Il 2021-2030 sarà il Decennio per il Ripristino dell’Ecosistema: 10 anni per ripristinare il nostro Pianeta e 10 azioni per fare la differenza
Decennio per il Ripristino dell’Ecosistema, ovvero dieci anni per rigenerare il Pianeta. È quanto l’Organizzazione delle Nazioni Unite si è data per il ripristino degli ecosistemi degradati o distrutti, come misura per combattere la crisi climatica e tutelare la sicurezza alimentare, l’approvvigionamento idrico e la biodiversità.
Con questo obiettivo, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha stabilito che il periodo 2021-2030 sarà il Decennio per il Ripristino dell’Ecosistema, una decade per potenziare gli sforzi di tutti i Paesi verso un rapporto più equilibrato tra Uomo e Natura.
“Gli ecosistemi vengono degradati a un ritmo senza precedenti. I nostri sistemi alimentari globali e il sostentamento di milioni di persone dipendono dalla collaborazione di tutti noi per ripristinare ecosistemi sani e sostenibili per oggi e per il futuro” ha detto José Graziano da Silva, Direttore Generale della FAO, tra i principali promotori del Decennio per il Ripristino dell’Ecosistema.
Il Decennio per il Ripristino dell’Ecosistema è dunque un invito all’azione globale che unirà sostegno politico, ricerca scientifica e risorse finanziarie, per invertire il degrado degli ecosistemi, paesaggi, laghi e oceani, e far riacquistare la loro funzionalità ecologica. In altre parole, per migliorarne la produttività e la capacità di soddisfare i bisogni della società.
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Per riuscirci l’ONU suggerisce 10 azioni che non possiamo davvero permetterci di mancare se l’intenzione è quella di raggiungere gli obiettivi del Decennio per il Ripristino dell’Ecosistema.
1. Potenziare il movimento globale
Dieci anni passano in fretta. Il ripristino degli ecosistemi passa necessariamente attraverso uno sforzo globale e coordinato, e ognuno di noi, nel proprio piccolo, avrà un ruolo chiave in questa #GenerationRestoration.
2. Investire nel ripristino degli ecosistemi
Gli investimenti necessari alla realizzazione degli obiettivi del Decennio per il Ripristino dell’Ecosistema richiederanno ingenti risorse economiche. Governi, investitori, agenzie per lo sviluppo, e il settore privato dovranno accelerare nell’opera di sostegno finanziario alla transizione.
3. Impostare i giusti incentivi
Investire nella Natura, nel lungo periodo, consente raccolti più abbondanti, redditi più sicuri e un ambiente più sano e libero da malattie. Al contrario, pratiche poco sostenibili consentono sì di realizzare nel breve termine profitti maggiori, ma a scapito delle generazioni future. Ecco quindi che il Decennio per il Ripristino dell’Ecosistema sarà il momento giusto per finalmente tagliare i sussidi alle pratiche insostenibili, destinandoli a quelle di ripristino degli ecosistemi. Un esempio, le pratiche agricole e di pesca intensiva: gli attuali schemi di finanziamento europei premiano i grandi player industriali a danno dei piccoli e delle loro pratiche artigianali.
4. Favorire la diffusione di buone pratiche
Negli ultimi anni, abbiamo assistito al fiorire di campagne per il ripristino degli ecosistemi. Con la Bonn Challenge, per esempio, più di 60 paesi in tutto il mondo si sono impegnati a ripristinare 350 milioni di ettari di foreste. Il Decennio per il Ripristino dell’Ecosistema avrà il compito di celebrare la leadership di questi paesi, incoraggiando gli altri a farsi avanti e ad intervenire a loro volta a favore dell’ambiente.
5. Promuovere un cambiamento nei comportamenti
La deforestazione, l’esaurimento degli stock ittici, il degrado dei suoli agricoli, sono tutte pratiche figlie di modelli di consumo esasperati e insostenibili. Il Decennio per il Ripristino dell’Ecosistema servirà per incoraggiare le persone verso un consumo più consapevole e responsabile. Questo, per esempio, può avvenire attraverso la promozione di diete sostenibili o di una cultura del riuso.

6. Investire nella Ricerca
Ripristinare gli ecosistemi è cosa complessa. Pratiche efficaci per un ecosistema potrebbero avere impatti negativi su un altro. E con il clima che cambia, la complessità aumenta ancor di più. Il problema, quindi, non sta solo nel ripristinare gli ecosistemi, ma piuttosto nel come farlo. Ecco quindi che la ricerca scientifica può dare una grossa mano in questo senso, sviluppando strategie di ripristino ad ampio raggio.
7. Lavorare sulle capacità
Esistono ancora oggi enormi gap informativi, di conoscenze, di competenze, di strumenti e di tanto altro che impediscono ai soggetti in prima linea di agire in maniera efficace. Molti progetti rischiano così di uscirne depotenziati rispetto a ciò che potrebbero essere. Il Decennio per il Ripristino dell’Ecosistema servirà quindi per costruire capacità all’interno delle comunità dando loro gli strumenti perché possano avere un ruolo attivo nella transizione.
8. Celebrare una cultura del restauro
Il potere di rilanciare il nostro ambiente non spetta solo ai governi, agli esperti e ai professionisti. La guarigione del pianeta è soprattutto una sfida culturale. Il Decennio per il Ripristino dell’Ecosistema avrà quindi bisogno dello sforzo di tutti, compresi artisti, scrittori, produttori, musicisti e influencer, i quali saranno invitati ad unirsi al movimento della #GenerationRestoration.
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9. Costruire la prossima generazione
Allo stato attuale delle cose, i giovani e le generazioni future rischiano senza alcuna colpa di pagare il prezzo più salato. Essi sono gli stessi che però potrebbero trarre il massimo vantaggio da una transizione ecologica. Il Decennio per il Ripristino dell’Ecosistema servirà a trasformare i bambini di oggi in veri e propri “ambasciatori della Natura”, fornendo loro competenze per agire in prima persona.
10. Dire la propria
La lista di azioni possibili è davvero infinita, e l’ONU non vuole lasciare nessuno indietro in questa #GenerationRestoration. Ecco quindi un breve questionario con cui condividere la propria opinione e le proprie idee su come si desidera essere coinvolti.
Per concludere, il Decennio per il Ripristino dell’Ecosistema dovrà servire per riportare all’attenzione di tutti un tema che non può davvero più essere trascurato, quello della rigenerazione degli ecosistemi terrestri. Dieci anni passano veloci, ma siamo ancora in tempo per sventare una catastrofe ambientale globale.
