Nella sua visione non è solo un principio – nel senso materno del termine – ma è anche un fine. Questo lo ha dimostrato appieno quando dalla sceneggiatura è passato anche alla regia. Con il suo esordio Ex Machina (2015) la protagonista è una donna robot, Ava (Alicia Vikander). Essa, gradualmente, acquista una sua identità e compie un’autentica crescita personale. Non più uno sterile oggetto di studio da parte del suo creatore (Oscar Isaac) ma qualcosa di più, pronta per il mondo. Abbandonando un Eden ipertecnologico isolato nei boschi e raggiungibile solo in elicottero.

Ancora più radicale è il suo secondo film: Annientamento (2018), ispirato liberamente all’omonimo romanzo di Jeff VanderMeer e primo tassello della Trilogia dell’Area X. Il film è stato distribuito da Netflix negli Stati Uniti nel gennaio 2018. Un accordo con le case produttrici Paramount Pictures e Skydance ha previsto la sua distribuzione anche in sala solo nei paesi anglosassoni. Il film è arrivato da noi a marzo dello stesso anno su piattaforma e, in seguito, anche su supporto fisico. La sua uscita ha scatenato molte polemiche da parte dei fan della trilogia letteraria in quanto il film è una vicenda autoconclusiva che non lascia spazio a continuazioni.

Annientamento film di Alex Garland
Natalie Portman in Annientamento di Alex Garland

Il romanzo infatti è solo un primo tassello. Una vicenda nella quale non sono tanto gli eventi che contano ma sono le sensazioni più profonde che colpiscono il lettore. Quello che si crea è il totale straniamento. Si racconta di questa misteriosa Area X, un territorio in costante espansione la cui origine è ignota. Probabilmente è aliena (ma non ci è dato saperlo) ma che sta creando un autentico sconvolgimento nell’ambiente naturale. In essa le comuni leggi della biodiversità e della scienza in generale sono completamente sconvolte e riscritte. In essa vi è infatti una creatura simile ad un fungo che scrive un testo: lungo, indefinito e criptico.

È la parola che diventa letteralmente carne e sangue. E che continua a mutare e a rendersi man mano più indecifrabile. A scoprire i misteri di questa terra di nessuno sono un gruppo di donne: una psicologa, una antropologa, una topografa e una biologa. Nessuna di esse ha un nome nel racconto. Sono solo delle funzioni della loro specializzazione. È la Scienza che prova a capire. Esse sono però inondate dalle spore prodotte dalle “parole”. Quello che leggiamo viene filtrato dalla biologa che cerca di mettere ordine nel caos che piano piano si districa davanti a sé. Quello che ritiene di vedere.

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Nel film le scienziate hanno un nome e non solo una funzione. Come la biologa Lena (Natalie Portman) che viene reclutata per partecipare alla missione esplorativa dopo che altre – effettuate da uomini, perlopiù militari – hanno fallito. Lena si aggrega a un gruppo costituito da una psicologa (Jennifer Jason Leigh), una geomorfologa (Tuna Novotny), una fisica (Tessa Thompson) e un paramedico (Gina Rodriguez). La vicenda inizia e finisce con Lena, unica sopravvissuta, che torna dall’Area X per raccontare quello che ha vissuto. Nell’Area vi è un bagliore che riesce a riorganizzare il DNA di qualsiasi essere vivente. Ciò comporta una comunanza a livello biologico fra tutti gli esseri. Si passa dalle parole ai fatti direttamente.

Annientamento film Alex Garland
Lena (Natalie Portman) da sola di fronte agli effetti dell’Area X.

Una Madre Natura in piena evoluzione e costante cambiamento. Come un prisma dalle infinite facce che si scambiano fra loro. Lena comprende grazie ad essa il legame non solo con il marito, ma anche del suo rapporto con gli esseri umani. Ella li indaga andando nel profondo, analizzandone le cellule. Esse sono il principio dell’esistenza e le sue molteplici variabili. Come le lettere di un testo scritto che ci fanno vedere quello che vogliono loro. Oppure quello che vogliamo noi.

Annientamento | Scheda film 

  • Titolo originale: Annihilation;
  • Regia: Alex Garland;
  • Soggetto e sceneggiatura: Alex Garland, tratto dall’omonimo romanzo di Jeff VanderMeer;
  • Interpreti: Natalie Portman (Lena), Oscar Isaac (Kane), Jennifer Jason Leigh (Dott.ssa Ventress), Gina Rodriguez (Anya Thorensen), Tessa Thompson (Josie Radek), Tuna Novotny (Cass Sheppard), Benedict Wong (Lomax), Sonoya Mizuno (Katie), Cosmo Jarvis (soldato);
  • Origine: USA, Regno Unito, 2018;
  • Durata: 115’
  • Temi: CINEMA, BIODIVERSITA’

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Nato a Biella nel 1989, si è laureato in Storia del Cinema presso il DAMS di Torino nel 2012, ha partecipato alla rassegna stampa per l’Università al 29, 30, 31mo Torino Film Festival e ha collaborato per il Festival CinemAmbiente 2014. Collabora per diversi blog di cinema e free culture (Il superstite) e associazioni artistiche (Metropolis). Ha diretto due cortometraggi: E Dio creò le mutande (2011), All’ombra delle foglie (2012).

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