SMACH, land art e montagna si incontrano in Val Badia

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SMACH, land art e montagna si incontrano in Val Badia ultima modifica: 2021-08-11T06:34:30+02:00 da Fabiana Re
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La biennale SMACH porta tra i paesaggi incantati delle Dolomiti 10 installazioni artistiche: la mostra è visitabile fino al 12 settembre

Esiste un luogo tra le vette delle Dolomiti in cui arte e natura dialogano fino a fondersi. È la Val Badia, in provincia di Bolzano, dove dal 10  giugno al 12 settembre 2021 va in scena la biennale di land art SMACH. La mostra all’aria aperta propone dieci creazioni artistiche incastonate nei territori montani e raggiungibili solo a piedi. Un’esperienza sensoriale completa per coniugare ambiente e cultura.

SMACH, il tema dell’edizione 2021

Il progetto SMACH è nato nel 2012 e giunge quest’anno alla sua quinta edizione. Il tema del 2021 è “Fragile”, parola attorno alla quale ciascun artista è stato chiamato a esprimersi. La fragilità è un concetto difficile da definire: fragili sono gli ecosistemi di fronte al cambiamento climatico, le nostre istituzioni al cospetto della pandemia, le vite di ogni essere. Fragile è la montagna con i suoi equilibri, e SMACH ce lo ricorda.

Le opere in mostra sulle Dolomiti

Le opere della mostra di land art sono state selezionate tra 1061 progetti inviati da 72 paesi del mondo. Gli artisti si sono confrontati con il tema dell’anno con piena libertà di tecnica e contenuto: unico requisito, l’attenzione al contesto paesaggistico e culturale. I 10 lavori selezionati si sono distinti sia per la coerenza con la parola “Fragile” sia per la capacità di avviare una riflessione su tematiche sociali attuali.

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Tra le installazioni di SMACH spicca per sensibilità ai problemi ambientali “2035”, del duo artistico VAZ. Un enorme timer scandisce i secondi che ci separano dal 1° gennaio 2035: se entro quel giorno non avremo imparato ad alleggerire la nostra impronta ambientale, secondo i più recenti studi si raggiungerà un punto di non ritorno. Sarà troppo tardi per arrestare i meccanismi innescati dal cambiamento climatico. L’opera di VAZ è un memorandum che parla alla coscienza di ogni visitatore.

Come visitare SMACH?

Per vedere 2035 e le altre opere della biennale SMACH è necessario calzare gli scarponi e immergersi nei territori delle Dolomiti. I siti delle installazioni infatti sono raggiungibili solo a piedi, percorrendo gli itinerari di escursionismo suggeriti. La mostra può anche diventare occasione per un viaggio lento: un trekking di due notti e tre giorni su un suggestivo percorso ad anello, per un totale di 72 chilometri. La fatica è ripagata dalle spettacolari geometrie delle Dolomiti e dalle suggestioni delle creazioni artistiche.

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Al termine della mostra, alcune delle opere di SMACH non lasceranno la Val Badia, ma entreranno a far parte della Valle dell’Arte, in ladino Val dl’Ert. Si tratta di un parco permanente di sculture presso San Martino in Badia, che quindi a ogni edizione di SMACH accoglie nuove installazioni selezionandole tra quelle in mostra. Un work in progress in costante arricchimento, che a ogni visita regala sorprese.

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Studentessa torinese di Economia dell’Ambiente, della Cultura e del Territorio, trascorre il suo tempo a districarsi tra molteplici passioni e a rincorrere mille sogni. Tra lettura, disegno, scrittura creativa ed esperimenti di cucina vegana di alterno successo, i giorni di sole 24 ore finiscono sempre troppo in fretta.

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